Il prossimo 7 luglio si disputerà la Sudtirol Dolomiti Superbike 2018, marathon altoatesina tra le più amate e longeve dai bikers italiani e stranieri.
In questo comunicato, l'organizzatore Kurt Ploner racconta com'è nato questo evento e svela i segreti del suo strepitoso successo.
DC
COMUNICATO UFFICIALE
Sudtirol Dolomiti Superbike 2018: Kurt Ploner racconta la più amata d'Europa.
La 24ª edizione della Sudtirol Dolomiti Superbike si svolgerà come sempre a Villabassa (Val Pusteria, Alto Adige) il prossimo 7 luglio e il presidente del C.O. narra come si è arrivati al top.
Kurt Ploner è il presidente del comitato organizzatore della Sudtirol Dolomiti Superbike 2018 ed è sempre al lavoro per garantire la massima efficienza a tutti gli atleti.
- Kurt, come nacque la gara divenuta oggi un punto fermo del calendario?
- Da un gruppo di amici 25 anni fa , appoggiandoci all’idea “svizzera” di gare marathon oltre i 100 km, una follia a quel tempo pensare di realizzare sfide di questo tipo in Italia. Abbiamo poi iniziato a coinvolgere i cinque paesi dell'Alta Pusteria e di conseguenza nacque anche il percorso, un po’ obbligato perché volevamo passare da tutte e cinque le località, questa è la Südtirol Dolomiti Superbike.
- Lavorare su 120 km in montagna, allestendo gli itinerari di gara di 60 km e 1.785 metri di dislivello e di 119 km e 3.357 metri di dislivello, non è facile...
- In questi anni ci ha aiutato l’esperienza, ora sappiamo come muoverci, ma abbiamo anche la fortuna di avere il sostegno delle associazioni del territorio, sia sportive che pubbliche, riuscendo a garantire la sicurezza sui 120 km.
- Ecco, l’aspetto sicurezza è un vero e proprio marchio di fabbrica della manifestazione.
- Croce Bianca, tre medici, 50 infermieri ed elicottero di sostegno, 4 membri del Soccorso Alpino e quello della Guardia di Finanza, oltre al sostegno di Carabinieri, Polizia e Vigili del Fuoco sulle strade provinciali, questi ultimi vanno ringraziati in particolar modo perché, oltre a presidiare il percorso, garantiscono anche di evitare intoppi con la loro attrezzatura e professionalità.
- Quante persone ruotano attorno al direttivo?
- Cinque, ma sono tredici contando anche i responsabili dei vari paesi. Nel giorno di gara, compresi gli addetti ai ristori, siamo quasi 1000 persone, circa 70-90 ad ogni ristoro considerando i 4.000 atleti partecipanti, in modo che venga garantito il massimo ad ognuno di loro.
- Ma qual è stata la chiave del successo della Südtirol Dolomiti Superbike?
- Secondo me sono due, ovvero l’aver messo sempre al centro delle nostre attenzioni l’atleta, il biker, volevamo dare all’amatore e al professionista la massima efficienza, dal primo all’ultimo. Quello che ci ha aiutato è stato l’aver dovuto sospendere la decima edizione a gara in corso per un improvviso crollo delle temperature (neve, ndr) e lì la macchina organizzativa ha dato i suoi frutti, recuperando ogni atleta ed ogni bici, riportando alla partenza 3.000 persone anche grazie alle associazioni del territorio.
- La Südtirol Dolomiti Superbike è una delle più longeve...
- Diciamo che, assieme al Tour dell’Assietta in Piemonte, siamo quelli che ancora sono rimasti dagli anni ’90, poi ce ne sono 2-3 all’estero, ma penso che la nostra gara sia tra le cinque al mondo di questo formato.
- I bikers premiano la professionalità ed il modo di fare del comitato, che cerca sempre di accontentare tutti...
- Non sempre funziona, ma loro vedono che ce la mettiamo tutta con la nostra passione.
- Un sogno nel cassetto?
- Arrivare alla 25ª edizione, poi si vedrà!
Le iscrizioni sono attualmente aperte alla cifra di 100€, per sapere come effettuarle visitate il sito dolomitisuperbike.com
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Redazione MtbCult
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