Bike Check: la Cannondale Jekyll di Clementz

Simone Lanciotti
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SESTRI LEVANTE - Mai avremmo pensato che portare Jerome Clementz nei vicoli di Sestri Levante per fare le foto alla sua bici sarebbe diventato un simile inferno. Pensavamo infatti che allontanarlo dalla ressa degli stand e degli appassionati ci avrebbe permesso di avere un attimo di relax e tranquillità e invece no.
Appena ci siamo messi in posizione per fare le foto, i passanti, sia che conoscessero Clementz sia che non lo avessero mai visto prima, hanno iniziato a chiedergli di posare anche per loro e di firmare autografi e l'atleta francese non si è mai sottratto alle loro richieste.
Di sicuro la Cannondale Jekyll di colore verde è un mezzo che non passa inosservato.
Le foto comunque siamo riusciti a farle ed è Jerome Clementz stesso a spiegarle. Ad eccezione di ruote e gomme (oggi Clementz utilizza le nuove Mavic Crossmax Enduro), la bici del francese è rimasta invariata nel corso della stagione 2013.
Al momento non sono previste novità in casa Cannondale, ma Clementz, al pari di Marco Aurelio Fontana, ha detto che ve ne saranno più avanti.

Le foto di un bike check non hanno mai richiesto così tanto tempo. Il pubblico lo ha assalito (civilmente) di richieste di foto e autografi e Clementz non si è mai tirato indietro.

Le foto di un bike check non hanno mai richiesto così tanto tempo. Il pubblico lo ha assalito (civilmente) di richieste di foto e autografi e Clementz non si è mai tirato indietro.

Motocross style: notate l'altezza del manubrio rispetto alla sella e soprattutto gli spessori posizionati sotto l'attacco manubrio. Clementz predilige una posizione rialzata del manubrio. La sua Cannondale Jekyll pesa 12,7 kg con la forcella Lyrics. Con la Pike diventa ancora più leggera.

Motocross style: notate l'altezza del manubrio rispetto alla sella e soprattutto gli spessori posizionati sotto l'attacco manubrio. Clementz predilige una posizione rialzata del manubrio. La sua Cannondale Jekyll pesa 12,7 kg con la forcella Lyrics. Con la Pike diventa ancora più leggera.

«Il guidacatena lo uso solo in alcune situazioni. Qui a Sestri l'ho usato perché la pioggia ha scavato un sacco di buche e quando sono con il 34x10 la catena ha un po' di tensione in meno e quindi evito il rischio che possa scappare via. In realtà il vantaggio di una corona più grande è proprio quello di permetterti di tenere la catena su pignoni più grandi in discesa, a parità di velocità, e questo aumenta la tensione della catena. Infine il guidacatena è utile in caso di caduta: se non mi sono fatto nulla, prendo la bici e riparto senza dover perdere altro tempo a rimettere su la catena. Pesa solo pochi grammi e non mi dà pensieri. La corona che uso in gara di solito è un 36, ma ad inizio stagione meglio un 34...».

«Il guidacatena lo uso solo in alcune situazioni. Qui a Sestri l'ho usato perché la pioggia ha scavato un sacco di buche e quando sono con il 34x10 la catena ha un po' di tensione in meno e quindi evito il rischio che possa scappare via. In realtà il vantaggio di una corona più grande è proprio quello di permetterti di tenere la catena su pignoni più grandi in discesa, a parità di velocità, e questo aumenta la tensione della catena.
Infine il guidacatena è utile in caso di caduta: se non mi sono fatto nulla, prendo la bici e riparto senza dover perdere altro tempo a rimettere su la catena.
Pesa solo pochi grammi e non mi dà pensieri.
La corona che uso in gara di solito è un 36, ma ad inizio stagione meglio un 34...».

«Per quanto riguarda la forcella monto una Rock Shox Pike e ho un tuning mio per la pressione della camera positiva e negativa che in sostanza è costituito da valori di pressioni più bassi rispetto a quanto Rock Shox suggerisce. Faccio parte del programma BlackBox quindi ho quasi sempre dei prodotti diversi da quelli di serie, ma comunque mi piace una forcella morbida all'inizio e poi progressiva. Essere uno dei tester di Sram&Co è un grande divertimento: c'è molto lavoro da fare, ma gli ingegneri ascoltano con attenzione i miei feedback e poi realizzano le cose proprio come le ho suggerite io. E' molto appagante».

«Per quanto riguarda la forcella monto una Rock Shox Pike e ho un tuning mio per la pressione della camera positiva e negativa che in sostanza è costituito da valori di pressioni più bassi rispetto a quanto Rock Shox suggerisce.
Faccio parte del programma BlackBox quindi ho quasi sempre dei prodotti diversi da quelli di serie, ma comunque mi piace una forcella morbida all'inizio e poi progressiva.
Essere uno dei tester di Sram&Co è un grande divertimento: c'è molto lavoro da fare, ma gli ingegneri ascoltano con attenzione i miei feedback e poi realizzano le cose proprio come le ho suggerite io. E' molto appagante».

«Non ho una sponsorizzazione diretta da Wtb (mentre il suo compagno di team Mark Weir è ufficialmente sponsorizzato) e quindi uso anche Maxxis, in base alle condizioni del terreno. Mi piace una gomma scorrevole dietro e una gomma più precisa davanti. Mescola più dura dietro, ma più che altro per una questione psicologica, che ti fa derapare di più la gomma. Qui c'è una Larsen oggi mentre davanti monto una High Roller».

«Non ho una sponsorizzazione diretta da Wtb (mentre il suo compagno di team Mark Weir è ufficialmente sponsorizzato) e quindi uso anche Maxxis, in base alle condizioni del terreno. Mi piace una gomma scorrevole dietro e una gomma più precisa davanti. Mescola più dura dietro, ma più che altro per una questione psicologica, che ti fa derapare di più la gomma. Qui c'è una Larsen oggi mentre davanti monto una High Roller».

«Il parafango pesa solo pochi grammi e se può darmi un piccolo aiuto nel fango, perché non montarlo?»

«Il parafango pesa solo pochi grammi e se può darmi un piccolo aiuto nel fango, perché non montarlo?»

«Sì, monto dei pedali da Xc (Shimano Xtr), perché preferisco pedalare con scarpe da Xc. E siccome queste hanno la suola in carbonio non c'è bisogno dei pedali larghi da discesa. Per me in questo modo è più facile trovare l'aggancio con il pedale».

«Sì, monto dei pedali da Xc (Shimano Xtr), perché preferisco pedalare con scarpe da Xc. E siccome queste hanno la suola in carbonio non c'è bisogno dei pedali larghi da discesa. Per me in questo modo è più facile trovare l'aggancio con il pedale».

«L'ammortizzatore è Dyad di Fox, specifico per la Jekyll. Lavora al contrario, cioè è un pull-shock, e ha un setup assolutamente di serie».

«L'ammortizzatore è Dyad di Fox, specifico per la Jekyll. Lavora al contrario, cioè è un pull-shock, e ha un setup assolutamente di serie».

Attacco manubrio Truvativ Holzfeller da 50 mm: assetto molto raccolto in sella.

Attacco manubrio Truvativ Holzfeller da 50 mm: assetto molto raccolto in sella.

Il cambio Sram XX1 ha una grafica specifica per la bici di Clementz. Ricordiamo che lui è uno dei tester ufficiali di Sram...

Il cambio Sram XX1 ha una grafica specifica per la bici di Clementz. Ricordiamo che lui è uno dei tester ufficiali di Sram...

Due sospensioni in una: il Dyad della Jekyll consente di impostare dal manubrio (tramite il comando mostrato in foto) due valori di travel, 90 o 150 mm, e due differenti tarature dell'ammortizzatore.

Due sospensioni in una: il Dyad della Jekyll consente di impostare dal manubrio (tramite il comando mostrato in foto) due valori di travel, 90 o 150 mm, e due differenti tarature dell'ammortizzatore.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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