VIDEO - Con l'esperto nei dettagli della Specialized Turbo Levo

Simone Lanciotti
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La Specialized Turbo Levo è una e-bike fuori dal coro, con un contenuto tecnologico differente rispetto alle altre bici.
Per tale ragione tutte le perplessità sul funzionamento della parte software sono state concentrate in questo articolo.
Nel video seguente Sam Benedict fa il punto della situazione sulle caratteristiche tecniche della Turbo Levo:

Mentre in questo video spiega come l'app Mission Control interagisce con la bici:

In pratica le perplessità maturate durante il test sono state rivolte e Ledo Zamparella che, in Specialized Italia, si occupa proprio della piattaforma Turbo.
Iniziamo con le domande…

Specialized Turbo Levo

Ledo Zamparella di Specialized Italia

- Lunghe distanze (diciamo sopra i 40 km): l’assistenza alla pedalata con lo Smart Control, una volta superata la metà dei km impostati in partenza, non è costante, non è sempre prevedibile e in generale si riduce in modo avvertibile.
Come mai?
- Sì, quando si supera la metà del chilometraggio impostato l’assistenza alla pedalata cambia in modo più visibile. Parti con un serbatoio pieno e fin tanto che sei sotto la metà della carica, la batteria non sa quanta assistenza ancora ti serve e quindi corregge il livello di assistenza.
All’applicazione manca un parametro, il dislivello, per avere un’assistenza più equilibrata.

- Ci sarà la possibilità di inserire il valore altimetrico dell’uscita o addirittura il tracciato Gps dell’uscita per ottimizzare il funzionamento di motore e batteria? A Leogang ci avevano mostrato questa possibilità…
- E’ una cosa che avevano prospettato anche agli addetti ai lavori, stanno lavorando su grandi aggiornamenti all’applicazione, ma non si sa ancora di più.
Stanno facendo grossi lavori, c’è un continuo e costante aggiornamento.

- Ho notato che l’assistenza del motore è attiva effettivamente fino ai 25 km orari, ma superando questa velocità sento comunque tanta resistenza sui pedali (dovuta al trascinamento del motore?) che sparisce quasi del tutto sopra i 30 all’ora.
- Ti spiego in breve come è fatto dentro il motore Brose: al suo interno c’è un motorino elettrico che gira a 2500 rpm quando vai a 25 all’ora. Questo motorino elettrico aziona una serie di ingranaggi satelliti molto leggeri e c’è una prima ruota libera che svincola il motore dalla pedalata.
Il rapporto planetario è di 9:1.
Tramite cinghia viene poi portata la trazione a una seconda ruota libera che è collegata alla pedivella e si arriva a una riduzione finale di 30:1
Non è possibile avvertire resistenza oltre i 25 all’ora. Diciamo che dai 25 in poi ci devi mettere tanto del tuo perché stai spingendo una bici più pesante…

- Cambio di rapporto: quasi sempre, se seleziono un pignone più piccolo, avverto la disattivazione dell’assistenza, cosa non proprio piacevole in salita.
In altri casi, invece, va tutto fluido. Da cosa può dipendere?
- E’ il verificarsi di due situazioni in modo simultaneo: il sensore di coppia nella pedivella ha avvertito l’alleggerimento della pedalata e il magnete non è ancora passato davanti al sensore sul mozzo posteriore.
Per un attimo il motore smette di funzionare perché non ha ricevuto gli input necessari.
L’ideale sarebbe non alleggerire la pedalata e non perdere troppa velocità.

Specialized Turbo Levo

Il magnete del sensore di velocità

- App Mission Control: mi è capitato che alla traccia registrata mancasse una parte dell’uscita effettuata. Questo si ripercuote sulla gestione della batteria?
Da cosa può dipendere? Considera che utilizzo un iPhone 6s
- Uno smartphone non avrà mai una precisione e potenza di ricezione del segnale Gps pari a quella di un dispositivo appositamente dedicato. Dipende dall’hardware dell’iPhone.

- Dati registrati: l’app Mission Control è molto ricca di informazioni, ma non credo che la stima del consumo di calorie da parte del ciclista sia reale. Il Garmin (con i dati di frequenza cardiaca) mi dice, ad esempio, 1000 Kcal e Mission Control mi dice più del doppio.
- Perché tramite l’applicazione viene fatto un conteggio anche tramite la potenza impressa sui pedali e quindi è diverso il risultato.
Il Garmin conoscendo la frequenza cardiaca analizza lo sforzo della persona e, pur mancando il dato della potenza generata dal ciclista, la stima delle calorie bruciate è più attendibile.
Se si abbina il Garmin alla Levo in modo completo il dato è ancora più preciso.

- Nel menu dell’applicazione Mission Control è possibile attivare il Fake Channel: a cosa serve e come si usa esattamente?
- Allora, con l’Edge 1000 Explore puoi fare di tutto perché è compatibile Lev e Connect Iq, ma con un dispositivo Garmin non compatibile Lev si può comunque visualizzare la carica residua della batteria tramite il fake channel.
Attivando il fake channel vai a dire a un dispositivo Ant+ di mostrare la carica della batteria in luogo della cadenza, della frequenza cardiaca o della potenza.
Meglio usare il canale della cadenza e non quello del cardio (che sotto le 30 bpm fornisce dati errati).
Quindi, attivato il fake channel, su un Garmin Edge 810, ad esempio, se attivo il sensore di cadenza in realtà visualizzerò la carica residua della batteria.

- La potenza del motore è di 530 watt, quindi circa il doppio di un Bosch Performance Cx?
- I nostri 530 watt sono potenza di picco che è un valore temporaneo che il motore (foto in basso) eroga, ma la potenza nominale è di 250 watt e la coppia è di 90 Nm.

Specialized Turbo Levo

Specialized Turbo Levo

Specialized Turbo Levo

- Quando arriverà il telecomando remoto per selezionare le tre modalità di assistenza?
- A breve dovrebbe essere disponibile a un prezzo di 80€ al pubblico. Lavora con un sensore Ant+ ed è prodotto da Garmin.

Specialized Turbo Levo

Il telecomando wireless sul manubrio che sarà a breve disponibile.

Insomma, per quanto la Specialized Turbo Levo sia un prodotto davvero riuscito non è esente da pecche che, in base alle risposte di Ledo Zamparella, sono legate al software piuttosto che all’hardware.
Ovvero potrebbe essere solo questione di poco tempo.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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