Sfruttare al meglio la Rock Shox Pike? Seguite questi consigli

Simone Lanciotti
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Se avete dato un’occhiata al Garage oppure in giro sui sentieri, nei cataloghi di bici o nelle gare di enduro, il numero di utenti che utilizza la Rock Shox Pike è davvero notevole.
Dalle trail bike alle bici da enduro, la Pike è diventata una delle forcelle più popolari. Regolazioni, solidità, leggerezza e non ultimo un rapporto qualità/prezzo quasi imbattibile.
La Pike, però, non è una forcella set-and-forget, cioè trovata la taratura giusta non si tocca più nulla.
Perché sarebbe un peccato visto che questa forcella permette una vasta gamma di possibilità di personalizzazioni a cui qualunque utente può accedere.
Nulla di complicato davvero.
Vale la pena, allora, affrontare questo argomento per svelare le virtù segrete della Rock Shox Pike e di molte altre forcelle Rock Shox (Sid, Revelation, Rs-1 e Bluto).
Se ne avete una siamo sicuri che vi interesserà molto quello che state per leggere.

Da dove cominciare? Dal Sag, ovviamente
Quanta pressione c’è nella camera positiva?
Ognuno ha il proprio valore, ricavato dalla propria esperienza, dalle proprie necessità o anche solamente seguendo le indicazioni riportate sul fodero sinistro.
Siete certi però che il valore di Psi che avete impostato sia quello corretto?
Facciamo una verifica utilizzando l’anello rosso e il Sag meter presente sullo stelo destro.

Il misuratore di Sag presente sullo stelo della Pike e di molte altre forcelle Rock Shox.

Il misuratore di Sag presente sullo stelo della Pike e di molte altre forcelle Rock Shox.

Posizionate la bici su una superficie piana e vicino a un muro.

Ruotate il registro nero (quello più grande) tutto in senso antiorario. Questa è la posizione Open, come si deduce anche dall'icona del lucchetto.

Ruotate il registro nero (quello più grande) tutto in senso antiorario. Questa è la posizione Open, come si deduce anche dall'icona del lucchetto.

Portate il pomello della compressione su Open (foto sopra) e assicuratevi che il registro del rebound sia a metà corsa (contate il numero dei click), sia sulla forcella che sull’ammortizzatore.
Con l’abbigliamento e l’attrezzatura che utilizzate per le uscite, salite in sella, agganciate i pedali e comprimete le sospensioni facendole affondare ripetutamente con il vostro peso, in modo da vincere l’attrito statico fra guarnizioni e stelo.
Riportate l’anello rosso a contatto con il parapolvere (foto in basso).

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Alzatevi sui pedali, assumete per qualche secondo la posizione che utilizzate in discesa e tenetevi in equilibrio appoggiando appena il gomito al muro.
Facendo attenzione a non comprimere le sospensioni, sganciate i pedali e scendete di sella.

L'anello rosso indica il vostro Sag, in questo caso al 25%.

L'anello rosso indica il vostro Sag, in questo caso al 25%.

La distanza fra l’anello rosso e il parapolvere indica il Sag.
Con il Sag meter presente sullo stelo è possibile capire immediatamente la percentuale di Sag che si sta utilizzando.
Su una Pike da 160 questa percentuale si aggira fra il 25-30%, su una da 140 può scendere al 20-25%.
Se dopo aver impostato il Sag in modo corretto notate che la forcella raggiunge facilmente il fondocorsa oppure ha un carico di stacco troppo elevato (cioè è dura a comprimersi nella parte iniziale), non modificate la pressione dell’aria, ma continuate a leggere.

Più o meno progressiva con i bottomless token
La Pike (e molte altre forcelle Rock Shox) permettono all’utente di modificare la curva di compressione della forcella, aumentando la progressività o la linearità (per la spiegazione vi rimandiamo a questo articolo).
Quando serve una forcella più progressiva?
Rock Shox stessa suggerisce questa opzione a chi si trova a guidare su terreni molto tecnici e sconnessi e ha una guida molto aggressiva.

Jerome Clementz è stato ed è uno dei rider che contribuisce maggiormente allo sviluppo della Rock Shox Pike.

Jerome Clementz è stato ed è uno dei rider che contribuisce maggiormente allo sviluppo della Rock Shox Pike. Foto Ale Di Lullo.

Se la forcella è progressiva, significa che man mano che la forcella si comprime oppone una resistenza via via crescente all’avvicinarsi del fondocorsa.
Questo rende più difficile sfruttare tutta la corsa della forcella, ma permette al biker di avere una riserva di sicurezza di escursione.
Ma non solo: se avete aumentato la progressività (fra poco vi diremo come fare) potete ridurre un po’ la pressione della forcella (circa 5-10 Psi) per migliorare l’assorbimento delle piccole asperità.
Come si aumenta, quindi, la progressività?

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Al pari di quanto illustrato per gli ammortizzatori Rock Shox Monarch, anche sulla Pike esistono dei riduttori di volume chiamati bottomless token (foto sopra).
In base al travel della vostra forcella potreste trovarne qualcuno già istallato di serie, come riportato nel grafico in basso.

Schema

La procedura per l’istallazione-rimozione dei token è piuttosto semplice e richiede l’uso di una chiave a bussola da 24 mm.
Potete seguire quanto mostrato in questo video:

e/o seguire i passi mostrati di seguito:

1 - registrate la pressione d’aria presente nella forcella

2 - rimuovete tutta l’aria nella forcella

3 - usando una chiave a bussola da 24, svitate con attenzione il tappo superiore (foto in basso).

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4 - verificate quanti token sono eventualmente presenti

5 - aggiungete i token avvitandoli al tappo superiore o ad altri token già presenti usando una chiave a brugola da 8 mm

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6 - lubrificate la filettatura del tappo superiore quindi

7 - avvitatelo alla forcella serrandolo con una coppia di 28 Nm

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8 - ripristinate la pressione dell’aria nella forcella

Come detto prima, se avete aggiunto dei token vi suggeriamo di ridurre la pressione di 5-10 Psi, per migliorare la sensibilità iniziale della forcella senza correre il rischio di incappare in fondocorsa (bottom out) per via della presenza di token aggiuntivi.
Considerate, inoltre, che i token permettono alla Pike di lavorare soprattutto nella parte centrale del travel, dandole quindi più mm utili per assorbire gli impatti ed evitando scompensi alla geometria della bici.
Se, infatti, la forcella lavora costantemente nella parte finale del travel significa che l’angolo di sterzo della bici non è più quello indicato dal costruttore, compromettendo la guidabilità della bici stessa.

Low Speed Compression, ovvero quel piccolo pomello nero
Se avete una Pike Rct3 avrete notato quel piccolo registro nero posto sopra la gamba di destra (nella foto in basso è evidenziato in giallo).

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Questo registro è attivo solo quando il pomello azzurro del Charge Damper è in posizione Open, cioè quella per la discesa.
A cosa serve questo registro?
La sua funzione è quella di frenare la compressione di fronte a sollecitazioni poco intense (ovvero che comprimono la forcella con bassa velocità).
Sulla Pike questo registro può essere utilizzato per modificare l’altezza di funzionamento della forcella, senza influenzarne la sensibilità alle piccole sollecitazioni.
Notate bene che selezionare una delle 13 posizioni di questo registro nero non porta a cambiamenti evidenti provando la forcella da fermo.

Registro di ritorno, ossia il pomello rosso sul fondo della forcella
Il registro di ritorno, posto sull'estremità inferiore della gamba di destra, influisce sulla velocità di estensione della forcella in seguito a una compressione.

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Il registro della Pike ha 20 posizioni indicizzate con una lepre che indica una velocità di estensione maggiore e una tartaruga che ne indica una minore.
Quale valore utilizzare?
La regola vuole che si posizioni il registro a metà corsa (quindi circa 10 click) e da qui si proceda con l’individuare il valore di rebound che ci permetta di avere un’estensione della forcella abbastanza veloce e abbastanza frenato.

Su terreni molto rocciosi e sconnessi un rebound un po' più veloce può essere d'aiuto. Consideratela però un'indicazione di massima.

Su terreni molto rocciosi e sconnessi un rebound un po' più veloce può essere d'aiuto. Consideratela però un'indicazione di massima. Foto Ale Di Lullo.

Premesso che maggiore è la pressione dell’aria nella camera positiva e tanto più lenta dovrà essere l’estensione della forcella e che sui terreni molto sconnessi è preferibile un ritorno più veloce, ogni biker ha la sua personale impostazione.
Non ci sono molte regole a riguardo in ambito Mtb se non quella di avere una forcella sufficientemente frenata in estensione.

Se volete conoscere altri dettagli sulla regolazione delle sospensioni vi rimandiamo a questo articolo qui.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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