TEST - Giant Reign 27.5: lega Aluxx Sl e sospensione Maestro per l'enduro

Simone Lanciotti
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Giant è tornata in Italia con una filiale vera e propria, cioè in un modo finalmente consono all'immagine del marchio.
Molti lettori, dopo aver visto il confronto fra la Lyrik e la 36, hanno chiesto informazioni sulla Giant Reign usata in quel contesto e pur trattandosi di un telaio della gamma 2015, ho deciso di farne comunque un test, ben sapendo che rispetto al modello 2016 cambiavano solo le colorazioni.

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La bici che vedete in questo articolo, quindi, non la trovate nei negozi, perché è un esemplare allestito per dei test di lunga durata.
Fatta questa premessa, possiamo iniziare il test della Giant Reign con tubazioni della celebre lega Aluxx Sl di Giant.
La gamma 2016 di Giant ve l’abbiamo mostrata in questo articolo, con tanto di prezzi, e la Reign esiste anche con telaio in carbonio, denominata Advanced, con la quale il francese Yoann Barelli (foto in basso), Adam Craig e Josh Carlson corrono da due stagioni.

Yoann Barelli con la sua Giant Reign 27.5 Advanced.

Yoann Barelli con la sua Giant Reign 27.5 Advanced.

Vediamo com’è andata questa Giant Reign in lega Aluxx con montaggio custom.

Simone Lanciotti, il tester della Giant Reign, indossa baggy short Gore Fusion 2.0

Simone Lanciotti, il tester della Giant Reign, indossa baggy short Gore Fusion 2.0, giacca Sugoi Icon jacket, scarpe Specialized 2FO Clip, casco Specialized Ambush e zaino idrico Camelbak Kudu 12.

1 - GEOMETRIA
- Angolo di sterzo:
Giant dichiara un valore di 65° in abbinamento a una forcella Pike da 160 mm e siccome qui abbiamo una Lyrik da 170 mm l’angolo di sterzo scende ulteriormente
- Angolo piantone: 73° sarebbero un valore corretto per una bici di questo genere, salvo che la Lyrik da 170 mm porta inevitabilmente a pedalare un po’ più arretrati perché l’angolazione del tubo piantone si riduce.

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- Lunghezza tubo superiore: Giant ha scelto misure generose per il tubo superiore: nella taglia L (quella da me testata) l’orizzontale virtuale è di 62,5 cm.
- Altezza manubrio da terra: il tubo sterzo da 11,4 cm consente, volendo, di avvicinare molto il manubrio a terra. Sulla Giant Reign, insomma, è possibile personalizzare il proprio assetto.
Con la forcella Lyrik da 170, però, occorre fare attenzione sulle salite molto ripide, perché l’assetto in sella diventa meno proficuo e quindi occorre valutare con attenzione quanti spessori mettere sotto l’attacco manubrio.

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- Lunghezza carro: 43,4 cm, cioè un valore al pari della concorrenza più affermata. La bici, come leggerete più avanti, ha una maneggevolezza notevole.
- Interasse: 122,0 cm con la forcella Lyrik da 170 sono un valore importante.
- Assetto in sella: sono alto 180 cm e ho un’altezza di sella di 74 cm. L’assetto in sella mi è sembrato ben bilanciato, centrato e mi ha permesso di pedalare e di guidare con disinvoltura. L’attacco manubrio è da 55 mm e il manubrio è da 760 mm di larghezza. L'altezza terra del movimento centrale è di 34,5 cm.
L'unica quota un po' stonata è quella che riguarda la lunghezza del tubo piantone: nella taglia L ho misurato un valore di 49 cm, cioè un valore che è di 1-2 cm maggiore rispetto al solito. Questo può limitare la regolazione in altezza di un reggisella telescopico da 125 mm di escursione per arrivare all'altezza di sella desiderata.
In pratica chi ha un'altezza di sella inferiore a 71-72 cm potrebbe trovare il tubo piantone della Giant Reign troppo lungo per farci stare un telescopico da 125 mm.

Voto finale (da 1 a 10): 9,0

2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: l’ammortizzatore RockShox Monarch Plus DebonAir Rc3 in versione 2016 ha un tuning M-M per rebound e compressione, cioè un tuning che potrei definire standard. Nel complesso il range di regolazione del rebound è molto ampio e arriva a rallentare moltissimo l’estensione. Le tre posizioni per la compressione, invece, sono meno incisive, ma comunque valide, specie in salita. Quando ho dovuto pedalare a lungo su asfalto ho frenato del tutto il ritorno e la Giant Reign ha iniziato ad avanzare più velocemente.

Questa foto è stata scattata durante la comparativa RockShox Lyrik vs Fox 36.

Questa foto è stata scattata durante la comparativa RockShox Lyrik vs Fox 36.

- Efficienza sospensione posteriore nell’andatura regolare: il DebonAir si fa sentire e sui fondi compatti non è proprio l’aiuto che si vorrebbe avere. Se le salite sono lunghe, si può diminuire la velocità di estensione per arrivare a un’efficienza migliore. Se la pedalata è rotonda e costante, però, la sospensione Maestro è piuttosto ferma.
Il video seguente vi mostra le caratteristiche di questo schema di sospensione:

- Efficienza sospensione posteriore nell’andatura fuorisella: in questo caso solo bloccando l’ammortizzatore a dovere si riesce a migliorare l’efficienza. Altrimenti, meglio restare seduti.

Le due lettere M-M indicano il tuning di compressione e rebound dell'ammortizzatore.

Le due lettere M-M indicano il tuning di compressione e rebound dell'ammortizzatore.

- Efficienza sospensione posteriore in salita offroad: in base alla pendenza e in base allo stato delle gambe, ho sempre utilizzato la posizione intermedia dell’ammortizzatore che permette alla sospensione di essere attiva e di dare alla ruota posteriore il grip che serve.
Ho anche lasciato sempre in Open la forcella perché con 170 mm di travel l’anteriore si alza molto, costringendomi a spostare in avanti il baricentro e rendendo la pedalata (specie sotto sforzo) un po' più difficoltosa.
Dovete, quindi prestare attenzione all'altezza da terra del manubrio e al numero di spessori da mettere sotto l'attacco manubrio.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: il peso della bici si fa sentire: 13,81 Kg (con pedali Mavic Crossmax XL) non sono pochi e una corona da 32 denti, se non siete più che allenati, sul ripido vi castiga.

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Lo Sram Gx (foto sopra), il gruppo più economico 1x11 di Sram, a parte qualità dei materiali e leggerezza, non ha nulla da invidiare al fratello maggiore XX1. Il click del comando cambio è più netto, ma la cambiata avviene con la stessa identica velocità.
Se avete intenzione di acquistare una Giant Reign in lega e usarla per lunghe uscite e con tratti pedalati considerate: una corona da 30 denti, una gomma posteriore tendenzialmente scorrevole e, nei limiti del possibile, cercate di contenere il peso complessivo della bici.

La corona anteriore è da 32 denti.

La corona anteriore è da 32 denti.

- Altro e/o eventuali sensazioni: in salita con questa bici ho avvertito molto il peso. Sarà che sono abituato a telai in carbonio? Può darsi, ma di sicuro portare in salita una bici che si avvicina ai 14 Kg non è affatto uno scherzo.

Voto finale (da 1 a 10): 8,0

3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: l’ammortizzatore lavora in modo egregio per essere un’unità ad aria. Il tuning medio per la compressione e per il rebound non crea problemi, ma sarei curioso di vedere come cambierebbe il carattere di questa sospensione con un ammortizzatore meno frenato in compressione o addirittura con un ammortizzatore a molla.
- Curva di compressione della sospensione: La sospensione Maestro mi è piaciuta molto perché è estremamente sensibile e prevedibile nei comportamenti, verso il fondocorsa diventa un po’ più progressiva, ma si mantiene sempre fluida e attiva. Ho trovato relativamente facile arrivare al fondocorsa.

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- Impatti di piccola entità: l’ammortizzatore RockShox aiuta molto in questo caso a raggiungere un comfort e una sensibilità notevoli
- Impatti di grande entità: qui si sentono un po’ la struttura in lega Aluxx e un po’ la taratura non proprio custom dell’ammortizzatore. Si potrebbe fare di meglio, ma è anche vero che questa bici non è una bici di serie.
- Rigidità torsionale del carro: molto elevata, grazie al disegno della sospensione che utilizza leveraggi in lega di piccole dimensioni, come si conviene alle sospensioni di tipo “a pivot virtuale”.

Il leveraggio (o link) inferiore della sospensione Maestro di Giant

Il leveraggio (o link) inferiore della sospensione Maestro di Giant

- Agilità della bici: mi ha sorpreso, perché nonostante sia una taglia L e nonostante ci sia una forcella da 170, la Giant Reign è molto maneggevole. Sui fondi sconnessi occorre essere decisi e precisi perché il telaio in lega leggera restituisce tutte le imperfezioni del terreno.
- Efficienza sospensione posteriore in frenata: la sospensione rimane attiva, ma il disco posteriore da 200 degli Sram Guide Ultimate genera molta potenza frenante e porta la sospensione a inibirsi un po’.

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- Commenti sui componenti montati sulla bici: sulla RockShox Lyrik ci siamo già espressi, ma è di sicuro un componente che ispira tanta confidenza e porta facilmente a osare di più.
L’angolo di sterzo da 65° (quello ufficiale) è un bell’aiuto in questo.
La Giant Reign è molto piacevole ed efficace da guidare, la ruota anteriore si alza con facilità (vedi bunny hop) e quando serve dà molto grip. Il comportamento è da bici da enduro.
I 49 cm del tubo piantone si sentono anche qui, perché spesso sono andato a verificare se per caso il reggisella non fosse del tutto abbassato e nei tratti più ripidi avrei preferito una sella più in basso.

Voto finale (da 1 a 10): 9,5

4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Tuning scelto per l’ammortizzatore: è decisamente più orientato alla discesa, ma è comunque possibile percorrere lunghe distanze offroad grazie alle 3 tarature in compressione.
- Efficienza sospensione posteriore nei rilanci: scegliete il Sag corretto e noterete che la Giant Reign esce di curva con facilità e quando serve di spingere si sente una giusta consistenza nella sospensione posteriore.

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- Agilità della bici: se non siamo in discesa, l’angolo di sterzo molto aperto non agevola molto.
- Commenti sui componenti montati sulla bici: ho provato questa Giant Reign sia con gomme Hutchinson Toro sia con gomme Bontrager Se5 Team Issue (test ancora in corso) e devo dire che preferisco le seconde perché sono più scorrevoli e capaci comunque di un ottimo grip. Come detto prima, se avete intenzione di usarla in ambito enduro o all mountain, cercate di favorire la scorrevolezza sulla ruota posteriore.

Voto finale (da 1 a 10): 8,5

5 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Regolazioni consentite sulla geometria: nessuna da segnalare
- Spazio fra gomma posteriore e carro (in caso di fango): Giant ne ha previsto a sufficienza con gomme da 2,30-2,35 pollici.
- Cura del passaggio cavi: il passaggio dei cavi avviene all’interno solo del tubo obliquo, anche per l’eventuale cavo del deragliatore. Da segnalare che Giant ha previsto dei guidacavi esterni per un reggisella telescopico con cavo esterno.

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- Attacco portaborraccia: c’è, è in posizione canonica e con ampio spazio per essere utilizzato con facilità.
- Attacco guidacatena: Iscg05
- Compatibilità deragliatore: sì, con attacco diretto in alto.

Movimento centrale di tipo Pressfit

Movimento centrale di tipo Pressfit

- Protezioni sul telaio e sul carro: sul modello 2016 troviamo una protezione sulla parte inferiore del tubo obliquo (non presente sulla bici provata) e sul batticatena (presente anche sulla bici provata). Quest’ultima è ben realizzata e resistente.
- Posizionamento dell’ammortizzatore: stando in sella si nota che l’ammortizzatore è molto in basso e per regolarlo occorre avere un po’ di dimestichezza. Il tubo piantone lo scherma dai detriti della ruota posteriore.

La protezione per il fodero basso destro.

La protezione per il fodero basso destro.

- Peso telaio e bici: il peso della bici allestita come nella foto in basso è di 13,81 Kg, in taglia L e con pedali Mavic Crossmax XL.
Per un telaio in lega leggera da enduro è un valore nella norma.
- Prezzo telaio e/o bici: 4499€: il prezzo che vi indichiamo è quello riferito alla Giant Reign 27.5 1 in versione 2016 (foto in basso) con un allestimento differente, ma comunque davvero molto valido, specie in relazione al prezzo e alla garanzia (a vita, solo per il primo acquirente) sul telaio.

Reign 275 1 Black 1

La Giant Reign 27.5 1 del 2016: 4499€

- Altro e/o eventuali sensazioni: i dettagli tecnici del telaio della Giant Reign sarebbero da riferimento (per un telaio in alluminio) se non fosse per lo strato di vernice che si è rivelato un po’ troppo debole durante il test.
Alcune parti del telaio, più esposte di altre a rocce e impatti di vario tipo, come il link inferiore della sospensione, accusano molto l’utilizzo offroad. Forse un po’ troppo.

Voto finale (da 1 a 10): 9,0

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,8

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In conclusione…
La sospensione Maestro di Giant, qui declinata in versione enduro con 160 mm di travel, è uno dei riferimenti in ambito Mtb. Non a caso il marchio taiwanese ha sempre posto molta attenzione all'efficienza della sospensione.
Posso dire che la Giant Reign, dopo questo test, merita di essere considerata fra le bici da enduro di riferimento, sia per le prestazioni in discesa, sia per il rapporto qualità/prezzo.
La versione in carbonio, la Advanced, potrebbe aggiungere ulteriore qualità a quanto detto, note le qualità della fibra di carbonio.
Ben tornata, Giant…

Per informazioni Giant-Bicycles.com/it

*= il prezzo di 4499€ si riferisce alla Giant Reign 27.5 1 del 2016

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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