Ruote da all mountain: come si scelgono quelle giuste?

Simone Lanciotti
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Gregorio
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Buonasera gentilissima redazione, la mia domanda è questa: che cerchi montare su una Ghost Cagua 6540, con le seguenti caratteristiche. La forca è una FOX Talas CTD (che permette tre situazioni differenti per la salita, la discesa e il saliscendi) con due posizioni predefinite 160/120 mm e foderi da 34, ammo X-Fusion O2 RCX da 155 mm, guarnitura Shimano SLX come i freni a disco da 200 all’anteriore e 180 al posteriore, deragliatore posteriore Deore XT e reggisella X-Fusion Hilo 31.6 con travel di 100 mm.
La Mtb viene usata  per lunghe salite su terreni sconnessi rocciosi e sterrati, una volta arrivato in vetta mi godo le discese, che variano a secondo del luogo, sono abbastanza impegnative con diversi salti, pietre radici, ciottoli rocce, e bike park il mio badget si aggira sui 700 €, cercando in rete ho visto i Mavic Crossmax Enduro, ma li fanno solo gialli e non credo che mai li comprerò, la seconda scelta cade sui Crank Brothers Iodine, ma non sono sicuro se vanno bene per l'uso che ne faccio io, facendo prevalentemente (credo enduro) e non all mountain. Cordiali saluti.

Risposta di Simone Lanciotti
Premessa: i due modelli di ruota da te individuati si prestano all’uso che tu prevedi di farne, ovvero all mountain, anche se talvolta impegnativo (stando alle tue descrizioni) e comprendiamo bene la tua necessità di migliorare un componente così importante come le ruote.
Fra le Crossmax Enduro e le Iodine (considerato il tuo budget ipotizziamo le Iodine 2) ci sono però delle differenze che rispecchiano delle scelte costruttive ben precise.
Le due ruote non sono direttamente confrontabili perché di livello qualitativo e vocazione differente (le Mavic sono dichiaratamente da enduro), ma vale comunque la pena di mettere in evidenza le differenze costruttive.

La Ghost Cagua 6540 del lettore

La Ghost Cagua 6540 del lettore

Larghezza interna del cerchio
Le due ruote hanno valori diversi: 23 mm le Iodine 2 e 21 mm l’anteriore Crossmax Enduro e 19 mm la posteriore. Cambia anche la sezione dei pneumatici che possono ospitare: con un canale di 23 mm non ci sono limitazioni vere e proprie (a parte lo spazio sul telaio), mentre Mavic suggerisce una sezione fino a 2,4” per l’anteriore e fino a 2,3” per la posteriore.
Cosa cambia oltre a questi numeri? Il comportamento della ruota in generale.
Se il cerchio è stretto (come lo è quello posteriore delle Crossmax Enduro) e la gomma è di sezione generosa hai in generale un migliore assorbimento delle asperità, ma anche una minore precisione in curva, situazione in cui la deformazione del copertone si avverte in maniera più spiccata.
E’ molto importante in queste situazioni indovinare la pressione del copertone, perché se troppo bassa accentua ancora di più questo fenomeno di “deriva”.

Larghezza cerchio Mtb

Un cerchio più largo, ad esempio 23 mm, ha un comportamento diverso: assorbirà un po’ meno le sollecitazioni del fondo, ma in curva presterà meno il fianco a deformazioni del copertone e renderà la guida più precisa e talvolta anche più impegnativa. In generale la ruota è più rigida, ma, ovviamente, questo discorso è strettamente legato alla larghezza del copertone montato e alla qualità costruttiva del cerchio.

Le Crank Brothers Iodine 2.

Le Crank Brothers Iodine 2.

Altezza del cerchio (o profilo del cerchio)
Se un cerchio è molto alto ha doti di resistenza torsionale maggiori e, quindi, permette una guida più precisa, anche se più impegnativa, perché flettendo meno, assorbe anche un minore quantità di sollecitazioni. In tal caso però aumentano sia il peso, sia la capacità di resistere agli impatti con rocce e superfici dure.
Se invece l’altezza del cerchio (o profilo del cerchio) è ridotta, ne derivano, solitamente, una maggiore leggerezza, ma anche maggiore vulnerabilità agli impatti.
Il discorso rigidità, in questo caso, dipende molto dal materiale e dalle tecniche costruttive del cerchio, per cui non può essere messa in diretta correlazione con il profilo del cerchio.
Occorre anche qui un compromesso e solitamente i costruttori di cerchi scelgono profili compresi fra i 19 e i 25 mm.

La ruota Mavic Crossmax Enduro.

La ruota Mavic Crossmax Enduro.

Tipo di raggi
Qui fra Crank Brothers e Mavic si vedono delle differenze nette.
La scelta di Crank Brothers di utilizzare dei raggi con nipples integrate risponde alla necessità di alleggerire la periferia della ruota e di concentrare il peso sul mozzo. Tanto più le masse periferiche di una ruota sono ridotte, tanto minore è l’inerzia della ruota stessa, ossia migliora la capacità di variare velocità di rotazione e direzione di marcia.
La scelta di Mavic, invece, è relativamente più classica, anche se fa ricorso a un brevetto che ha reso le ruote francesi celebri in tutto il mondo: la nipples è preistallata sul raggio e viene avvitata nell’apposita sede sul cerchio.
Entrambi i produttori, ognuno a modo loro, propongono quindi dei cerchi che non richiedono flap per il montaggio di copertoni tubeless.
Un ultimo dettaglio sui raggi: Crank utilizza sia lega 7075 T6 che acciaio, mentre Mavic solo lega leggera Zicral e con un profilo piatto del raggio (migliore penetrazione aerodinamica).
In entrambi i casi, infine, i raggi sono a testa dritta, cioè senza uncino di aggancio per il mozzo.
Questa scelta comporta un ulteriore piccolo vantaggio dinamico e permette di contenere il peso del raggio, anche se complica il processo di produzione del mozzo (aumentando i costi).

Il mozzo posteriore delle Mavic Crossmax Enduro con raggi a testa dritta e incrocio in seconda sul lato disco e Isopulse (o radiale) sul lato ruota libera.

Il mozzo posteriore delle Mavic Crossmax Enduro con raggi a testa dritta e incrocio in seconda sul lato disco e Isopulse (o radiale) sul lato ruota libera.

Incrocio dei raggi
Mavic adotta un incrocio in 2ª (per la ruota anteriore e per la parte lato disco della posteriore) e altrettanto fa Crank Brothers.
Che cosa vuol dire incrocio in 2ª? Se seguiamo il raggio dalla sua sede del mozzo verso il cerchio noteremo che lungo il tragitto si incrocia con altri due raggi.
Se fosse in terza si incrocerebbe con altri 3 raggi.
L’incrocio in 2ª è quello più adottato perché rappresenta il migliore compromesso fra doti di comfort e reattività della ruota.
Maggiore è l’incrocio, infatti, e tanto maggiore è la capacità della ruota di assorbire le sollecitazioni dal terreno, ovvero di essere elastica.
Mavic però adotta una strategia particolare sul mozzo posteriore lato ruota libera: i raggi non sono incrociati, ma dritti. Il produttore francese chiama questa soluzione IsoPulse che adotta su molti modelli di alta gamma destinati alle competizioni.

Materiale del cerchio
Quale lega utilizzare? Troppo dura, tipo l’ergal, alleggerisce il cerchio, ma lo rende anche meno capace di assorbire impatti e vista la frequenza con la quale si verificano episodi del genere, si rischierebbe di arrivare presto alla rottura.
Meglio quindi una lega più morbida, tipo la 6061, o, nel caso di Mavic, la Maxtal che permette una resistenza notevole all’impatto senza sacrificare l’integrità del cerchio stesso.
Scegliere il materiale giusto per il cerchio, quindi, è un passo cruciale per chi costruisce ruote e nel caso delle due ruote da te menzionate, parliamo sempre di lega d’alluminio.
Dato che parliamo di impatti, è interessante notare che un cerchio più stretto è anche meno esposto agli impatti con rocce rispetto a uno più largo. Parliamo di un piccolo vantaggio che, però, su sentieri particolarmente sporchi può diventare significativo.

Quale ruota scegliere?
Se l’aspetto cromatico influisce negativamente sulle Crossmax Enduro, allora, ci sembra di capire che tu abbia deciso per le Iodine 2. Nel caso però subentrasse un altro pretendente, considera quanto detto finora per orientarti nella scelta di una ruota.



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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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