Torpado Eclipse S: originalità italiana collaudata alla Cape Epic

Simone Lanciotti
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La Torpado Eclipse S è una delle full più raffinate mai prodotte dal marchio italiano e la sua creazione ha richiesto un impegno ben lontano dagli schemi tradizionali dei laboratori Esperia Group.
Torpado infatti ha puntato molto in alto visto che la concorrenza americana e straniera in generale in campo full da Xc è molto forte.
La Eclipse è stata pensata prima di tutto sui campi di gara, ovvero laddove gli atleti ufficiali del team Torpado hanno sentito maggiormente il gap di prestazioni fra hardtail e biammortizzate.

torpado eclipse

La nascita di questa bici ha visto la collaborazione di più figure, ma essenzialmente a portare avanti lo sviluppo sono stati gli atleti coordinati da Yader Zoli e la parte ingegneristica, ossia lo staff di Giulio Mancini.
Dal cinematismo agli angoli della bici, dal diametro delle ruote all’assetto in sella tutto è stato deciso prima di tutto sui campi di gara.
L’avventura è iniziata diversi anni fa e ha sfruttato la partecipazione a due edizioni della Cape Epic con prototipi sempre più raffinati.

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Yader Zoli (a sinistra) e Giulio Mancini sono le due figure che maggiormente hanno lavorato allo sviluppo della Torpado Eclipse.

Prima di entrare nei dettagli della Torpado Eclipse abbiamo rivolto alcune domande a Yader Zoli e Giulio Mancini sulle varie fasi dello sviluppo e sulle soluzioni tecniche adottate.
Iniziamo da Yader Zoli.

- Partiamo della geometria: hai pensato solo alle gare Xc marathon oppure anche a un uso non agonistico?
C’è stato uno scambio di opinioni tra me (esperienza XC) e Giulio (più esperienza enduro). Il confronto è stato costruttivo e ci ha permesso di realizzare una bike da Xc-marathon che fa la sua bella figura anche in discesa.

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Il tubo sterzo della Torpado Eclipse

- Quali sono stati i primi input che avete dato al progettista?
- Familiarità di design, leggerezza, agilità, reattività, ovvero praticamente una Nearco S che si trasforma in una Full. L’obiettivo era creare una Mtb che in condizioni di ammortizzatore chiuso avesse le caratteristiche di una front da Xc con escursione front e rear di 100mm.
Ad eccezione dell’angolo di sterzo (69°) e della lunghezza del carro (430 mm) le geometrie e le misure sono le stesse della front versione One Way adattata alle esigenze di una full. In questo caso anche il remoto dell’ammortizzatore è integrato in questo sistema.
I cavi del cambio e del freno posteriore sono integrati nei foderi orizzontali e anche il cavo remoto dell’eventuale reggisella telescopico si può far passare nel telaio.

- Perché 27,5” e non 29”?
Nei modelli biammortizzati, lo standard 27,5” riesce ad adattarsi meglio alla cinematica del carro, permettendo di esprimere un elevato potenziale nell’utilizzo Xc.
La filosofia Torpado Impudent realizza nelle Taglie S, M e L modelli 27,5”, mentre stiamo sviluppando la versione 29” per le taglie M, L e XL.

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Questo schema mostra come Torpado suggerisce la scelta del diametro della ruota e la taglia del telaio in base alla statura. Per le stature maggiori è preferibile la 29 pollici.

- Quante gare avete corso con il prototipo e quali sono state le prime impressioni?
E’ un modello che abbiamo lanciato recentemente e il primo debutto ufficiale in gara è stato alla Roc d’Azur dello scorso anno.
Le prime impressioni sono state molto positive e confermano che abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci eravamo prefissati.
Ad esempio, in salita su asfalto con ammortizzatore e forcella chiusi è molto reattiva, mentre in salita fuoristrada dà il grip e il comfort che ti aspetti da una full.
In discesa la velocità è in generale più alta con meno impegno e più divertimento, perché la Eclipse ha anche un’elevata agilità di manovra.

- Come alternate l’uso dell’hardtail e della full in gara?
In base alla tipologia del tracciato utilizziamo front o full. Attualmente le granfondo e le marathon italiane sono abbastanza facili quindi usiamo quasi sempre la front; per contro, quando il tracciato risulta particolarmente tecnico, viene preferita la full, ad esempio alla Roc d’Azur.

Giulio Mancini, l’ingegnere che ha tradotto in forme, angoli e misure gli input del team, durante un arco di tempo di circa due anni, ha dovuto affrontare un anche un’altra problematica.

- Quali sono stati i punti sui quali ti sei soffermato maggiormente nel progetto?
Apro con una nota un po’ polemica: se non ci fossero da controllare le mille e sempre nuove regole e standard imposti da chi produce componenti, in special modo la trasmissione e ancor più il sempreverde deragliatore anteriore, disegnare un telaio, coi software di oggi, sarebbe molto più semplice.
Ci vuole comunque tempo, idee, “mano” ed esperienza, ma soprattutto capacità di sintesi per mettere tutto d’accordo, compresi i costi di produzione.
Il che significa che, come in ogni progetto, per non scendere a barbari compromessi, bisogna tenere in considerazione tutto.

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La sospensione posteriore della Torpado Eclipse S.

- Quanto tempo ti ha richiesto approntare un progetto più definito della Eclipse?
Sette mesi dal primo input di Yader Zoli al primo “ridable sample”.

- Quali scelte hai fatto in termini di tuning dell’ammortizzatore posteriore e di progressività-linearità della sospensione?
Considerato che la sospensione è praticamente lineare e visto il tipo di utilizzo al quale è dedicato il telaio, abbiamo adottato una taratura media dell’idraulica.
Le esasperazioni vanno lasciate ai pro’…

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La versione Factory della Torpado Eclipse S con gruppo Shimano Xtr 2x11

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La Torpado Eclipse con Shimano Xtr 2x11

Con questo approccio è nata la Torpado Eclipse.
Adesso andiamo ad analizzare le sue caratteristiche tecniche, a cominciare dall’angolo di sterzo: 69° gradi è un valore moderno che rende la Eclipse più piacevole e facile da guidare in discesa, senza renderla impacciata grazie a un carro posteriore da 43 cm di lunghezza e una sospensione da 100 mm di corsa.
Dall’analisi tecnica, anche l’altezza del movimento centrale concorre alla stabilità e al piacere di guida con un’altezza di 33 cm da terra.
Anche la lunghezza del tubo superiore (58,5 cm in taglia M) e quella del tubo di sterzo (120 mm in taglia M) sono ispirate alle geometrie più moderne e permettono più ampie personalizzazioni dell’assetto in sella.

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La geometria del telaio Eclipse S.

L’interasse dichiarato da Torpado è davvero molto compatto per una full con ruote da 27,5”: 109,7 cm per la taglia M.
Per quanto riguarda la struttura del telaio, Torpado ha fatto ricorso alla fibra di carbonio monoscocca, anche per la struttura della sospensione posteriore che prevede attacco freno Postmount e forcellini in carbonio.

Un rinforzo nascosto
Fra le caratteristiche di spicco della Eclipse S c’è il disegno del ponticello di rinforzo per i foderi alti.
Solitamente questo rinforzo è integrato nel leveraggio superiore della sospensione oppure è sostituito da un irrobustimento dei foderi stessi, aumentando il peso della struttura.
Giulio Mancini ha ideato la soluzione che vedete nella foto in basso:

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Il foderi alti sono realizzati con una struttura monolitica in carbonio, a vantaggio della rigidità torsionale e della leggerezza.

Infatti i foderi alti sono una struttura unica e il ponticello è celato dal leveraggio superiore. Quindi, c’è, ma non si vede e a guadagnarne sono la pulizia delle linee, la leggerezza e la rigidità torsionale.

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A tale scopo la scatola del movimento centrale ha 73 mm di larghezza ed è compatibile con il perno da 30 mm di diametro (PressFit).
Sempre parlando di standard, la Eclipse S fa ricorso a un mozzo posteriore con battuta di 142x12 e il peso del telaio grezzo (cioè senza finitura), in taglia M, è di 1700 gr.

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Tutti i cavi hanno il passaggio interno e il foro di ingresso è unico e situato sul tubo di sterzo.

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I cavi del cambio, dell'eventuale deragliatore e del freno posteriore fuoriescono nella parte inferiore del tubo obliquo.

Torpado ha dotato la Eclipse S di un sistema di passaggio cavi interno più semplice da utilizzare, pensando a chi la bici la deve allestire e a chi vuole fare da sé la manutenzione: tutti i cavi infatti hanno un unico punto di ingresso nel telaio dal tubo di sterzo.
E’ prevista anche la predisposizione per il reggisella telescopico (sempre con passaggio interno del cavo di comando) e per il sistema Di2 di Shimano e non manca l’attacco per il portaborraccia sul tubo obliquo.

Gli allestimenti
La Torpado Eclipse esiste in fibra di carbonio (ovvero la Eclipse S), ma anche con telaio in lega leggera (la Eclipse A) le cui forme differiscono leggermente da quello in fibra.
Il peso del telaio senza finiture sale a 2250 gr in taglia M e dispone di molte delle peculiarità della versione più raffinata, ad eccezione, ad esempio, del rinforzo nascosto sui foderi alti.

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Un dettaglio del carro in fibra di carbonio.

La Eclipse S è destinata a un pubblico più esigente e attento alle prestazioni e prevede montaggi di alto livello, sia 1x11 (solo Sram) che 2x11 (solo Shimano).
Cliccate qui per scoprire i vari allestimenti possibili.
Con la Eclipse S la Torpado sta dimostrando che anche in Italia possono nascere progetti di telai a doppia sospensione di livello paragonabile a quello dei più noti marchi stranieri.

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Simone Lanciotti di MtbCult con Yader Zoli allo stand Torpado durante Cosmobike 2015.
Foto Torpado

Merita di essere vista più da vicino.
Noi speriamo di farlo presto (con un test) e vi invitiamo a recarvi presso uno dei tanti punti vendita Torpado in Italia (cliccate qui per trovare quello a voi più vicino) per capire meglio com'è fatta.

Per informazioni Torpado.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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