SHORT TEST - Trek Procaliber Sl e Trek Top Fuel Sl: 2 anime, stessa vocazione

Simone Lanciotti
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ZEIST - Stessa destinazione, ma anime differenti.
Le nuove Trek da cross country rappresentano il risultato di un processo di affinamento che è avvenuto sui percorsi di Coppa del mondo che, tramite il feedback di atleti come McConnell e Batty, ha permesso di arrivare alla nuova Trek Procaliber Sl e all’aggiornamento della Trek Top Fuel.
Come detto, entrambe puntano al cross country, ma lo fanno in modo diverso.

In azione sui sentieri di Zeist

In azione sui sentieri di Zeist con la Trek Top Fuel 9.8 Sl.

A Zeist, la location della presentazione mondiale delle nuove bici, abbiamo avuto modo di fare un giro sulla Procaliber 9.8 Sl e sulla Top Fuel 9.8 Sl.
Una piccola premessa: è vero, l’orografia dell’Olanda è praticamente inesistente, ma questo non ha impedito ai biker di Zeist di allestire un percorso spettacolare per l’Xc e che ha permesso ai giornalisti invitati alla presentazione di mettere alla frusta delle due bici.

Per darvi un’idea pensata a un single track di circa 20 Km su un fondo battuto, sabbioso e allo stesso tempo tecnico, senza un metro di strada dritta.
Si guida sempre, si sale, si scende, si salta e per andare veloce servono gambe e tecnica.
Uno spettacolo.
Il primo giro, però, lo riserviamo alla full, la Top Fuel.

Nella foto la Trek Top Fuel 9.9 Sl. Il test si è svolto sulla versione 9.8.

Nella foto la Trek Top Fuel 9.9 Sl. Il test si è svolto sulla versione 9.8.

Trek Top Fuel Sl: efficienza altissima
Il Full Floater coniugato con un travel ridotto è ancora il Full Floater, cioè efficiente, reattivo e molto progressivo, studiato in tutto e per tutto per andare veloci ed essere molto incisivi in discesa.
L’angolo di sterzo moderno (impostato a 70°), i 100 mm di travel e soprattutto il carro più corto (43,2 cm) hanno portato a un risultato che è davvero un punto di riferimento per la categoria Xc.

Trek Top Fuel 9.8 Sl

Trek Top Fuel 9.8 Sl

L'ammortizzatore e la forcella hanno il lock-out gestito da un unico comando idraulico, il Rock Shox Full Sprint.

L'ammortizzatore e la forcella hanno il lock-out gestito da un unico comando idraulico, il Rock Shox Full Sprint.

Il carro più corto ha permesso di arrivare a una reattività del tutto inaspettata: il Boost 148 per le ruote da 29” è un vantaggio innegabile, tanto sulla ruota anteriore, tanto su quella posteriore.
Scordatevi, insomma, quel ritardo di risposta che caratterizzava le 29” di una volta.
Con la Trek Top Fuel ogni input sui pedali, sulla sella o sul manubrio si trasforma in movimento istantaneo.
Il percorso di Zeist, tortuoso, ma tutto sommato poco tecnico, ha messo in luce le doti velocistiche della bici e ci ha fatto immaginare come sarebbe questa bici su discese più lunghe e su salite più impegnative.

L'asse posteriore e il pivot della sospensione sono concentrici: ecco l'Active Brake Pivot.

L'asse posteriore e il pivot della sospensione sono concentrici: ecco l'Active Brake Pivot.

Magari anche uscendo un po’ dall’ambito puramente Xc…
La reattività, insomma, è stata di altissimo livello e benvenuto al Boost 148 se porta a questi risultati.
Le sospensioni Rock Shox erano gestite entrambe da un unico comando di lock-out, il Full Sprint, che assicura alla bici un comportamento da rigida, molto utile quando il fondo è compatto. Durante il test a Zeist, in realtà, lo abbiamo usato ben poco.

La Trek Procaliber 9.9 Sl. Nel test è stata usata la versione 9.8.

La Trek Procaliber 9.9 Sl. Nel test è stata usata la versione 9.8.

Trek Procaliber Sl: una nuova hardtail
Il funzionamento al quale si sono ispirati i tecnici di Trek è quello delle primissime softail, ma in realtà la nuova Trek Procaliber è ben lontana dal fastidioso dondolamento che affliggeva queste bici.
Insomma, è un rifacimento in chiave moderna di un’idea che un tempo lasciava solo intravedere le potenzialità.

La Trek Procaliber 9.8 Sl

La Trek Procaliber 9.8 Sl

Con la tecnologia di adesso il discorso cambia in modo radicale: la Procaliber Sl è più comoda di una hardtail (ci viene in mente la Cannondale F-Si provata qualche mese fa), ma è pur sempre un hardtail.

Il sistema IsoSpeed visto da dietro.

Il sistema IsoSpeed visto da dietro.

Gli 8 mm di flessione sagittale del tubo piantone sono sufficienti a dare la sensazione di maggiore comodità e ciò è un vantaggio se i percorsi sono lunghi e impegnativi.
L’approccio mentale nella guida, però, è quello che richiede una hardtail, cioè nervi tesi e fisico allenato per attutire gli impatti.
Trek ha deciso di dare alla Procaliber Sl il posto che fino a oggi è stato della Superfly Sl, quindi posizionando questa bici come il modello di punta per l’attività Xc (insieme alla Top Fuel).

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Più comfort equivale a prestazioni migliori per più tempo, anche in ambito Xc.
Anche qui il Boost 148 svolge un ruolo molto importante: avere un carro più compatto (43,5 cm) e una ruota capace di seguire meglio gli input di chi guida sono due vantaggi indiscutibili.

Asse posteriore Boost 148 anche per la Procaliber.

Asse posteriore Boost 148 anche per la Procaliber.

La Procaliber Sl è una bici da gara alla cui voce comfort è stata data un’importanza maggiore, ma non aspettatevi le prestazioni (in termini di comodità e di aderenza) di una Top Fuel.
Sul single track di Zeist ha richiesto più impegno nella guida, ma fra le due bici la differenza di peso è consistente, circa un chilo a parità di allestimento.
Su entrambe le bici abbiamo apprezzato molto le nuove leve freno Shimano Deore Xt, il cui collarino, ora più sottile, riesce ad abbinarsi meglio anche con comandi cambio Sram.

Lo schiacciamento del tubo piantone nelle vicinanze del movimento centrale.

Lo schiacciamento del tubo piantone nelle vicinanze del movimento centrale. Questo profilo facilita la flessione sul piano sagittale, ma non altera la rigidità torsionale.

La risposta del freno ci è parsa ancora più vicina a quella dei freni Shimano Xtr, anche se, ad onor del vero, abbiamo usato i freni solo per correggere un po’ la traiettoria visto che di discese superiori ai 200 m non ne abbiamo visto nemmeno l’ombra.

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Aspettiamo quindi di poterle provare più a fondo per avere un’idea più completa delle potenzialità di queste nuove Trek.

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Per informazioni Trekbikes.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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