11 consigli per migliorare la guida in discesa. E sentirsi più sicuri

Simone Lanciotti
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La sensazione di non essere a proprio agio in discesa è abbastanza comune.
E’ una spia che puoi ignorare, resettare, ma tanto prima o poi torna ad accendersi nella testa.
E allora si comincia a pensare alle possibili soluzioni, ovvero a come fare per aumentare il piacere di guida in discesa e allo stesso tempo come migliorare la sensazione di sicurezza.

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Cambiare bici?
Certo, è una delle opzioni.
Ma prima, magari, ragioniamo e valutiamo cos’è che non va, ossia iniziamo con piccoli aggiustamenti che interessano vari componenti della bici e solo poi, eventualmente, valutare di cambiare bici.
Procediamo per gradi e partiamo da quella sensazione di non perfetta sintonia con il mezzo e con il terreno.
Come possiamo risolvere?
Ecco 11 (fra le tante possibili) soluzioni che possono giovare tanto a chi fa Xc quanto a chi fa enduro.

1 - Alzare l’attacco manubrio o alzare il rise del manubrio
Banale se vogliamo, ma se ci pensate bene questa soluzione permette al biker una posizione più eretta in discesa, riducendo il rischio e la sensazione di ribaltamento imminente che spesso ci inibisce in discesa.

Non è una soluzione da imbranati della guida perché sono anche molti i pro’ ad adottarla.

2 - Usare un solo dito per frenare
Anche questa sembra una considerazione ovvia (e magari per molti di voi lo è), ma frenare con un solo dito permette di avere le altre 4 dita impegnate nella presa del manubrio. E aumentare così il controllo e la sicurezza.

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Un dito (indice o medio, a seconda delle preferenze) sulla leva è più che sufficiente con i sistemi frenanti di oggi.
Il beneficio in termini di sicurezza della presa è innegabile.
Inoltre, massimizzate la leva del freno, cioè assicuratevi di azionare la leva tirandola dalla sua estremità, proprio per avere una leva migliore e applicare ancora più forza sulla leva stessa. Quindi, se serve, spostate la leva del freno verso l’interno del manubrio.


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3 - Aumentare l’escursione della forcella
A piccole dosi, però, e non oltre i 20 mm rispetto al valore dell’eventuale sospensione posteriore.
In questo modo alterate la geometria della bici, ma non la compromettete.
Potete ridurre l’angolo di sterzo di circa un grado ogni 10 mm di escursione aggiuntivi, ma sappiate che così facendo alzate anche il movimento centrale da terra e diminuite l’angolo del tubo piantone, riducendo, almeno sulla carta, la pedalabilità della bici in salita.

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Una forcella di escursione maggiore apporta un beneficio simile a quello di un manubrio più alto da terra e se abbinate le due cose fate attenzione poi nella guida, perché sulla ruota anteriore ci sarà un carico inferiore in termini di peso del ciclista. Ovvero un grip inferiore, quindi in curva bilanciate bene il vostro peso.

4 - Diminuire l’angolo di sterzo
Si aumenta la stabilità in discesa, la forcella riesce ad assorbire un po’ meglio gli impatti e si ha una sensazione di maggiore confidenza soprattutto sul ripido, perché il baricentro del ciclista risulta un po’ più spostato all’indietro.
Non è un caso che su quasi tutte le Mtb gli angoli di sterzo continuino a diminuire.

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Per modificare quest'angolo ci sono due espedienti: il primo, lo avete già letto, coinvolge il travel della forcella, mentre il secondo consiste nel montare una serie sterzo specifica, come la Cane Creek AngleSet.
Questo componente modifica l’angolo di sterzo, ma non altera in maniera significativa il resto della geometria della bici.
Se decidete di montare l’AngleSet, assicuratevi che sia compatibile con il vostro telaio qui.

5 - Gomma di sezione maggiore
E’ una soluzione che può piacere a molti e convincere meno altri, perché una gomma più larga e più panciuta può “sporcare” il feeling con la guida.
Ma, ripeto, è una questione di gusti, di abitudini e soprattutto di terreni.

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Su un fondo sassoso una gomma più larga (2,35”-2,4”) è un vantaggio perché riesce a galleggiare e a tenere meglio la traiettoria.
Per contro, invece, una gomma più larga su terreni compatti e veloci può perdere di direzionalità oppure di scorrevolezza (in base alla pressione di gonfiaggio).
A voi la scelta.


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6 - Sistema Schwalbe Procore o DeanEasy
I sistemi Schwalbe e DeanEasy, in apparenza simili, permettono pressioni di gonfiaggio molto basse senza aumentare il rischio di pizzicatura o foratura della gomma.
L’effetto finale, almeno in discesa, può essere stupefacente, perché il grip delle gomme aumenta in modo netto.
Il feeling di guida è molto vicino a quello di una 650bPlus e il comfort è innegabilmente superiore a qualunque altra gomma tradizionale, anche tubeless.

Lo Schwalbe Procore

Lo Schwalbe Procore

Insomma, un espediente da considerare, soprattutto sui fondi ghiaiosi e a bassa aderenza.
Qui il test dello Schwalbe Procore.

7 - Aumentare la progressività della forcella
In realtà il primo step da fare è accertarsi che il Sag sia impostato in modo corretto. Altrimenti qualunque consiglio dato finora perde di significato.
Quindi, appurato che la pressione nella forcella sia quella corretta, possiamo agire sul modo in cui la forcella si comprime, quindi variare la sua risposta e il feeling con la guida.
Tanto più la forcella è progressiva, tanto minore è il rischio di fondocorsa (cioè incapacità della sospensione di assorbire ulteriori impatti) e tanto più sicura è la guida.
Ma non solo.

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Una forcella progressiva, se ben tarata (leggete più avanti), permette anche di non alterare troppo la geometria della bici in discesa e in frenata.
Infatti, quando la forcella si comprime l’angolo di sterzo aumenta, riducendo la stabilità della bici (soprattutto quando la velocità è elevata) e soprattutto riducendo la capacità della forcella di lavorare in modo corretto.
La progressività, però, va bilanciata in modo ottimale utilizzando anche le regolazioni idrauliche della forcella (quando presenti), ma di questo ne parliamo nel punto successivo.
Molte delle forcelle in commercio permettono, in modo più o meno rapido, di modificare la progressività (qui si è parlato di come fare sulle Rock Shox, ad esempio), aumentando o diminuendo il volume nella camera positiva.

8 - Regolare la velocità di compressione alle basse velocità
Se ne è parlato più volte su MtbCult, ma è bene ripeterlo: con i termini “basse velocità” non si intende basse velocità di avanzamento della bici, ma basse velocità di compressione della sospensione, cioè, ad esempio, sollecitazioni come la spinta sui pedali del biker o quelle di un terreno compatto e con poche asperità.

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Il piccolo pomello al centro è il registro di compressione alle basse velocità.

In che modo questo ha a che fare con la forcella e la discesa?
E’ presto detto: frenando la compressione alle basse velocità si va a variare l’altezza di funzionamento della forcella.
Se ne è parlato qui per la Pike, ma il discorso può essere esteso a molte altre forcelle dotate della medesima regolazione.


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9- Montare un reggisella telescopico con più travel
Ad alcuni “sentire” la sella fra le gambe aiuta a guidare meglio, ma in alcune situazioni, quando ad esempio è molto ripido, la sella, anche se il reggisella telescopico è del tutto abbassato, può essere un intralcio.

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In commercio si trovano sempre più proposte di telescopici da 150 mm di travel (come fa ad esempio Santa Cruz sulla nuova Bronson 2). E’ un’opzione da considerare.

10 - Allenamento aerobico
E qui entriamo in un discorso molto delicato.
Con la parola allenamento non intendo solo frequentare con assiduità i tratti di discesa, ma essere in grado di arrivare in cima alla salita con le gambe ancora intatte e con una sufficiente riserva di energia.
Può sembrare ovvio ai più allenati, ma a tutti gli effetti la poca lucidità in discesa compromette tutto.

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I soldi spesi sulla bici e sui componenti, il tempo impiegato a trovare assetto, gomme e pressioni e, ultimo ma non ultimo, anche la sicurezza.
Quindi per andare più forte in discesa devo allenarmi anche per la salita?
Diciamo che serve di essere preparati e non necessariamente degli scalatori, in modo che l’uscita in bici, specialmente se richiede attenzione in discesa, sia davvero divertente e meno pericolosa.

11 - Potenziamento muscolare
Muscoli tonici aiutano a prevenire lesioni ai tendini e fratture in caso di caduta.
Ma in generale avere muscoli con il giusto tono riduce anche il rischio di cadute.

Fabien Barel

Fabien Barel

La differenza è sotto gli occhi di tutti: guardate i pro’ di qualunque specialità della Mtb.
Parliamo di atleti tanto per la Dh quanto per l’Xc, senza dimenticare l’enduro.
La stagione agonistica sta per finire, fateci un pensierino per il prossimo anno.
Tempo libero permettendo.

11a - Uscite con chi sa guidare meglio di voi
Ce lo avete segnalato fra i commenti ed è effettivamente un consiglio molto valido.
Stare a ruota dell'amico più bravo e/o frequentare un corso di guida sono due soluzioni molto efficaci.
L'importante è metterci umiltà e cervello, cioè non avere timore nel mostrarsi meno capaci e disinvolti, anzi, chiedete consigli e vedrete che le cose migliorano in modo molto più veloce del previsto.

Fra le tante accortezze che vale la pena di menzionare ci sono anche le protezioni, soprattutto per le discipline gravity e per le uscite più difficili in montagna.
Non hanno un impatto diretto sulla velocità o sulla guidabilità della bici, ma a livello psicologico prima e in termini di sicurezza poi possono contribuire a rendere il biker più rilassato.
La lista dei possibili consigli, come detto all'inizio dell'articolo, è lunga e se volete contribuire con la vostra esperienza fatelo commentando di seguito.

Qui altri articoli utili su come migliorare l'assetto in sella e la confidenza di guida.



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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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