VERSO L'INVERNO - 3ª pt: l'abbigliamento per il freddo

Simone Lanciotti
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Se l’estate consente una certa improvvisazione, l’inverno, invece, non ne tollera neanche un po’.
E l’abbigliamento deve sottostare proprio a questa regola.
Pedalare d’inverno in Mtb, in Italia, può essere un’esperienza tanto piacevole quanto devastante, a seconda delle latitudini e a seconda, quindi, delle temperature.
Come vestirsi durante la stagione più fredda?
L’abbigliamento richiede una certa strategia e anche una certa esperienza perché le linee guida che daremo non sono necessariamente valide per tutti. La capacità di sopportare il freddo e il freddo che si percepisce cambiano da individuo a individuo e pertanto c’è chi tende a coprirsi di più e chi a coprirsi di meno.
Di sicuro, però, una protezione contro il freddo serve.

Non sarà un po' di neve a fermare i biker. Anzi, la neve può diventare un bel pretesto per uscire in Mtb.

Non sarà un po' di neve a fermare i biker. Anzi, la neve può diventare un bel pretesto per uscire in Mtb.

Quanto freddo fa?
E’ questa la prima domanda che dobbiamo porci. Appena si mette il naso fuori dalla finestra si percepisce un freddo bestiale d’inverno e questo può indurci subito in errore: fa tanto freddo, mi copro tanto.
Ok, ma considerate che appena si inizia a pedalare, soprattutto in salita, si inizia subito a sentire caldo e tanto più si è coperti, tanto più si suda e tanto più si è esposti a raffreddamenti poco salubri.

Due obiettivi da perseguire
Ovvero, appunto, non sudare troppo e coprire le estremità del corpo (testa, mani e piedi).
Il sudore va gestito con cautela perché è il nostro nemico numero uno. Se si suda troppo è più facile ammalarsi, perciò è molto meglio patire un po’ di freddo in partenza per poi riscaldarsi man mano che i muscoli iniziano a entrare a regime.
Ma come fare in salita?
In salita si suda, c’è poco da fare, e allora il rimedio migliore è quello di portare con sé una maglia intima di scorta. Appena finisce la salita cercate un punto riparato dal vento, se possibile, e cambiatevi la maglia. Basta rimettersene una asciutta per sentire all’istante una sensazione di benessere e di calore. Provare per credere…
Questa è la strategia migliore per tenere lontani i malanni.
Testa, mani e piedi, come detto, vanno protetti perché è qui che si percepisce maggiormente il freddo.
Un sistema cardiocircolatorio allenato consente di irrorare meglio anche le parti più periferiche del corpo contribuendo a ridurre la sensazione di freddo, ma nonostante ciò testa, mani e piedi vanno protetti, ma in modi e tempi diversi.

Solo le cime più alte diventeranno non accessibili a causa della neve. Tutto il resto rimane godibilissimo anche d'inverno con l'abbigliamento adeguato.

Solo le cime più alte diventeranno non accessibili a causa della neve. Tutto il resto rimane godibilissimo anche d'inverno con l'abbigliamento adeguato.

Come vestirsi in salita?
Un paio di variabili da considerare.
C’è il sole? Allora ci si può coprire un po’ meno.
C’è il vento? Allora occorre proteggersi di più, ma sempre con capi traspiranti.
Non c’è sole e tira vento? Premesso che non è la giornata migliore per uscire in bici, occorre pensare sia alla protezione termica che a quella contro il vento.
Ma in salita, in ogni caso, è necessario pedalare leggeri. Inutile coprirsi troppo e, al massimo, se il freddo iniziale della mattina ci spaventa, pensate all’utilizzo di giacche che si possano poi infilare nello zaino. Ricordatevi, insomma, dell’abbigliamento “a cipolla”.
Ma cosa indossare concretamente?
L’abbigliamento intimo è cruciale perché riduce la quantità di sudore a contatto con la pelle, ma serve quello specifico per l’inverno.
Questo può essere con inserto antivento sulla parte frontale oppure no.
Se ne prendete uno, ad esempio, con inserto in Windstopper dovete adeguare il resto dell’abbigliamento. Quella membrana protettiva, per quanto sottile, fa miracoli: costa un po’ di più, ma vi protegge per bene dal freddo. Sopra vi servirà una maglia termica a maniche lunghe e infine una giacca, più o meno antivento e più o meno termica a seconda di dove pedalate e in quale temperatura siete.

Finita la salita, cambiamo la maglia intima. Indossarne una asciutta aiuta a prevenire malanni.

Finita la salita, cambiamo la maglia intima. Indossarne una asciutta aiuta a prevenire malanni.

Una maglia intima tradizionale, invece, vi richiede una giacca con una maggiore protezione antivento.
La testa, in linea di principio, può non essere protetta troppo in salita, ma anche questa scelta dipende dalle vostre abitudini-necessità. In salita, anche d’inverno, si suda e allora si può seguire questa strategia: un sottocasco non termico con funzione di tergisudore e, al momento della discesa, un sottocasco termico e antivento.
C’è chi in salita preferisce non indossare nulla (al di fuori del casco), nessun problema, l’importante è pensare alla discesa e alla maggiore quantità d’aria che arriva sulla fronte.
Stesso discorso per le mani: in discesa vanno protette, a prescindere dal freddo e dal caldo, ma la protezione termica sceglietela voi. C’è chi non usa mai guanti invernali e chi invece non può farne a meno, ma ricordate che in salita troppa protezione termica non serve. Semmai serve in discesa.

Esiste anche l'intimo con membrana in Windstopper: la protezione dal vento e dal windchill (ossia il freddo che si percepisce in velocità) è molto migliore.

Esiste anche l'intimo con membrana in Windstopper: la protezione dal vento e dal windchill (ossia il freddo che si percepisce in velocità) è molto migliore. Nella foto un particolare del Base Layer Windstopper Thermo.

Come vestirsi in discesa?
Chi va in Mtb, d’inverno e d’estate, raramente si trova a effettuare discese lunghe su asfalto. Di solito la discesa è su single track e le velocità, quindi, non saranno mai elevate quanto lo potrebbero essere su asfalto.
Ma non solo: l’impegno muscolare richiesto in discesa offroad e l’adrenalina contribuiscono a “scaldare il sangue”.
Ciò che serve davvero in discesa, quindi, è prima di tutto un abbigliamento intimo asciutto. Poi si può ragionare sul resto.
La giacca deve garantire un minimo di protezione dal vento.

In discesa serve più protezione contro il vento. E' bene portare una giacca ad hoc nello zaino.

In discesa serve più protezione contro il vento. E' bene portare una giacca ad hoc nello zaino. Nella foto la giacca Gore Bike Wear Alp-X 2.0 Gore-Tex.

La testa, se si è sudato tanto in salita, va asciugata dal sudore e protetta con un sottocasco asciutto.
Le mani possono non richiedere guanti invernali: dipende dalle vostre abitudini e necessità, ma tenete presente che un guanto invernale ad alta protezione termica può ridurre la libertà di movimento della mano e renderla impacciata.

E quando fa davvero freddo, ecco una soluzione per la protezione del viso: il passamontagna. Nella foto il modello della Mavic.

E quando fa davvero freddo, ecco una soluzione per la protezione del viso: il passamontagna. Nella foto il modello della Mavic.

E gli occhi? D’inverno, come d’estate, vanno protetti e se fa particolarmente freddo potrebbe tornare utile la mascherina che si usa con il casco integrale. Un accessorio da non sottovalutare anche con un casco tradizionale.

I guanti specifici per il freddo possono non servire in tutte le giornate d'inverno, ma andrebbero sempre portati nello zaino.

I guanti specifici per il freddo possono non servire in tutte le giornate d'inverno, ma andrebbero sempre portati nello zaino. Nella foto gli Endura Windchill.

E i piedi?
Delle parti del corpo esposte alle intemperie dell’inverno i piedi sono quelle che pagano il prezzo più salato.
In tanti cercano di rimediare a questo problema e spesso l’unico risultato che si riesce a raggiungere sono piedi meno freddi.
Piedi caldi? Pochi possono dire di tornare a casa con i piedi non ghiacciati.
Fatta questa poco promettente premessa, passiamo ad analizzare le soluzioni utilizzabili in Mtb.
Ognuno di noi avverte questa problematica in maniera diversa e quindi potrebbe sentirsi soddisfatto anche seguendo solo una delle soluzioni seguenti:

- Calzino termico: è il primo step e l’unica accortezza è quella di non indossarne più di due paia per piede perché si rischierebbe di ridurre l’afflusso sanguigno al piede e di aumentare la sensazione di freddo.

Il calzino Endura Mtr.

Il calzino Endura Mtr.

- Scarpa invernale: esistono modelli di scarpe che sono pensati per l’inverno. E’ una soluzione che consigliamo a chi d’inverno soffre in modo particolare il freddo ai piedi.

- Copriscarpa specifico da Mtb: è uno schermo esterno che può garantire una valida protezione dall’aria fredda e talvolta anche dagli schizzi dell’acqua. E’ una soluzione più economica (e comunque valida) rispetto all’acquisto di una calzatura invernale.

Il copriscarpa Endura Luminite II pensato proprio contro il freddo e la pioggia.

Il copriscarpa Endura Luminite II pensato proprio contro il freddo e la pioggia.

Gambe coperte oppure no?
Quando fa tanto freddo (intorno allo zero termico e anche meno) avere le gambe protette significa poter contare su un rendimento muscolare migliore.
I muscoli delle gambe però sono i principali responsabili del riscaldamento corporeo, soprattutto in salita, e quindi coprire troppo le gambe può diventare sconveniente, perché comporta una sudorazione maggiore.
Come comportarsi allora?
Dipende da quale percorso abbiamo scelto, ma anche da quanto fa freddo. Ecco una serie di esempi elencati in ordine di temperatura esterna decrescente.

- Indossare i calzoncini estivi e quindi dei calzoni in materiale antivento sezionabili: in salita si lasciano scoperte le ginocchia e in discesa o in caso di freddo improvviso, si aggiunge la parte inferiore del calzone.

I calzoni Gore Bike Wear Fusion 2.0 Windstopper sono sezionabili e si prestano per climi molto variabili.

I calzoni Gore Bike Wear Fusion 2.0 Windstopper sono sezionabili e si prestano per climi molto variabili.

- Indossare i calzoncini estivi, aggiungere i gambali 3/4 e mettere sopra i baggy short.

- Se c’è un’unica grande salita si può indossare una salopette 3/4 che lascia scoperte le gambe dal ginocchio in giù.

- Se il freddo aumenta si può utilizzare una salopette completa che consente di avere la massima protezione su tutta la gamba.

- La soluzione per il freddo più estremo è quella di abbinare la salopette invernale completa a un calzone antivento.

Il punto di partenza, comunque, è proteggere dal freddo glutei e quadricipiti femorali che sono i muscoli maggiormente coinvolti nella pedalata, quindi natiche e cosce coperte.

E le ginocchia?
Poi si pensa alle ginocchia: le soluzioni proposte prevedono tutte una copertura di quest’articolazione dalle intemperie, senza dimenticare che i protettori per le ginocchia, d’inverno, consentono anche un migliore riparo dal freddo e dal vento.

I gambali sono molto utili sia in primavera che d'autunno e non mancherà occasione di utilizzarli anche d'inverno. Se il meteo è clemente...

I gambali sono molto utili sia in primavera che d'autunno e non mancherà occasione di utilizzarli anche d'inverno. Se il meteo è clemente...

Zaino sì o zaino no?
Se d’estate diventa importante per trasportare acqua con sé, d’inverno non smette di avere questa funzione, ma, anzi, gliene viene affidata anche un’altra, ovvero trasportare indumenti asciutti e aggiuntivi per la discesa o in caso di mutamento delle condizioni climatiche.
Come abbiamo detto all’inizio, se l’estate consente di improvvisare, l’inverno, invece, castiga gli sprovveduti e quindi prima di partire è bene prevedere qualche capo di scorta in caso di improvviso abbassamento della temperatura.

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L’inverno non è certo la stagione più facile per usare la Mtb, ma rappresenta un’occasione unica per vedere un altro volto della natura, forse il più ostile e difficile per chi ama l’outdoor.
La neve appena ghiacciata in superficie e il tepore inaspettato del sole di gennaio a mezzogiorno sono, però, dei momenti bellissimi da vivere in Mtb.
Non credete?

In questo articolo abbiamo affrontato l’ultimo tema: LE STRATEGIE PER DIVERTIRSI DI PIU’ D’INVERNO.
Qui invece le prime due puntate dedicate alle gomme per l’inverno e alla preparazione della bici contro il freddo.

Ps: a questo link potete trovare una serie di test e di presentazioni di capi di abbigliamento (in parte mostrati in questo articolo) dedicati alla stagione più fredda.



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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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