TEST - Rose Granite Chief 2: sostanza ed efficienza teutonica

Simone Lanciotti
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Senza troppi clamori, la gamma offroad di Rose viene sviluppata e affinata di anno in anno in modo sempre più mirato.
Un lavoro poco appariscente, ma condotto con un solo obiettivo: migliorare e aggiornare.
In un precedente articolo vi avevamo fatto vedere le principali novità 2017 della casa tedesca e in questo articolo vi proponiamo il test di una delle bici più interessanti nel catalogo 2017 di Rose, soprattutto per la platea italiana.

rose granite chief

Si tratta della Rose Granite Chief 2017, in allestimento 2, proposta al pubblico a 3075€ con tutti i crismi per ben figurare fra le all mountain di ultima generazione.
Il telaio è in lega leggera (e solo in lega leggera può essere), ma la cura dei dettagli, la geometria e le nuove specifiche tecniche lo rendono al passo con i tempi in termini di prestazioni (confrontandolo con altri telai in alluminio) e il prezzo d’acquisto (possibile solo online) tipicamente Rose richiede un’attenzione meno superficiale.
Dopo le prime impressioni di guida e relativo video:

entriamo ora più nei dettagli di questa bici.

rose granite chief

Simone Lanciotti, il tester della Trek Powerfly 9 Lt Plus, indossa un casco 661 Evo Am Helmet Misp, scarpe Specialized 2Fo Clip, pantaloni  Gore Bike Wear Fusion 2.0 e giacca Alpinestars AllMountain

1 - GEOMETRIA
- Angolo di sterzo: 8,5
66,6° con una forcella da 150 mm sono un valore in linea con le tendenze attuali.
Non è un valore estremo, ma consente una guida abbastanza disinvolta quando serve. La RockShox Pike Rc ha un offset di 42 mm e la battuta anteriore da 110 mm.

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- Angolo piantone: 9
Con 74,9° si pedala decisamente bene, anche se questo, per via dell'offset a 0 mm del reggisella RockShox Reverb Stealth, mi ha portato ad arretrare al massimo la sella.
Con questo valore di angolo piantone c’è spazio anche per un eventuale “potenziamento” di travel sulla forcella, ma parliamo di 10 mm in più.

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- Lunghezza tubo superiore: 10
In taglia L siamo a 62,1 cm, ovvero è stato allungato di ben 15 mm (per tutte le taglie) rispetto alla precedente versione della Rose Granite Chief. E l’assetto in sella ne beneficia, come viene spiegato più avanti.
- Altezza movimento centrale: 9
34,3 cm: anche per questo valore siamo in linea con le tendenze attuali e tutto ciò si rispecchia poi nella guida.

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- Altezza manubrio da terra: 8
105 cm: considerando uno spessore da 5 mm sotto l’attacco manubrio. Anche su questa bici, però, il cannotto della forcella è stato tagliato un po’ troppo “giusto” (ricordate il test della Trek Powerfly 9 Lt Plus?), togliendo di fatto la possibilità di alzare l’attacco manubrio in modo più netto.
- Lunghezza carro: 9,5
43,1 cm sono una conseguenza dell’introduzione dello standard Boost, ovvero di una battuta posteriore da 148 mm. E un carro così compatto permette alla Granite Chief una guida molto disinvolta e nervosa.
- Interasse: 9,5
119,2 cm per la taglia L. Anche qui abbiamo un valore allineato a quello della concorrenza più blasonata. Vedi ad esempio la Santa Cruz Bronson 2 (118,9 cm).

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- Assetto in sella: 9,5
Il sottoscritto è alto 180 cm e ha un’altezza di sella di 74 cm. La posizione di guida è ben studiata, grazie alla larghezza del manubrio di 76 cm, all’attacco manubrio da 60 mm, al tubo superiore più lungo, alla taratura dell’ammortizzatore RockShox Deluxe Rt3 nei primi centimetri di corsa e all’angolo di sterzo un po’ più aperto rispetto al passato. Il feeling con la guida è quasi immediato e questo denota un ottimo lavoro di affinamento compiuto da Rose.
E nella guida emergono altri dettagli ancora.

Voto finale (da 1 a 10): 9,1

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2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: 7,5
Le due posizioni più ferme (chiamate Pedal e Lock) del registro di compressione del RockShox Deluxe Rt3 sono valide in salita perché inibiscono i movimenti della sospensione. La Lock non porta a un vero e proprio bloccaggio, ma permette uno smorzamento maggiore delle oscillazioni della sospensione indotte dalla pedalata. Ci si aspettava una “fermezza” maggiore, ma anche con questo tuning, comunque, la pedalata in salita è efficace.

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- Efficienza sospensione posteriore nell’andatura regolare: 8
Se il terreno è battuto, la posizione Lock, in abbinamento magari a un rebound “tutto chiuso” (cioè tutto frenato), permette un’efficienza di pedalata notevole. Questo accorgimento però è da utilizzare come estrema ratio su salite lunghe. Altrimenti, la posizione Lock del Deluxe Rt3 lascia alla sospensione una certa libertà di movimento.
- Efficienza sospensione posteriore nell’andatura fuorisella: 7
Qui l’efficienza è strettamente legata a un’eventuale impostazione “tutto chiuso” del rebound. Altrimenti, come accade su praticamente tutte le bici a doppia sospensione con 150 mm di corsa, la sospensione posteriore affonda sotto la pressione dei pedali nell’andatura fuorisella.

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- Efficienza sospensione posteriore in salita offroad: 9
E’ qui che la sospensione a 4 pivot della Rose Granite Chief dà il meglio di sé, grazie al tuning dell’ammortizzatore che permette grande sensibilità (merito anche dell’uso di cuscinetti in luogo delle boccole) e, in generale, all’equilibrio raggiunto fra geometria e componenti scelti per l’esemplare in test.

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- Commenti sui componenti montati sulla bici: le gomme Schwalbe Nobby Nic Evolution TubelessEasy da 2,35” permettono un bel grip offroad e sono altrettanto valide in discesa, a patto di non impegnarsi su sentieri in stile enduro.
La trasmissione 2x11 Shimano Deore Xt funziona in modo ineccepibile, ma la presenza del deragliatore e, quindi, del rispettivo comando non agevola sempre la guida, specie sui sentieri con pendenze molto variabili e terreno impegnativo.

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E' possibile regolare la distanza del comando del cambio e del deragliatore dalla manopola su un'escursione di circa 2 centimetri.

Il comando del deragliatore, in aggiunta a quello del reggisella telescopico, è comunque un qualcosa in più a cui bisogna pensare mentre si guida.

Voto finale (da 1 a 10): 7,8

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3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: 9
Il comportamento della sospensione invita ad “aprire il gas”, perché il Deluxe Rt3 riesce a incassare colpi e impatti senza mai mostrarsi troppo progressivo. La fluidità e la capacità di assorbimento sono uno dei punti di forza della sospensione posteriore della Rose Granite Chief.
- Curva di compressione della sospensione: 9
Le caratteristiche tecniche dell’ammortizzatore RockShox e il cinematismo della sospensione portano a un comportamento che è meno progressivo di quello che si potrebbe pensare. Siamo in presenza di un ammortizzatore ad aria e quindi la progressività a fine corsa è presente, ma è meno marcata rispetto ad altre unità sempre ad aria.
Il risultato è che la bici assorbe molto bene impatti anche intensi, a metà corsa è abbastanza sostenuta e solo verso il fine corsa diventa più progressiva.

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- Impatti di piccola entità: 10
Filtra molto bene i piccoli impatti e il Sag, durante il test, è stato impostato fra il 30 e il 35 per cento. Con il sistema metrico di RockShox gli ammortizzatori ad aria hanno fatto un altro passo in avanti.
- Impatti di grande entità: 8,5
Nonostante non sia un ammortizzatore specifico per la discesa, il Deluxe Rt3 se la cava piuttosto bene. Prima di avvertire segni di affaticamento ce ne vuole. Però attenzione: non è un ammortizzatore pensato per l’enduro e per gli impegni più gravosi. La Rose Granite Chief, ancor più con questo allestimento, rimane una Mtb da all mountain.
- Rigidità torsionale del carro: 10
L’alluminio, grazie anche al ponticello di rinforzo di forma arcuata sui foderi alti (foto in basso), e lo standard Boost hanno portato a un livello di rigidità torsionale molto elevato. Il carro non è fra i più corti, ma la reattività è da riferimento per la sua categoria.

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- Agilità della bici: 9,5
L’equilibrio dinamico raggiunto dalla geometria e dai componenti utilizzati (non dimentichiamo le ruote DtSwiss M1700 Spline 2 con cerchi da 30 mm di larghezza interna) permette alla Rose Granite Chief una guida molto facile e reattiva. L’agilità è una delle doti maggiori di questa bici.

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- Efficienza sospensione posteriore in frenata: 9
Parliamo di una sospensione 4 Bar Linkage e il comportamento è in linea con questa tipologia di sospensione. Quindi, buon isolamento fra il lavoro della sospensione e quello del freno posteriore.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: le ruote DtSwiss M1700 Spline 2 sono una garanzia di precisione, specie se abbinate a mozzi (sempre DtSwiss, ovviamente) con battute Boost.

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rose granite chief

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Il reggisella telescopico RockShox Reverb Stealth di nuova generazione ha una corsa di 150 mm anziché 125 e questo è un aiuto nella guida se ci si trova su tratti molto ripidi in discesa. Se la pendenza non è estrema, invece, utilizzare tutti i 150 mm di escursione del reggisella può non essere sempre proficuo per la guida perché non si riesce a sentire e a usare la sella fra le cosce nel modo in cui molti sono abituati a fare.
Buono anche il feeling trasmesso dai freni Magura Mt5 con dischi da 203-180 mm.

Voto finale (da 1 a 10): 9,3

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4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: 8
Per avere le prestazioni migliori è consigliabile selezionare la modalità Pedal sull’ammortizzatore, altrimenti durante la pedalata la dispersione di energia diventa molto evidente. Se volete percorrere molti km questa bici non vi pone limiti, se non quello di un peso non proprio contenuto in salita, avendo un telaio in lega leggera.
- Efficienza sospensione posteriore nei rilanci: 8
La risposta è buona, l’ammortizzatore si comprime forse un po’ più del dovuto, ma questo è lo scotto da pagare per avere una confidenza di guida molto elevata in discesa. Volendo si può agire sul volume della camera positiva per incrementare il sostegno dell’ammortizzatore a metà corsa, ma si rischia di rendere ancora più progressivo l’ammortizzatore.

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- Agilità della bici: 9,5
Vale quanto detto prima: la Rose Granite Chief 2017 è molto reattiva e ha le caratteristiche di agilità di una trail bike, cioè di una Mtb con escursione più contenuta.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: la trasmissione 2x11, se siete abituati alla semplicità dell’1x11, richiede un po’ di impegno in più perché si ritorna a dover considerare gli incroci di catena e a distrarsi nella guida, anche se di poco. Va detto però che il deragliatore Shimano SideSwing è davvero molto veloce e preciso, ma la corsa del comando è troppo lunga.

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Il funzionamento del nuovo deragliatore Shimano Deore Xt con disegno SideSwing è stato completamente rivisto. Il funzionamento ne beneficia moltissimo, ma richiede un passaggio cavi dedicato (come nel caso della Granite Chief), come mostrato nella foto in basso.

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L'attacco per il portaborraccia è in posizione canonica e potrebbe, a seconda delle sue dimensioni, interferire con il cavo del deragliatore.

Se si è impegnati nella guida su terreni difficili, azionare il deragliatore (cioè spostare la catena verso la corona più grande) porta il pollice sinistro a compiere una lunga escursione. Però attenzione: utilizzare lo Shimano Deore Xt 2x11 è prima di tutto una questione di abitudine e di necessità.

Voto finale (da 1 a 10): 8,5

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Il passaggio dei cavi della Granite Chief è molto curato: l'angolazione con la quale i cavi entrano nel tubo obliquo riduce il rischio che questi sfreghino sul tubo di sterzo.


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5 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Regolazioni consentite sulla geometria: 5
Rose non ne prevede alcuna, ma l'equilibrio complessivo della bici è molto valido, anche senza regolazioni. Per migliorare la confidenza di guida in discesa, eventualmente, si può prendere in considerazione una forcella con travel di 160 mm.

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Lo spazio fra gomma e carro è abbondante e la gomma in foto ha una sezione di 2,35".

- Spazio fra gomma posteriore e carro (in caso di fango): 9,5
Di spazio fra gomma e carro ce n’è in abbondanza, almeno 1 cm su tutta la circonferenza del battistrada.
- Cura del passaggio cavi: 9,5
Ben fatto l’ingresso nel tubo obliquo per tutti i cavi, quindi cambio, deragliatore, freno posteriore e reggisella telescopico. Il freno e il cambio hanno un’uscita sotto la scatola del movimento centrale (foto in baso) e questo passaggio non eccelle per pulizia, almeno a livello estetico, ma di sicuro è funzionale.
Il deragliatore è di tipo SideSwing, ossia il nuovo standard di Shimano, e ciò ha richiesto un’uscita sul tubo obliquo apposita per il cavo.

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Anche quello del comando del reggisella telescopico esce dal tubo obliquo per rientrare subito dopo nel tubo piantone: qui Rose ha privilegiato la funzionalità all’estetica.
Da segnalare, infine, che volendo è possibile installare anche un reggisella telescopico con passaggio esterno del cavo, perché sotto al tubo superiore Rose ha previsto dei fori filettati per il passaggio dei guidacavi. Non male...
- Attacco portaborraccia: 8
Ce n’è uno (e del resto parliamo di una biammortizzata), è in posizione canonica, anche se potrebbe interferire con il cavo del deragliatore. Dipende dalla forma del portaborraccia.
- Attacco guidacatena: 10
C’è ed è Iscg05.
- Compatibilità deragliatore: 10
Presente anche questa compatibilità, di tipo ad attacco diretto, che potrebbe essere richiesta da una gamma di utenti non proprio trascurabile. Il supporto per il deragliatore è sul fodero basso destro del carro.

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- Protezioni sul telaio e sul carro: 9
Bella e ben fatta quella sotto al tubo obliquo (foto sopra), mentre il batticatena è realizzato in tessuto: è efficace, rimovibile per essere lavato, ma esteticamente meno pregevole. Mancano delle protezioni sul tubo di sterzo contro lo sfregamento con le guaine, ma va detto che i cavi entrano nel tubo obliquo con un’angolazione tale da ridurre la possibilità di sfregamento.

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Il pacco pignoni 11-42 abbinato alla doppia corona 36-26 permette un range di rapporti adeguato per l'uso offroad anche più impegnativo.

- Posizionamento dell’ammortizzatore: 9,5
Volendo, è possibile regolare la velocità di rebound e le tre posizioni della compressione stando in sella e senza troppe difficoltà. Occorre solo memorizzare gli effetti delle tre posizioni della levetta nera.
- Peso telaio e bici: 8,5
13,3 Kg senza pedali: si sente che il telaio è in lega d’alluminio e la presenza del deragliatore (con tutto ciò che ne consegue) non aiuta di certo. Nel complesso, però, è un risultato che non impedisce di divertirsi con questa bici, avendo l’accortezza di affrontare la salita con il passo opportuno.
Per il solo telaio Rose dichiara 2,7 Kg di peso.

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L'attacco manubrio da 60 mm di lunghezza completa un quadro tecnico ben aggiornato alle tendenze attuali. Nella guida si apprezza anche il manubrio da 76 cm di larghezza.

- Prezzo telaio e/o bici: 10
3075€, ovvero la versione 2 di serie. Rose vende solo online e questo permette di arrivare a un rapporto qualità/prezzo davvero difficile da battere.
- Garanzia: 9,5
6 anni sul telaio, 2 anni sui componenti e assicurazione crash replacement di 5 anni compresa nel prezzo. Di meglio c’è solo la garanzia a vita (valida sempre e solo per il primo proprietario), ma a conti fatti quanti utilizzano lo stesso telaio per oltre 6 anni?

Voto finale (da 1 a 10): 8,9

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,75

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In conclusione…
Poco clamore, poco blasone, tanta sostanza.
Ciò che la Rose Granite Chief 2017 deve fare lo fa e anche bene, nei limiti di un telaio in lega leggera.
La qualità delle finiture, le specifiche tecniche, l’allestimento e il comportamento sui sentieri la rendono una bici degna delle rivali più famose sulle quali, però, non troverete questo livello di qualità per i componenti.
E Rose, infatti, punta anche su questo: il marchio non sarà blasonato e magari non avrà una rivendibilità immediata come usato, ma la Granite Chief garantisce tanto divertimento.
A voi la scelta.

Per informazioni RoseBikes.it

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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