Ogni sentiero ha una storia. E qualcuno che lo ama

Simone Lanciotti
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Al di là del piacere di andarci su con una Mtb, ogni sentiero ha una storia.
Ha avuto un’origine, un’evoluzione e se oggi lo utilizziamo e lo troviamo su una mappa è perché la sua storia è arrivata ai giorni nostri.
Sono stati creati per gli spostamenti del bestiame oppure dagli animali stessi.
Hanno origini lontanissime (pensate a quelli di epoca romana) oppure erano delle necessità per fini bellici.

Un sentiero, insomma, è qualcosa che ci riporta al passato e che con la mountain bike (e con le altre attività outdoor possibili) riesce a restare vivo.

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Ne troviamo una gran quantità sulle mappe online proprio perché qualcuno continua ad usarli.
E soprattutto ad amarli.
Io mi reputo fra questi.
Dopo tanto tempo, quest’anno, sono tornato ad uscire con lo scopo di migliorare l’usabilità dei sentieri.
Lo sapete: basta che cada un albero o anche solo un ramo in mezzo al sentiero e il flow si interrompe.
Nello zaino, quindi, porto una segaccio che mi permette di tagliare tronchi fino a 15 cm di diametro.

ogni sentiero ha una storia

Taglio solo ciò che è di intralcio e che è già caduto.
Perdo qualche minuto, sì, ma mi consolo e mi gaso pensando che la volta dopo sarà tutto più bello.
E magari lo sarà anche per altri biker.

Sapere che mi sto prendendo cura delle mie zone mi fa stare bene.

Non mi fa sentire come “il biker che usa i sentieri che qualcun altro prima o poi sistemerà”.
Perché quel “qualcun altro” sono io.
L’altro giorno, mentre ero, lì, nel bosco, pensavo a chi avesse mai pensato di creare un sentiero proprio qui.
E per quale necessità?
Quanto tempo fa?
E con quali mezzi lo avrà realizzato e poi solcato?

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Quale che sia la risposta, sono rimasto affascinato nel constatare la bravura che tempo addietro qualcuno ha messo nel creare una stradina che ancora oggi è qui.
Penso anche che i biker abbiano l’onore e l’onere di tenere viva questa rete di “strade alternative”, chiamate sentieri, che non sono mai diventate delle strade vere e proprie.
Sono nate, forse, per restare nascoste e per arrivare da A a B in una maniera che, all’epoca, fosse la più ovvia e comoda possibile.
Pazzesco, no?

ogni sentiero ha una storia
Una vecchia mulattiera, con tanto di muri a secco, è un'opera grandiosa. Che merita di essere riportata alla luce.

La cura dei sentieri (secondo me)

Se esiste una cultura della mountain bike questa include anche la cura dei sentieri.
Ve lo dico chiaramente: sono un’integralista.
I sentieri non si modificano affinché ci si possa passare più velocemente con la Mtb.
I sentieri fanno parte della Natura e al massimo possiamo impegnarci a renderli un po’ più facilmente percorribili, ma senza alterarli.

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Questi occhiali saranno anche orrendi, ma contro rami, ramoscelli e frasche sono una manna...

Ovvero, senza andare di soffiatore per togliere le foglie, né spostare rocce solidamente attaccate a terra perché d’intralcio, né tantomeno buttare giù alberi.
Ciò che c’è rimane dov’è.
Semmai mi impegno a passarci sopra in bici oppure, se è troppo difficile, rinuncio e scendo di sella.
Punto.
Per andare veloci come non ci fosse un domani ci sono i bike park o le aree chiaramente adibite a questo.

E' doverosa però una precisazione: nonostante le nostre buone intenzioni, le normative non sempre ci vengo incontro e per pulire i sentieri è bene attenersi a quanto IMBA ci suggerisce. Vi invitiamo a leggere il loro vademecum per evitare multe e sanzioni.

Saper guidare è sapersi adattare

Vi svelo un altro dettaglio della mia visione della mountain bike: saper guidare significa sapersi adattare al sentiero.
Ovvero riuscire a leggerlo e restare dentro un margine sufficiente di controllo durante la guida.
Un continuo dentro e fuori dalla zona di comfort.

ogni sentiero ha una storia
Vi ricordate quell'uscita a Campo Imperatore? Guardate il video...

Lentezza e intimità

Anche a me piace andare a tuono in discesa.
Sarei ipocrita se dicessi il contrario.
Ma riconosco anche che, soprattutto oggi, un sentiero è l’elogio della lentezza.

Per andare veloci ci sono le strade, asfaltate o sterrate, mentre per prendersela comoda ed entrare nella Natura ci sono i sentieri. 
E qui entra in ballo l’intimità.
La Mtb è uno strumento di divertimento, sì, ma è anche una chiave di accesso alle zone più intime della Natura e di noi stessi.
Fino a sentirsi un tutt’uno con l’ambiente intorno.

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Amo i sentieri perché mi fanno sentire accolto e compreso, specialmente nelle mie uscite solitarie.
In un momento storico senza precedenti in cui l’uomo diventa sempre più il fautore della distruzione del pianeta, amo i sentieri perché rendono la Mtb uno strumento di ricostruzione e rispetto.
Ecco perché ogni sentiero ha una storia e mi auguro che prima o poi trovi qualcuno disposto a dargli un po' di attenzione.

Per conoscere gli itinerari nelle mie zone, date uno sguardo all’account Komoot di MtbCult.it

Qui tutti i nostri articoli sui sentieri e il trail building

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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