SHORT TEST - Trek Supercaliber: il primo giro ha detto che...

Daniele Concordia
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Finalmente ci è arrivata la Trek Supercaliber!
L'attesa è stata lunga, ma ora è qui con noi: la full suspension "rivoluzionaria" di Trek, proprio in questi giorni sta iniziando ad essere distribuita nei punti vendita ufficiali.

Trek Supercaliber

Trek Supercaliber 9.8: peso 11,3 kg in taglia M con pedali Shimano Deore XT, prezzo 6599€

Nel frattempo, ne abbiamo avuta una in test (modello 9.8) e appena estratta dalla scatola siamo andati subito a farci un giro: non stavamo nella pelle!
Ecco quindi le prima sensazioni in sella alla Trek Supercaliber:

I dettagli tecnici della Trek Supercaliber, li avevamo già descritti nell'articolo e nel video di presentazione (guardate qui). In seguito, vi avevamo mostrato i vari modelli all'Italian Bike Festival di Rimini.
Ecco perché, in questo short test vogliamo concentrarci principalmente sulle sensazioni di guida nelle varie situazioni: assetto, salita, discesa e tratti pedalati.

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Assetto
Il reach non troppo abbondante (42,5 cm in taglia M, abbinato ad un top tube di 59,5 cm) potrebbe far pensare ad una bici raccolta, ma è così solo in parte.
Appena saliti in sella, si avverte subito una grande efficienza di pedalata, data soprattutto dal piantone abbastanza verticale (74 gradi), ma allo stesso tempo il telaio permette di distendersi sul manubrio quanto basta per non assumere una posizione troppo sacrificata.

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Basta guardare la ruota anteriore, per capire che lo sterzo è aperto quanto basta per una bici da Xc e Marathon (69 gradi).
Con attacco manubrio di serie (80 mm), togliendo tutti gli spessori nella parte inferiore, mi sono subito trovato alla grande.

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In salita
Sul fondo battuto o molto scorrevole, con lockout attivato le sospensioni sono davvero chiuse e il telaio diventa rigidissimo, quasi al pari di una hardtail.
Di certo, il peso di 11,3 kg della versione 9.8 non è paragonabile a quello di una front, ma la reattività è molto simile.

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Aprendo il comando integrato di forcella e ammortizzatore (a due posizioni), la Trek Supercaliber è in grado di leggere bene il terreno, senza però perdere la sua qualità principale, ossia la reattività.
In poche parole, il travel ridotto di 60 mm copia ma non fa "sedere" la bici, quindi a mio avviso potrebbe essere una buona soluzione per fare a meno della terza posizione (pedal), quasi indispensabile sulle full classiche su alcuni tracciati.

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In discesa
Quando la strada scende, la Trek Supercaliber non è poi così diversa da una full tradizionale, ma anche qui si contraddistingue per la reattività del telaio data dal nuovo sistema IsoStrut.
La sensazione che ho avuto nei primi sentieri tecnici e sconnessi, è stata quella di avere un mezzo più confortevole e veloce di una hardtail, ma in grado di "spararti" in avanti molto meglio di alcune full suspension.

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In poche parole, le promesse e le premesse di Trek, fino ad ora si sono rivelate realtà.
Di certo, con un'escursione di 60 mm bisogna lavorare di fino sul setup dell'ammortizzatore, per evitare di andare a pacco troppo facilmente: sono partito con una pressione di 150 psi (peso circa 64 kg al momento) ed il feeling non è stato per niente male, ma potrei valutare l'inserimento di un token, che renderebbe la sospensione un filo più progressiva, oppure dovrei aumentare ancora un po' la pressione.
Proverò, poi vi dirò più avanti...

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Nel pedalato
Sul fondo scorrevole, in cui bisogna spingere forte, il lockout molto robusto aiuta sicuramente.
Ma ciò che mi ha piacevolmente colpito è il fatto che anche con sospensioni aperte, la bici non si "addormenta" poi troppo e permette di mantenere una pedalata redditizia, anche alzandosi sui pedali di tanto in tanto.
Diciamo, quindi, che anche qui il carattere di bici "ibrida" esce fuori abbastanza bene...

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In conclusione...
Per concludere, nonostante a primo impatto il peso del modello 9.8 non sia stato molto "convincente", le prime impressioni di guida sulla Trek Supercaliber sono state veramente buone, anche se non sufficienti per dare dei giudizi troppo precisi e definitivi.
Nelle prossime settimane dovrò lavorare principalmente sul setup dell'ammortizzatore, per raggiungere un compromesso che mi permetta di sfruttare meglio la corsa, senza perdere però confidenza sullo scassato, che a primo impatto non è stata per niente male...
Dalla prima uscita, comunque, ho capito che i presupposti per dare filo da torcere agli altri mezzi (full o front) attualmente in commercio ci sono tutti, ma vedremo fin dove potrà spingersi la Trek Supercaliber.

Per informazioni TrekBikes.com



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Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

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