TEST - Gt Helion, la nuova definizione di bici da Xc?

Davide Ferrigno
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La bici oggetto di questo test rappresenta un nuovo corso di bici da Xc che sta comparendo sul mercato. Lo scorso anno abbiamo provato la Specialized Camber e la Rose Thrill Hill, mentre di recente Yeti ha introdotto la nuova As-Rc, ovvero tutte bici a doppia sospensione, con travel da 100-115 mm e geometrie più orientate al divertimento che alla prestazione assoluta. Sono loro la nuova definizione di versatilità in Mtb?
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E’ la novità più interessante di GT per il 2015 e abbiamo avuto modo di testarla in anteprima. Stiamo parlando della Helion. Con questa proposta GT sposta il cursore della destinazione d’uso Marathon verso un ambito più Trail, proponendo una bicicletta rivolta ad un rider che predilige il divertimento e il piacere della guida alla pura competizione.

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La nostra bici test
La bici provata è in taglia L ed è una versione in anteprima e, come tale, ha una componentistica che si colloca esattamente fra la top di gamma, la Team (5499€), e la versione immediatamente successiva, la Pro (3799€). Qui potete trovare tutta la gamma GT Helion.

La GT Helion Team

La GT Helion Team

La GT Helion Pro

La GT Helion Pro

Della prima vengono utilizzati la colorazione del telaio, le sospensioni e il trittico manubrio-sella-reggisella, mentre il resto dell’allestimento è lo stesso utilizzato per la versione Pro. Differisce da entrambe le versioni soltanto per il montaggio di una doppia corona con bash al posto del monocorona.

Il sistema di sospensione e gli snodi del carro: tutto è studiato per abbassare il baricentro della bici.

Il sistema di sospensione e gli snodi del carro: tutto è studiato per abbassare il baricentro della bici.

Cominciamo a conoscerla
Da una prima occhiata ci si rende subito conto di non trovarsi di fronte ad una bici “convenzionale” da Xc: il movimento centrale è basso, così come l’altezza dello sterzo; il carro è compatto e i suoi foderi sono tutt’altro che esili. L’angolo sterzo è piuttosto “rilassato” (69.5°) e l’angolo del piantone sella corrisponde a 70.5°. Potete consultare la tabelle con tutte le quote geometriche qui di seguito (cliccate per ingrandire):

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Il manubrio Race Face Next arriva a ben 740 mm di lunghezza ed è compatibile con attacchi muniti di clamp da 35 mm. Entrambe le sospensioni sono Fox Float CTD Kashima, con comando remoto sul manubrio; l’escursione alla ruota è di 110 mm, valore “insolito” per questa categoria di mountain bike.

L’ammortizzatore Fox Float CTD con cavo di connessione al comando remoto è “inglobato” nella parte bassa del triangolo anteriore.

L’ammortizzatore Fox Float CTD con cavo di connessione al comando remoto è “inglobato” nella parte bassa del triangolo anteriore.

Il telaio e quel suo aspetto accattivante
La Helion va a completare quel segmento della gamma Gt da 27,5”, caratterizzata dal nuovo sistema di sospensione AOS, già presente sui modelli Force e Sensor nel 2014. Differentemente dalle sorelle con maggiore escursione, per la connessione del Pathlink a carro e triangolo anteriore, sono stati utilizzati perni passanti con expander, in modo da ridurre il peso del sistema ed incrementarne la rigidità. Sarà anche merito dei tubi in carbonio, (FOC Ultra, cioè il più leggero utilizzato in casa GT) ma le linee di questo telaio risultano decisamente armoniose.

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Inoltre le sue specifiche sono perfettamente al passo con i tempi: scatola sterzo conica e compatta, perno passante posteriore da 12 mm con battuta 142 mm e attacco Postmount per la pinza del freno posteriore.
Il passaggio dei cavi è esterno e ubicato nella parte inferiore del tubo obliquo, scelta che facilita il lavoro in fase di manutenzione.
Soltanto la guaina del cavo del cambio posteriore passa all’interno del fodero basso del carro.

Il Path Link, già presente su Force e Sensor, è stato rivisto e alleggerito per la Helion. Stessa performance ma peso ridotto. Si nota anche un piccolo parafango per l'ammortizzatore.

Il Path Link, già presente su Force e Sensor, è stato rivisto e alleggerito per la Helion. Stessa performance ma peso ridotto. Si nota anche un piccolo parafango per l'ammortizzatore.

Il parafango protegge tutta la sospensione posteriore dallo sporco e dal fango, ammortizzatore compreso. E’ un piccolo accorgimento che si è rivelato davvero utile, semplificando l’operazione di lavaggio bici.

Il parafango protegge tutta la sospensione posteriore dallo sporco e dal fango, ammortizzatore compreso. E’ un piccolo accorgimento che si è rivelato davvero utile, semplificando l’operazione di lavaggio bici.

L’attacco per il deragliatore è di tipo Directmount. E’ stato anche installato un piccolo parafango a protezione del sistema AOS e del Fox Float CTD, vista la posizione particolarmente bassa dell’intero sistema di sospensione.

3.guado

Le regolazioni di rito
Come di consueto è stato necessario un primo setup della bici per regolare il Sag di entrambe le sospensioni e l’inclinazione del manubrio, nonché l’altezza del reggisella e l’arretramento della sella. La bici testata è in taglia Large, misura azzeccata per il sottoscritto, a patto di sostituire lo stem originale da 80 mm con uno da 50 mm.

In evidenza la scala di riferimento per l’impostazione del Sag. E’ stato comunque indispensabile l’aiuto di un’altra persona per un settaggio ottimale.

In evidenza la scala di riferimento per l’impostazione del Sag. E’ stato comunque indispensabile l’aiuto di un’altra persona per un settaggio ottimale.

Per una regolazione ottimale del Sag dell’ammortizzatore posteriore è opportuno ricevere aiuto da un’altra persona, perché lo stelo del Fox Float è “nascosto” per gran parte dalle tubazioni del telaio e, nonostante sia presente un cursore indicatore del livello di affondamento, è comunque complicato raggiungerlo a vista. Conoscendo la natura spesso rocciosa dei trail ho preferito cominciare con un Sag prossimo al 25% su questa sospensione. Un’ultima regolazione necessaria è stata quella della tensione del cavo del comando remoto delle sospensioni.

Uno spot… e sentieri a non finire.
Questo test di lunga durata si è tenuto sui sentieri di Finale Ligure e ha messo alla prova la Gt Helion sui più bei trail locali, per un totale di 600 chilometri percorsi con un dislivello complessivo positivo superiore ai 10000 metri.
La location si presta particolarmente a questo genere di prove, poiché la morfologia del territorio offre una variegata tipologia di sentieri, elemento che mi ha permesso di constatare il comportamento della Helion in qualsiasi situazione.
E soprattutto anche in un contesto lontano dall’Xc tradizionale.

In salita
Saltando in sella alla Gt Helion la sensazione percepita è quella di essere su una bici pensata per essere pedalata con un “certo ritmo”, nonostante il suo peso non sia tra i più light della sua categoria e le sue geometrie siano differenti da quelle di una “classica” bici marathon-trail.
Sarà probabilmente anche merito del telaio in carbonio, ma la Helion risulta reattiva ad ogni colpo di pedale e su pendenze non eccessive si riesce a spingere in maniera costante anche per diverse centinaia di metri. Le scelta di ruote Stan’s Notube ZTR Crest (convertite in tubeless) e pneumatici Continental X-King 2.2 da 27.5” contribuisce positivamente all’alleggerimento dei carichi rotanti e alla scorrevolezza complessiva. Su asfalto è stata sempre utilizzata la posizione Climb del registro per la regolazione delle compressioni CTD di Fox. Nonostante ciò, sulle pendenze importanti si è percepito un certo bobbing del carro, in particolar modo nel momento in cui si pedala in fuori sella. Aumentare la tensione del cavo del comando remoto non è bastato a rimediare.

Gli elementi del carro della Helion sono tutt’altro che esili.

Gli elementi del carro della Helion sono tutt’altro che esili.

La soluzione è stata trovata riducendo il Sag della sospensione posteriore ad un valore vicino al 15%. Con questo setting la bici ha cambiato radicalmente comportamento in salita, sviluppando una reattività maggiore: in questo caso la qualità di rigidità del telaio viene esaltata e, alzandosi in piedi sui pedali la risposta è risultata nettamente più immediata. Ne ha tratto beneficio anche la pedalata su sterrato o sentiero tecnico in salita. In questa fase si è utilizzata la modalità Trail, (ricordiamo che il comando remoto montato agisce contemporaneamente su entrambe le sospensioni).

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La Helion, nonostante il suo peso, si è dimostrata una buona scalatrice e il sistema di sospensione AOS, che rende indipendente la pedalata dai movimenti del carro, contribuisce a perdonare una guida non troppo pulita e fluida nei passaggi più tecnici, caratterizzati da terreno sconnesso o roccioso.
E’ risultato poi semplice sollevare l’anteriore per superare gli ostacoli, mentre la ruota posteriore copia in maniera costante le asperità del terreno. L’allestimento di questa bici test con doppia corona anteriore si è dimostrato comunque vincente, in particolar modo sui tratti pianeggianti su strada o sterrato, ma anche su salite di diversi chilometri con pendenze importanti. Consiglierei questa opzione anche ad un rider con un modesto allenamento.

La scatola sterzo tapered e compatta contribuisce ad abbassare l’altezza del manubrio per una maggior precisione durante la guida.

La scatola sterzo tapered e compatta contribuisce ad abbassare l’altezza del manubrio per una maggior precisione durante la guida.

In discesa
Sono lontani ormai i tempi in cui in discesa si stava raccolti su un manubrio da 580 mm e si era costretti a spostare tutto il peso dietro la sella per evitare front flip involontari…
La Gt Helion ne è la dimostrazione.
Grazie alla combinazione fra geometrie moderne, un sistema di sospensione che lavora veramente bene ed alcuni accorgimenti nell’allestimento, questa bicicletta mi ha sempre strappato un sorriso in discesa. La possibilità di poter agire sul sistema CTD in ogni momento è un punto a favore per questa bicicletta, soprattutto sui tracciati ricchi di tratti da rilanciare. Nei sentieri flow questa bici stupisce nei repentini cambi di direzione. Il movimento centrale basso, il carro compatto e i suoi steli di diametro maggiorato contribuiscono a dare alla Helion una accentuata reattività.

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La sospensione posteriore regala poi quella sensazione “plush” (cioè fluida) che in genere è propria di biciclette con escursione maggiore. Quando le velocità raggiunte diventano importanti e le curve si susseguono in serie queste caratteristiche vengono ancora più esaltate. Potendo percorrere discese di diversi chilometri il sistema AOS dimostra la sua vera natura.

Perno passante da 15mm (ormai uno standard su quasi tutte le forcelle), e mozzi Dt Swisscon attacco Centerlock per dischi Shimano Xtr.

Perno passante da 15mm (ormai uno standard su quasi tutte le forcelle), e mozzi Dt Swisscon attacco Centerlock per dischi Shimano Xtr.

La sua indipendenza dal movimento centrale fa spesso dimenticare di essere su una bicicletta con 110 mm di escursione e rende possibile pensare soltanto a guidare e a divertirsi. Anche le gambe traggono un notevole beneficio da questo aspetto: è piacevole ritrovarsi a fine discesa senza quel senso di stanchezza o intorpidimento agli arti inferiori che capita di provare quando si gira con bici molto più “racing oriented”.

Il manubrio e lo stem di Race Face con il nuovo standard per il clamp da 35 mm contribuiscono alla rigidità della zona sterzo. L’obiettivo è una maggior precisione durante la guida

Il manubrio e lo stem di Race Face Next (qui il test della versione da 760 mm di larghezza) con il nuovo standard da 35 mm di diametro contribuiscono alla rigidità della zona sterzo. L’obiettivo è una maggior precisione durante la guida

Il manubrio flat da 740 mm non è assolutamente sovradimensionato: insieme ad una scatola sterzo compatta, contribuisce a far assumere una posizione di guida particolarmente attiva, favorendo il controllo della bici in qualsiasi situazione.
Ma i sentieri a Finale Ligure spesso sono tutt’altro che flow e quindi ci si ritrova a fare i conti con rocce e radici. Questa Helion, pur non essendo una 29er, non teme gli ostacoli e dona un senso di stabilità e sicurezza a chi la guida, anche su ripidi accentuati e su fondo sconnesso.
A riportare il sottoscritto con i piedi per terra è stata spesso la posizione alta della sella, chiaramente in tipico stile Xc.
Un reggisella telescopico non sarebbe affatto fuori luogo per un certo tipo di utilizzi.

L’accoppiata fra cerchi tubeless ready Stan’s No Tube ZTR Crest e pneumatici latticizzati Continental X-King da 2.2. Per un utilizzo più fun è preferibile uno pneumatico anteriore con maggior tassellatura laterale.

L’accoppiata fra cerchi tubeless ready Stan’s No Tube ZTR Crest e pneumatici latticizzati Continental X-King da 2.2. Per un utilizzo più fun è preferibile uno pneumatico anteriore con maggior tassellatura laterale.

Anche se sottoposte a notevoli stress, le ruote Ztr Crest non hanno mai deluso. La scelta di Gt di puntare sullo standard ruote da 27.5 anche per la Helion conferma l’intenzione del marchio di proporre una bici meno orientata alla velocità, ma più maneggevole e divertente, con cui “giocare” fra sponde e ostacoli naturali presenti sui sentieri. Uno pneumatico con una tassellatura più accentuata all’anteriore avrebbe invece permesso di osare di più in curva, soprattutto quando il terreno è polveroso o sabbioso, nonché sul bagnato. Per la scelta dei freni GT non sbaglia assolutamente e prosegue la sua partnership con Shimano utilizzando degli XTR per la versione Team e degli XT per la Pro (e anche per la nostra bici test): modulabili e potenti allo stesso tempo, garantiscono sempre la medesima efficienza per tutta la discesa, anche quando questa è particolarmente lunga.

In conclusione…
L’obiettivo di GT di proporre una bicicletta da Xc più fun e meno race è sicuramente stato raggiunto. La Helion è divertente, grintosa e permette qualche “frivolezza” in più durante la guida.
Il prezzo della versione Team (quella in cima alla gamma) è alto in assoluto, ma piuttosto interessante se paragonato a quello della migliore concorrenza. Nonostante i fogli di carbonio utilizzati siano i più leggeri tra quelli prodotti da Gt, il telaio in taglia M ha un peso dichiarato di 2,241 Kg. L’ago della bilancia si ferma sugli 11,75 Kg per la Helion allestita per questo test (in taglia L), valore nettamente al di sopra di una bici Marathon.
Se il cronometro non fa per voi, ma comunque amate percorrere lunghe distanze e dislivelli importanti, non rimarrete indietro con questa bicicletta che, entro la fine del vostro giro con i compagni di pedalata, vi avrà fatto sicuramente sorridere in diverse occasioni.

Per informazioni Gtbicycles.com

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