Manopole: perché sono così importanti per la guida in Mtb?

Simone Lanciotti
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"Sono solo dei pezzi di gomma a forma cilindrica, che importanza vuoi che abbiano le manopole?"

E invece le manopole rivestono un ruolo cruciale nella guida della Mtb.
Non aiutano ad andare più forte in salita, ma possono migliorare il feeling con la bici.
Insieme a sella e pedali sono uno dei tre punti di contatto fra biker e bici.
Quindi, ecco che il loro ruolo assume subito un'importanza strategica per guidare bene fuoristrada.
Al primo contatto possono dire molto al biker, ma solo con l'esperienza si riesce a capire davvero se funzionano oppure no nell'offroad.
Ogni manopola, infatti, è diversa dall'altra e a distinguerle sono diversi fattori: la larghezza, il diametro, il materiale, la morbidezza, il disegno del grip e il sistema di fissaggio.
Andiamo con ordine.

Manopole
Manopola di diametro maggiorato. La produce Bontrager e sono le Race Lite Plus con singolo collarino di serraggio



La larghezza delle manopole

Il punto di riferimento è il proprio palmo: la manopola deve essere in grado di ospitarlo per intero e occorre anche considerare il guanto.
Non occorre però che la manopola sia tanto più larga del palmo perché ci si troverebbe in una situazione che rende disagevole l'azionamento della leva del freno e del comando del cambio.
In pratica la mano deve restare sempre nella stessa posizione quando si pedala, sia durante la frenata che durante un'azione di cambiata.
Per facilitarvi le cose, sappiate che la larghezza delle manopole per Mtb è pressoché standard.

Il diametro

Questo valore, fino a poco tempo fa, era ritenuto dalla maggior parte dei biker una misura standard.
Ma, trattando di mani e di ergonomia, è difficile che una misura standard possa andare davvero bene a tutti.
Ed è più probabile che alcuni biker abbiano necessità e preferenze diverse a prescindere dalle dimensioni del palmo della mano.
Prima ancora di definire le misure, occorre spiegare perché adeguare il diametro della manopola alle dimensioni del palmo.
La risposta è semplice: il palmo, insieme al dito medio, anulare e mignolo, cingono la manopola.
Il dito indice è sul dito del freno oppure, se non richiesto, contribuisce anch'esso alla presa sulla manopola.
Il pollice ha un ruolo, diciamo, di sicurezza: impedisce che la mano, perdendo di colpo la presa, possa allontanarsi dalla manopola anche per pochi istanti.

In questo quadro, immaginiamo, estremizzando, che la manopola abbia un diametro molto piccolo. Diciamo un centimetro.
In questo caso la mano non riuscirebbe a realizzare una presa sicura perché le estremità delle dita arriverebbero a toccare il palmo stesso.
In questo modo il controllo del mezzo sarebbe molto precario e il manubrio avrebbe una certa libertà di movimento che il biker non riuscirebbe a gestire.
All'estremo opposto, invece, si trova una manopola di grandi dimensioni.
La superficie del palmo della mano aderisce per intero sulla manopola, ma le dita non riescono a cingere del tutto la manopola.
Ne risulta una presa insicura.
Qual è l'optimum?
E' quella misura che permette al palmo e alla dita di avvolgere per bene la manopola in modo che gli urti che provengono dal terreno siano distribuiti sulla maggiore superficie possibile della mano.
E' per questo motivo, quindi, che occorre valutare con attenzione il diametro delle manopole.
Come indicazione generale, considerate la taglia dei guanti che indossate:

- chi indossa guanti di taglia XS, S o M solitamente si trova bene con manopole di diametro standard;
- a chi indossa guanti di taglia L consigliamo di provare le manopole maggiorate, ma non è detto che le troverà di proprio gradimento;
- chi usa guanti di taglia XL si troverà quasi certamente più a proprio agio con manopole di diametro maggiorato.

Manopole
Diametro standard per le manopole Locking Grip di Sram e doppio collarino

Il materiale delle manopole

La gomma e i materiali sintetici la fanno da padrone.
Non mancano proposte come il sughero ereditate dal mondo della bici da strada, ma, in ogni caso, dovendo resistere a sollecitazioni e ad usura intensa (ovviamente a seconda dell'uso che si fa della Mtb), il materiale deve essere abbastanza elastico e resistente.
Tenete presente, però, che le manopole, anche le più buone, non sono eterne...

La morbidezza

Qui si entra in un discorso molto personale e non è possibile delineare una regola certa.
Ci sono rider che non usano i guanti e preferiscono manopole dure per avere un feeling migliore con la ruota anteriore.
Parliamo perlopiù di discesisti o di gente che sa il fatto suo in discesa.
Altri invece preferiscono manopole comode che svolgano un'ulteriore azione di assorbimento delle vibrazioni.
Di certo le manopole hanno anche un ruolo nel comfort della pedalata e questo aspetto non può essere ignorato.
Quindi, manopole morbide uguale maggiore comfort? In genere sì.

Il disegno del grip

Al pari delle gomme, il disegno della superficie della manopola influisce sulla loro efficienza, soprattutto in caso di pioggia.
Con il caldo si ha il problema dello smaltimento del sudore che può rendere un po' più scivolose le manopole (specie se non si indossano i guanti), mentre con la pioggia serve un disegno che amplifichi il grip con il guanto.
Ecco perché ogni produttore adotta disegni più o meno fantasiosi sulla superficie della manopola: al di là dell'aspetto estetico (che ha comunque la sua parte) c'è anche una valenza funzionale.
Ossia tanto più è scolpita la manopola e tanto più riesce a fornire grip alla mano.

Manopole
Da notare la zigrinatura sulla superficie della manopola: il grip, anche con il bagnato, è molto buono.

Il sistema di fissaggio

Come si tiene ferma la manopola sul manubrio?
Esistono tre soluzioni.
La più comune perché permette di risparmiare peso è quella che sfrutta la naturale aderenza della manopola sul manubrio. Per il montaggio occorre aria compressa e/o dell'alcol e una volta che la manopola è in posizione difficilmente si muove più.
L'inconveniente, per chi non dispone di aria compressa, è che lo smontaggio è un po' laborioso.
Se al manubrio arrivano sollecitazioni intense è opportuno valutare le manopole con singolo o doppio collarino di fissaggio, le cosiddette manopole lock-on (foto sopra): in questo caso il peso aumenta leggermente, ma il sistema di chiusura permette la quasi immobilità della manopola, un controllo ottimale della bici anche in situazioni difficili e uno smontaggio rapidissimo.
Nel mondo Dh, enduro e trail è il sistema che va per la maggiore, anche se, in quanto a comfort della presa, il singolo collarino è preferibile.

Il terzo metodo di fissaggio prevede l'uso del fil di ferro.
E' un espediente ereditato dal mondo del motocross e dell'enduro ed è utilizzato anche sui manubri delle Mtb.
Richiede un po' di attenzione nell'applicazione per evitare punti di contatto dolorosi con la mano.
Se ben realizzato, il fissaggio con il fil di ferro permette di avere anche una certa ergonomia, ma nei punti in cui il filo cinge la manopola inevitabilmente si ottiene uno schiacciamento della manopola stessa con riduzione della sua capacità di assorbimento.
Una soluzione fai-da-te popolare, ma che sta perdendo piede in favore di manopole lock-on sempre più leggere e raffinate.

Manopola in stile motocross: il fil di ferro cinge la gomma e la tiene ferma sul manubrio. Richiede un minimo di perizia per essere efficace
Manopola in stile motocross: il fil di ferro cinge la gomma e la tiene ferma sul manubrio. Richiede un minimo di perizia per essere efficace

In conclusione...

Se non avete particolari necessità di leggerezza, i modelli lock-on sono quelli da preferire.
Facili da montare e da smontare e soprattutto possono essere posizionati in maniera ottimale e la gamma dei modelli disponibili è in forte aumento.
Senza dimenticare che con le lock-on è possibile cambiare manopole a seconda delle condizioni dell'uscita in Mtb che stiamo per fare.

Per altri consigli sull'assetto in sella alla Mtb vi invitiamo a consultare il nostro archivio

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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