Caro biker, hai un compito molto speciale...

Simone Lanciotti
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Tempo fa, una puntata della trasmissione Presa Diretta di Rai 3, era dedicata alla bici e alla mobilità in bici (volendo potete rivederla qui).
Probabilmente molte altre trasmissioni e molti articoli giornalistici si sono occupati dello stesso argomento.
In questa che mi ha colpito non si parlava proprio di sport, cioè del modo in cui noi intendiamo la bici e la Mtb in particolare, ma di come la bicicletta può rivoluzionare la vita di tutti i giorni a chi vive in città.
Cioè dell’effetto benefico della bici sul traffico, sui tempi del tragitto casa-lavoro, sull’effetto che le due ruote hanno sull’umore delle persone e sulla loro salute.
Ora, noi queste cose le conosciamo bene, le amiamo, sappiamo come un’uscita in bici ti può aggiustare la vita e l’entusiasmo che un’uscita in bici crea lo diffondiamo tutti i giorni via WhatsApp, via Facebook, Instagram e via dicendo ad amici e famigliari.
Ma si può fare di più.

caro biker

Il cuore leggero dopo un’uscita in bici è uno strumento fenomenale di cui sottovalutiamo la potenza.
Quante volte lasciamo che si affievolisca e che a beneficiarne siamo solo noi e i protagonisti di quell’uscita in bici?
Quante volte torniamo a casa e… all’improvviso la routine prende il sopravvento anche sui nostri ormoni sovreccitati?
Quante volte, insomma, lasciamo che quella euforia si spenga senza concederle la possibilità di raggiungere chi ci sta vicino?
La bici non è solo uno sport, né solo uno strumento per stare bene, né solo un mezzo per raggiungere dei risultati numerici.
La bici, lo sapete, è una delle più grandi fortune che siano entrate nella nostra vita.

Quella trasmissione di lunedì scorso, oltre a parlare di mobilità, ha menzionato anche la salute.
Chi va in bici si ammala di meno.
Quindi, certo, rappresenta un costo inferiore per la Sanità Pubblica, ma soprattutto è più felice.
E’ più produttivo.
Sorride di più.
Vive meglio.
Ed allora ecco il punto cruciale: se la bici funziona così bene con noi, lasciamo che faccia altrettanto anche sui nostri amici e famigliari.
Cioè, fate conoscere la bici a tutti.
Prendeteli per mano e insegnate loro gli elementi base della bicicletta che sono:

- Equilibrio
- Tenacia
- Serenità

Sapete quante persone pagherebbero per raggiungere un equilibrio psicofisico che si avvicini anche solo lontanamente al nostro dopo un’uscita in bici?
Tenacia, ovvero la costanza di credere negli obiettivi prefissati. Servono commenti?
Serenità: non è solo un fatto di ormoni, ma è un vero e proprio stato mentale, la visione della vita prima, dopo e durante il nostro sport preferito.
Magari in cima a una montagna.

caro biker

La cosa più buffa è che chi va in bici conosce bene tutto questo, è una magia nota a tutti noi, mentre chi non conosce il nostro sport non sa cosa si sta perdendo.
Quali occasioni splendide offrano la montagna, il sentiero, la strada.
Quando torniamo a casa contagiamo tutti.
Sono convinto che un ciclista possa fare tanto per migliorare la società in cui vive.

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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