Ammortizzatore a molla per l'enduro: pro e contro

Simone Lanciotti
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Nicola
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Salve a tutta la redazione. Seguo da tempo la MTB e con molta passione l’enduro. Lo pratico a livello agonistico e mi interesso molto dell'EWS. Osservando le varie foto mi sono sempre interrogato sulla Nomad di Cedric Gracia.
Ho notato che al posteriore monta un ammo a molla. Volevo chiedervi quali vantaggi e svantaggi può dare nella guida perché questa configurazione mi incuriosisce molto sopratutto per il fatto che quando io giro bado poco al posteriore e non ho mai pensato che un upgrade così potesse essermi utile.
Grazie di tutto 🙂 ciao

Risponde Simone Lanciotti
L’uso di un ammortizzatore a molla per l’enduro non è molto comune e molto spesso è una scelta fatta da rider con un passato discesistico o da rider che amano il feeling che la molla sa dare.
Usando una molla come elemento elastico il comportamento dell’ammortizzatore è tendenzialmente più lineare, cioè, per capirci, durante tutta l’escursione oppone una forza proporzionale a quella della sollecitazione ricevuta (secondo la legge fisica F=-kx).
La molla inoltre garantisce da sempre una sensibilità di funzionamento senza pari e, forse, solo gli ultimi ammortizzatori ad aria sono in grado di avvicinarsi alla sensibilità ai piccoli urti di un sistema a molla.
A livello di prestazioni in discesa, la molla è più costante rispetto all’aria perché non ha attriti statici e dinamici e quindi è la soluzione preferita da chi cerca un feeling di alto livello con la propria Mtb.

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In termini di prestazioni, almeno in discesa, l’ammortizzatore a molla conserva un vantaggio rispetto a quello ad aria, perché permette alla ruota posteriore di mantenere un contatto più costante con il terreno.

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Cedric Gracia (nella foto sopra) ha sviluppato una tale abitudine agli ammortizzatori a molla che non può fare a meno di montarlo anche sulla nuova Nomad che di serie è dotata del Rock Shox Monarch Plus DebonAir, ossia di un ammortizzatore che è in grado di accorciare ancora di più il gap con un ammortizzatore a molla.
Questa configurazione è molto particolare e senza dubbio vantaggiosa per tutte quelle gare di enduro dove le risalite sono meccanizzate e le Speciali molto lunghe.

Gli svantaggi di un ammortizzatore a molla
Gli svantaggi di un ammo a molla, però, non mancano:
- pesano di più, perché è la molla ad aumentare di molto il peso (opta per una molla in titanio per risparmiare peso ma preparati a spendere tanto).
- sono meno versatili: per un dato peso del biker si deve optare per una molla specifica (cioè con la costante elastica specifica).
- sui tratti pedalati alcuni modelli possono ridurre l’efficienza di pedalata perché, essendo super sensibili, disperdono maggiormente l’energia della pedalata.

La lubrificazione di tutti i pivot porta a sensibili miglioramenti nel funzionamento della sospensione posteriore.

La lubrificazione di tutti i pivot porta a sensibili miglioramenti nel funzionamento della sospensione posteriore.

Migliorare le prestazioni di un ammortizzatore
Se cerchi di migliorare le prestazioni della sospensione posteriore potresti non avere necessariamente bisogno di un ammortizzatore a molla.
La cosa più importante da mettere in evidenza è che l’assenza di manutenzione periodica sull’ammortizzatore e sulla sospensione posteriore (cioè sui cuscinetti e/o le boccole dei pivot) porta a un costante e quasi inavvertibile peggioramento delle prestazioni della tua Mtb.
Se vuoi ripristinare il corretto funzionamento della sospensione posteriore leggi qui e solo poi magari valuta se fare un upgrade dell’ammortizzatore.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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