Stagione Xc 2021: 12 motivi per ricordarla

Daniele Concordia
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La stagione Xc 2021 si è conclusa con l'ultima prova di Coppa del Mondo, quella di Snowshoe (USA).
Sei prove emozionanti e sempre più incerte, che hanno fatto da ponte per Mondiale ed Olimpiadi, offrendo un grande spettacolo in ogni occasione e facendo emergere diversi aspetti interessanti.
A conquistare le maglie di leader di Coppa nelle categorie Elite sono stati Mathias Fluckiger e Loana Lecomte, mentre Evie Richards e Christopher Blevins hanno tagliato per primi il traguardo dell'ultima tappa.

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Christopher Blevins, primo a Snowshoe



Olimpiadi a Tom Pidcock e Jolanda Neff, mondiali a Nino Schurter ed Evie Richards, per formare un mix di origini e culture che hanno reso tutto più frizzante.
In questo articolo vogliamo andare oltre il solito resoconto: analizziamo la stagione appena conclusa, individuando i 12 aspetti o fatti accaduti che hanno caratterizzato la stagione Xc 2021.

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Jolanda Neff ha vinto le Olimpiadi di Tokyo al rientro da ben due infortuni. Della sua "impresa" ne abbiamo parlato QUI.

La stagione (quasi) perfetta di Fluckiger

Erano anni che Mathias Fluckiger aspettava la vittoria tra i grandi.
L'aveva sfiorata più volte, ma non era mai riuscito ad essere così costante.
Ha vinto a Leogang e Les Gets, nelle altre gare è salito sempre sul podio, a parte a Snowshoe, dove ha chiuso al 16° posto ma con la vittoria di Coppa in tasca sin dalla partenza.
Una stagione quasi perfetta, quella di Fluckiger, che è stato presente anche nelle gare secche come Olimpiadi e Mondiale, portandosi a casa due argenti “pesanti” come pochi altri.
Chapeau, Math!

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Mathias Fluckiger bacia il trofeo di cristallo

Loana Lecomte vince, ma non convince

La francesina del Team Massi ha stupito tutti sin dalla prova di Albstadt.
Nelle prime gare non ce n'era per nessuno: impostava il suo ritmo e se ne andava tutta sola verso il traguardo. A dire il vero, lo strapotere Lecomte ha un po' appiattito le gare femminili di inizio stagione...
Uno strapotere che però è durato meno del previsto, infatti dopo 4 vittorie consecutive in Coppa del Mondo, che le hanno permesso di aggiudicarsi il titolo di leader in anticipo, la Lecomte ha deciso di non partecipare a Olimpiadi e Mondiale, ripresentandosi solo a Lenzerheide dove ha chiuso al 4° posto.
Non è proprio partita a Snowshoe, a quanto pare per problemi fisici.

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Loana Lecomte in azione

Ora, a prescindere dagli imprevisti che nella vita da atleta sono all'ordine del giorno, non ci è piaciuto il suo atteggiamento e il suo modo di correre: Loana Lecomte ha vinto, ma non ha convinto e, soprattutto, non ha emozionato.
Le sue assenze a Olimpiadi e Mondiali, poi, l'hanno allontanata ancora di più dal pubblico e dai tifosi.
Pollice in giù per lei, al momento.
Vedremo in futuro se saprà recuperare...

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VDP e Pidcock: tanta classe, poco rispetto

A dire il vero, ci è piaciuto poco anche l'atteggiamento di Mathieu Van der Poel e Tom Pidcock, che hanno fatto le loro comparse creando scompiglio in Coppa e ai Giochi Olimpici, poi sono tornati alle loro abitudini e alle gare su strada.

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Tom Pidcock ha vinto le Olimpiadi di Tokyo, poi è sparito dalla scena del cross country

Parliamo di due grandi atleti, con classe e numeri da campioni veri, ma che fatichiamo ancora a chiamare “bikers” e che forse devono capire ancora cosa fare “da grandi”.
Dovremo abituarci ad episodi del genere? Probabilmente sì, visto che sempre più atleti puntano sulla multidisciplina (vedi il caso di Koretzky), ma è innegabile che il poco attaccamento alla disciplina e la mentalità calcolatrice possono spegnere l'entusiasmo.

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Mathieu Van Der Poel e Tom Pidcock a Nove Mesto. Finché hanno corso, hanno dato entrambi spettacolo...

La tenacia di Nino Schurter

Gli atleti vanno e vengono, ma Nino è sempre Nino.
Dopo qualche stagione buia, Schurter è riuscito a risalire la china e tornare a competere con i migliori.
Non è riuscito a vincere nessuna prova di Coppa del Mondo Xc 2021, ma è stato costantemente nella top 5 e si è preso la rivincita ai mondiali in Val di Sole, dimostrando che se punta ad un obiettivo difficilmente fallisce.
Dite quello che volete, ma Nino rimane un riferimento per tutti, giovani e meno giovani.
Vedremo quale decisione prenderà per il futuro, ma attualmente è ancora il numero uno.
E in questo caso i risultati non c'entrano niente...

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Nino Schurter in azione a Lenzerheide

L'annata “nera” di Kate Courtney

Il 2021 non era l'anno di Kate Courtney.
L'ex iridata ci ha provato in ogni occasione, non ha mollato, non si è lamentata ed è partita sempre con il sorriso, ma niente da fare.
I motivi? Non li sappiamo e probabilmente non li saprà neanche lei, ma vederla arrancare nelle retrovie e cadere a terra più di una volta non è stato bello.
La finale di Snowshoe, per lei è stata una liberazione: finalmente può rilassarsi, recuperare, fare un reset mentale e guardare al futuro.
Forza Kate!

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Kate Courtney, affranta dopo l'arrivo del mondiale

Il cambio di marcia di Evie Richards

Se la Courtney ha dovuto accettare la sconfitta, Evie Richards ha imparato a vincere.
Ha corso bene e con grinta in tutte le gare, ma lo sblocco definitivo c'è stato nel giorno perfetto, ossia al mondiale Xc di Val di Sole.
La maglia iridata le ha regalato ancora più fiducia nei suoi mezzi, questo l'ha aiutata a cambiare marcia e ad approcciare le gare in modo diverso: ora non guarda più cosa fanno le altre, ma sono le altre a controllarla.
Da menzionare anche la stagione perfetta del team Trek Factory Racing Xc, che ora ha in casa la campionessa olimpica (Jolanda Neff) e la campionessa del mondo (Evie Richards).
Servono commenti?

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Evie Richards in maglia iridata

Ondrej Cink: l'eterno piazzato

Il ceco Ondrej Cink è andato fortissimo, dalla prima all'ultima prova di Coppa, ma per un motivo o per l'altro non è mai riuscito a dare la zampata vincente.
Ha conquistato due quarti posti (Albstadt e Nove Mesto), due secondi (Leogang e Les Gets), un ottavo (Lenzerheide) e un terzo (Snowshoe): era sempre lì davanti, ad un passo dalla vittoria che non ha mai centrato.
Però non ha mai mollato...

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Anche alle Olimpiadi stava andando fortissimo, fino a quando una foratura, con successivo stallonamento della gomma, lo ha messo fuori dai giochi.
La sorte non è stata dalla sua parte nemmeno al mondiale, infatti anche in quel caso ha dovuto abbandonare i sogni di gloria per via di un guasto tecnico al cambio, quando si trovava nelle prime posizioni.

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Ondrej Cink fermo ai box negli ultimi giri del mondiale in Val di Sole. Era in terza posizione...

Sfortuna?
Troppi rischi?
O semplicemente uno strano scherzo del destino?
Il dubbio rimane, così come la certezza che Cink anche quest'anno abbia dato il massimo.
Tieni duro, “furia ceca”, arriverà il tuo momento!

Il saluto di Henrique Avancini

Il brasiliano del Cannondale Factory Racing non ha avuto due anni facili.
Causa Covid, ha potuto spostarsi veramente poco dal Brasile e di conseguenza ha corso molto meno dei suoi avversari.
Nonostante ciò, quando ha attaccato il numero in Europa si è fatto trovare sempre pronto, tentando in ogni modo di dire la sua.

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Tuttavia, a causa dello stress accumulato e della situazione non facile (vedi necessità di stare più tempo a casa con la famiglia), ha deciso di chiudere qui la sua carriera.
Sarebbe davvero un peccato, perché Henrique ha ancora i numeri e la classe del campione, ma se la decisione è stata presa con lucidità, non ci resta che augurargli un futuro felice anche fuori dai campi gara.
Dal canto nostro, però, speriamo che ci ripensi...

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Henrique Avancini a Snowshoe ha forato la ruota anteriore nel finale, chiudendo la gara sul cerchio. La fortuna non ha aiutato neanche lui...

I “numeri” degli Under azzurri

I nostri U23 vanno forte, davvero forte.
Juri Zanotti e Simone Avondetto su tutti, ma anche le ragazze non scherzano, Marika Tovo e Giada Specia in particolar modo.

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Juri Zanotti, argento al mondiale U23 in Val di Sole. In questi giorni sta iniziando la sua avventura da stagista su strada. Qui l'intervista.

Se fino a poco tempo fa arrancavamo anche nelle categorie giovanili, ora siamo un punto di riferimento e questo è fondamentale in ottica futura: se vogliamo, possiamo dire la nostra anche tra gli Elite.
Forse qualcosa si sta muovendo...

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Simone Avondetto, 2° U23 a Snowshoe e anche 2° nella classifica generale di Coppa

La grinta di Luca Braidot

Uno degli atleti azzurri più attesi del 2021 era Luca Braidot, che è passato al Team Santa Cruz FSA proprio per fare il salto tra i grandi (ce lo aveva spiegato in questa intervista).
E il quinto posto di Snowshoe è la prova che sta raggiungendo l'obiettivo.

La stagione di Luca non è stata facile, ha avuto parecchi alti e bassi, con Olimpiadi e mondiali sottotono. Ma non ha mollato ed ha lavorato con grinta per capire cosa non ha funzionato.
Chiude la stagione con un sorriso e con tanta esperienza in più che sarà preziosa da qui in avanti, ne siamo sicuri.

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Luca Braidot sul 5° gradino del podio: un grande risultato. Da menzionare anche la 2ª posizione di Vlad Dascalu, in netta crescita nel 2021.

L'attesa di Kerschbaumer

C'era tanta attesa anche intorno a Gerhard Kerschbaumer, che passando al Team Specialized Factory Racing aveva ambizioni importanti.
In realtà, Gery non ha mai ingranato, ma fiducioso di poter far bene rimandava alla successiva occasione.
Tutti attendevamo una sua mossa, perché in fin dei conti è l'unico azzurro che negli ultimi anni è riuscito a vincere tra i grandi, una mossa che non è mai arrivata ed ha generato ancora più attesa.
Dopo il mondiale, Kerschbaumer ha spiegato perché non ha reso come avrebbe voluto, ma ormai era troppo tardi per rimediare.
Il prossimo anno è decisivo, caro Gery: ora o mai più!

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Gerhard Kerschbaumer in azione al mondiale

L'evoluzione tecnica

Le bici e i percorsi, finalmente stanno prendendo una direzione ben precisa.
I tracciati sono tecnici, ma anche veloci, costruiti ma non troppo (a parte rari casi).
Tra Coppa, Mondiali e Olimpiadi, abbiamo visto una bella varietà di fondi e sentieri, l'unica costante che li ha accomunati è la tecnica.

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Grande stagione anche per Victor Koretzky, che ha vinto due prove di Coppa (Albstadt e Lenzerheide). Il prossimo anno si dividerà tra strada e Mtb. Qui altre informazioni in merito.

Nell'Xc di alto livello non si improvvisa e serve specializzarsi, sia sul fronte della guida e l'allenamento, sia parlando dei mezzi tecnici.
Le full con escursioni da 110-120 mm sono ormai la normalità, così come l'utilizzo del reggisella telescopico e dei cerchi a canale largo con gomme da 2.35”/2.4”.
Alcune aziende osano di più, altre di meno, ma la direzione sembra segnata e, a nostro avviso, presto ci sarà una distinzione sempre più netta tra bici da Xc e bici da Marathon (qui un approfondimento).


Per concludere, la stagione Xc 2021 la ricorderemo per molto tempo.
Per i fatti accaduti, ma anche e soprattutto perché siamo tornati sul campo, a tifare e fare baldoria come una volta.
Dopo un 2020 blindato e anche un po' triste, ne avevamo davvero bisogno.
Ci vediamo nel 2022, più carichi che mai!

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Qui gli articoli sulla Coppa del Mondo Xc.

Qui gli articoli sul cross country.

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Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

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