TEST - Sram Guide Ultimate: più raffinato e più resistente in discesa

Simone Lanciotti
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Dopo lunghe discese e oltre tre mesi di uscite (fra estate e autunno) mi sono fatto un’idea piuttosto chiara sul funzionamento dei freni Sram Guide Ultimate.
La prima prova, sui sentieri di Rotorua, non era riuscita a mettere in evidenza le differenze fra i Guide Rsc (qui il test) e i nuovi arrivati ed ero certo che solo i test in montagna e sulle discese lunghe avrebbero messo alla frusta questi freni.
E così è stato, ad esempio, a Les 2 Alpes durante il primo test della RockShox Lyrik.
Con questo test inauguriamo anche la scheda di valutazione per i freni a disco, sulla falsariga di quanto già mostrato per le bici.
Tanti piccoli accorgimenti (alcuni non proprio piccoli come la pinza S4 completamente nuova) hanno segnato un certo divario fra i Guide Ultimate e i Guide Rsc.

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I particolari sui quali Sram ha lavorato hanno interessato la dissipazione del calore che ha portato a rivedere tanti particolari della pinza allo scopo di tenere più costanti le prestazioni della frenata.

Il modello di Ultimate provati non aveva i dischi Centerline X, capaci, a detta di Sram, di un ulteriore miglioramento delle prestazioni, ma il livello di efficienza di questo impianto frenante si è rivelato comunque molto elevato.
I dischi da 180 mm utilizzati solo in alcune situazioni si sono mostrati inadeguati (per pendenza e lunghezza della discesa) su una trail bike 29er da 120 mm di escursione, mentre hanno sempre fatto vedere un funzionamento silenzioso.

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La Giant Reign utilizzata per il test dei Guide Ultimate con dischi da 200 mm. A breve anche il test della RockShox Lyrik, del gruppo Sram Gx 1x11 e delle ruote Sram Rail 40.

La Evil The Following usata nel test con dischi da 180 mm. La foto è stata scattata qui.

La Evil The Following usata nel test con dischi da 180 mm. La foto è stata scattata durante questa uscita.

Prima di entrare nei dettagli della scheda di valutazione, vi invito a leggere questo articolo che contiene tutte le specifiche tecniche degli Sram Guide Ultimate:

1 - DETTAGLI TECNICI
- Ergonomia della leva del freno: la forma è la stessa degli Sram Guide Rsc, ma cambia il materiale che in questo caso è la fibra di carbonio. L’azionamento con un solo dito è molto agevole e comodo e, volendo, c’è anche spazio per un secondo dito.
Da segnalare che, al pari di tutti i freni a disco Sram e Avid, anche i Guide Ultimate permettono la reversibilità delle leve freno, cioè passare dal freno anteriore sulla leva sinistra al freno anteriore sulla leva destra richiede solo di allentare il collarino sul manubrio, senza aprire il circuito idraulico.

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- Regolazioni consentite: la distanza della leva del freno dal manubrio si regola tramite un piccolo pomello ed è immediato arrivare all’impostazione corretta. Sram consente anche di regolare il punto di contatto della leva del freno (foto in basso), ossia di modificare la corsa della leva e quindi il feeling della frenata. Si può passare da una risposta più aggressiva (cioè basta un piccolo tocco per avere tanta potenza frenante) a una più modulabile (cioè per avere potenza occorre strizzare la leva).

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- Opzione diametro del disco: Sram propone le seguenti misure: 140 (solo posteriore), 160, 170, 180 e 200 mm, cioè la più vasta offerta di diametri possibile, mentre con il disegno Centerline X le misure sono di 140, 160 e 180 mm, anche Centerlock.
- Integrazione con altri comandi sul manubrio: se parliamo di comandi cambio Sram o di reggisella telescopico RockShox Reverb o Specialized Command Post Ircc allora l’integrazione è perfetta. Se invece si parla di comandi cambio Shimano, soprattutto con i nuovi manettini Xtr e Deore Xt l’abbinamento può essere davvero buono. Con gli altri, a causa della larghezza del collarino della leva del freno e della presenza di un reggisella telescopico, trovare uno spazio può non essere facile.

Grazie al sistema Matchmaker X è facile posizionare la leva del freno e il comando del reggisella telescopico (nella foto uno Specialized Command Post Ircc) in modo presso che perfetto.

Grazie al sistema Matchmaker X è facile posizionare la leva del freno e il comando del reggisella telescopico (nella foto uno Specialized Command Post Ircc) in modo presso che perfetto.

- Peso: 360 gr per singolo impianto comprensivo di disco da 160 mm. Certo, la pinza a 4 pistoncini è inevitabilmente più pesante di una a 2 pistoncini e sulla bilancia questo si sente. Però è anche vero che gli Sram Guide Ultimate si rivolgono a un’utenza che ha bisogno di una certa potenza frenante su discese molto lunghe. Il peso, comunque, non è il più contenuto in assoluto perché Hope (Tech 3 E4) e Shimano (Saint), ad esempio, fanno meglio.

Il singolo impianto con il nuovo kit di spurgo Bleeding Edge

Il singolo impianto con il nuovo kit di spurgo Bleeding Edge

- Prezzo: rappresentano il modello di vertice di casa Sram e il prezzo di listino lo conferma: 301€ per il singolo impianto (cioè solo anteriore o solo posteriore), escluso il disco, il cui prezzo oscilla fra i 46 e i 57€ in base al diametro. Il prezzo, quindi, (almeno quello di listino) è uno dei più alti sul mercato. Il singolo impianto Guide Rsc costa 214€: la differenza di prezzo è netta.
Voto finale (da 1 a 10): 8,9

In azione con la Giant Reign

In azione con la Giant Reign

2 - PRESTAZIONI
- Feeling ed erogazione potenza frenante: in generale gli Sram Guide Ultimate mantengono lo stesso feeling dei Guide Rsc provati, magari con un po’ di corposità in più, in stile Shimano per capirci. Se devo dare una definizione, direi che gli Ultimate sono dei freni molto modulabili come impostazione di default, ma possono diventare più aggressivi con poche regolazioni.
Il test degli Sram Guide Ultimate è avvenuto su due bici differenti, una Evil The Following (qui il test) e una Giant Reign (qui il test), con dischi da 180 mm sulla prima e da 200 mm sulla seconda.
E la potenza a disposizione cambia in modo netto.

Il registro del reach

Il registro del reach

Su entrambi però ho notato che in discesa, cioè quando il freno è azionato, il registro del reach (cioè la regolazione della distanza della leva dal manubrio) tende a ruotare, avvicinando involontariamente la leva al manubrio.
Questo significa che dopo un po’ (a seconda di quanto è sconnesso il terreno) ci si deve fermare per ripristinare il reach al valore desiderato.
Inizialmente ho pensato che l’allungamento della corsa della leva fosse un problema di surriscaldamento, ma poi, trovando il registro del reach spostato, ho capito che il problema era altrove.
Sram ha detto che questo inconveniente riguarda solo i primi esemplari in produzione (e quelli da me testati lo erano entrambi), ma volendo si può ovviare con un po’ di frenafiletti.
- Resistenza al surriscaldamento: le migliorie ci sono, ma onestamente sono più avvertibili con i dischi da 200 mm per via del mio peso superiore agli 85 Kg. La frenata in quel caso è instancabile e si avverte un certo miglioramento rispetto ai Guide Rsc.
La leva del freno tende di rado ad aumentare la sua corsa per via del surriscaldamento e la costanza delle prestazioni è di ottimo livello.

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- Silenziosità: in generale i freni a disco stanno perdendo il vizio di essere rumorosi, ma i dischi Centerline e la nuova pinza S4 dei Guide Ultimate sono da riferimento.

Sulla parte anteriore delle pasticche si nota l'Heat Shield, una piastrina di metallo che riduce la trasmissione di calore all'olio.

Sulla parte anteriore delle pasticche si nota l'Heat Shield, una piastrina di metallo che riduce la trasmissione di calore all'olio.

- Usura pasticche: nella norma, ma anche qui i dischi da 200 mm rappresentano un vantaggio. Se avete un trailbike valutate comunque la possibilità di montarne uno, magari all’anteriore.
- Prestazioni del disco: il test è stato condotto su entrambe le bici nel periodo estivo e quindi su terreni polverosi (ma anche molto polverosi come quello di Les 2 Alpes). Alla fine del test, se guardate le foto, su quelli da 180 mm sono comparsi dei segni di surriscaldamento, ma la pista frenante è rimasta in buono stato.

I segni di surriscaldamento sui dischi da 180 mm sono più evidenti.

I segni di surriscaldamento sui dischi da 180 mm sono più evidenti.

- Facilità operazione di spurgo: qui Sram segna un goal. Il nuovo sistema di spurgo Bleeding Edge è molto pratico, facile da usare e sicuro. E’ stato pensato tanto per facilitare la vita a chi deve montare le bici in serie (i cosidetti Oem), ai meccanici e agli amanti del fai-da-te.
Guardate il video:

- Centratura della pinza: mettere la pinza nella posizione corretta è abbastanza rapido, anche se la lunghezza maggiore delle pasticche frenanti può richiedere un po’ di attenzione in più. Nulla però di molto diverso da altri impianti frenanti.
Voto finale (da 1 a 10): 9,3

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 9,1

In conclusione…
Le prestazioni dei freni Sram Guide Ultimate sono molto elevate, anche superiori a quelle dei Guide Rsc ad alte temperature, e rappresentano una proposta di assoluto valore in campo trail, all mountain ed enduro. Il nuovo sistema Bleeding Edge (fornito di serie con i freni) permette praticamente a chiunque di effettuare in autonomia le operazioni di spurgo.

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Il nuovo disegno della pinza S4

Il prezzo da pagare purtroppo è elevato e crea un divario con i pur validi Guide Rsc di 87€ (basandosi sui prezzi di listino), ossia il prezzo da pagare per tutti gli accorgimenti tecnici (attualmente il massimo della tecnologia di Sram), i materiali di pregio utilizzati (non dimentichiamo la viteria in titanio) e un certo miglioramento delle prestazioni che caratterizzano i nuovi Sram Guide Ultimate.
Le prestazioni sono senz'altro elevate, ma il prezzo non le rende facilmente accessibili (come però accade per tutti i prodotti premium) e il peso non è però dei più contenuti.

Per informazioni Sram.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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