Yamaha Moro 07: la trail della casa giapponese

Francesco Savona
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La Yamaha Moro 07 è la proposta del colosso giapponese nell'affollato segmento delle e-bike da trail riding e fa parte di una nuova famiglia di prodotti dedicati alla e-mobility, che spazia dalla bici urban come la CrossCore RC a quella da gravel come la Wabash RT.

Yamaha Moro 07

Yamaha produce bici a pedalata assistita da circa 30 anni, ovvero da molto prima del boom delle e-Mtb e solo di recente ha deciso di entrare nel mercato con un marchio proprio di bici.
Ma veniamo al test di oggi: la Yamaha Moro 07 ha un'escursione di 160 mm all'anteriore e, andando un po' in controtendenza, ruote da 27,5" davanti e dietro, ma su questo aspetto ci torneremo fra poco.
Di seguito analizziamo i dettagli tecnici e vi parliamo delle nostre sensazioni, iniziando con un video:

DETTAGLI TECNICI YAMAHA MORO 07

- Telaio

Il  telaio è in alluminio e sfrutta la tecnologia Dual Twin, forse l'aspetto più caratteristico di questa e-bike. Si tratta di un telaio di tipo perimetrale, derivato dai modelli da cross della casa giapponese, col mono ben integrato nel doppio telaio e in grado di assicurare una corsa alla ruota di 150 mm.
La sospensione sfrutta un tradizionale e collaudato schema con giunto Horst con 4 leveraggi.
Come detto in apertura è costruito attorno al formato ruota 27,5", una scelta coraggiosa se vogliamo, ma a breve, presso la rete dei concessionari Yamaha sarà disponibile un kit che, a scelta, permetterà di montare una forcella Ohlins o Formula, compatibile con una ruota da 29", trasformando così la Moro 07 in un più attuale formato Mullet.

- Geometria

Le geometrie non sono estreme.
In taglia L, quella della bici in prova, troviamo un piantone sella di 70,3° e un angolo sterzo aperto di 66,3°.
Misure come detto prima non estreme, ma che proprio per questo rendono la guida facile e divertente, sebbene richiedano qualche adattamento durante la pedalata (come leggerete più avanti).
Prima dell'acquisto provatela per bene perché in Tg L abbiamo rilevato un reach piuttosto abbondante di 482 mm (dovuto al tubo piantone molto inclinato), che me l'ha fatta sentire un po' lunga: io sono alto 1,78 m e per i miei gusti avrei preferito una taglia M.

Yamaha Moro 07

- Assetto in sella

In sella a questa Yamaha ci si sente subito a proprio agio, grazie a geometrie non particolarmente estreme, con una posizione di guida che potremmo definire facile e intuitiva. Ci sali sopra e tutto è dove ci si aspetta di trovarlo, proprio come su una moto giapponese.
Del resto un po' me lo aspettavo, conoscendo bene la filosofia moto di Yamaha...

- Cura costruttiva

Ci è piaciuta la scelta della casa giapponese di proporre un solo allestimento, che potremmo definire "intermedio", con una componentistica non certo da "Entry level". Il mono è un Rock Shox Deluxe Select+ con piggy-back, mentre la forcella, sempre dell’americana Rock Shox, è la Lyrik Select.
Freni e trasmissione sono di buon livello: troviamo i freni Magura MT5, con due grossi rotori da 203 mm morsi da pinze a quattro pistoncini, con una risposta sempre fluida e mai aggressiva sui trail, mentre il cambio è della giapponese Shimano, ossia il Deore XT a 12 velocità e corona anteriore da 36 denti. Ben fatto il batticatena e degno di nota il passaggio cavi interno.

Il motore, prodotto da Yamaha, è il PW-X3, qui giunto alla terza release.
Sviluppa una coppia massima di 85 Nm e ha ben 5 mappature: Eco, Standard, Performance, Turbo ed Extra Power, ma la caratteristica più interessante è quella di potere inserire la modalità automatica MTB Mode: dei sensori leggono la pendenza e lo sforzo che noi esercitiamo sui pedali e il motore di conseguenza seleziona il livello di assistenza più idoneo.
L'interfaccia X di Yamaha è abbastanza minimalista: si trova in posizione ben riparata a fianco dell'attacco manubrio, e offre due file di Led che mostrano, rispettivamente, lo stato di carica della batteria e il livello di assistenza selezionato.
Naturalmente è dotata di tecnologia bluetooth per interfacciarsi con lo smartphone.

Yamaha Moro 07

- Autonomia batteria

La batteria da 500 Wh è sottodimensionata rispetto alle ultime tendenze, che su una full power come questa prediligono batterie da 630 o addirittura 750 Wh.
Io, in un giro in stile enduro, con 1350 metri di dislivello e 33 chilometri, usando esclusivamente la modalità di assistenza Standard (la seconda su cinque, partendo dal basso), sono tornato a casa con una sola tacca, su quattro disponibili.
Tutto sommato, neanche tanto male...

Yamaha Moro 07

- Peso

La casa dichiara 24,3 Kg in taglia L, senza pedali e con gomme dotate di camera d'aria; io ho rilevato un peso di 23,4 Kg coi pedali e in taglia L, per dovere di cronaca con dei flat piuttosto "plasticosi", già montati sulla bici in prova.

- Prezzo

La Yamaha Moro 07 fa del prezzo di acquisto contenuto il suo punto di forza: servono 4.699€ per portarsela a casa.

Yamaha Moro 07

- Garanzia

La Moro 07 si può acquistare soltanto presso i rivenditori moto della casa giapponese. Il plus di questa soluzione, tra l'altro, è che tutta la componentistica, oltre a telaio e motore, è garantita direttamente da Yamaha per due anni.

COMPORTAMENTO IN SALITA

Al posteriore troviamo un pneumatico da Kom in salita, ossia il Rekon della Maxxis che, se da un lato si è dimostrato estremamente scorrevole, dall'altro non sempre si è rivelato la scelta più adatta sui trail, soprattutto in discesa.
In compenso, grazie all'esuberanza del motore, ci si arrampica come una bici da XC.
Occhio però alla batteria!
Unico appunto all'angolo sella, che non è dei più verticali: si sta leggermente indietro rispetto al movimento centrale e questo richiede un po' di ambientamento. 
L'unità giapponese colpisce per l'erogazione vigorosa, soprattutto nelle ultime tre modalità di assistenza, che danno una bella mano (forse anche troppo...) nelle salite più ripide.

COMPORTAMENTO NEL GUIDATO

Sui trail la Yamaha Moro 07 ha un comportamento giocoso, l'agilità è uno dei suoi punti di forza e del resto non poteva essere diversamente visto la scelta di adottare un formato ruote da 27,5" e un telaio che brilla per il buon bilanciamento dei pesi.
Del resto parliamo di un'azienda con quasi 70 anni di esperienza nella costruzione di moto.
Ciò che premia è proprio la geometria, che Yamaha ha "indovinato" e che mette a proprio agio un po' tutti, dai principianti ai rider con più esperienza.
Il gommone anteriore Maxxis Minion DHF dà una bella mano soprattutto quando la pendenza si fa elevata, e nelle situazioni critiche, con sassi e radici, sopperisce al poco grip offerto dallo pneumatico posteriore, soprattutto in fase di frenata.

Yamaha Moro 07

COMPORTAMENTO IN PEDALATA

Si pedala bene in sella a questa Yamaha Moro 07, sebbene il reach bello abbondante in taglia L richieda un po' di ambientamento.
La modalità di assistenza automatica del motore, la MTB Mode, funziona molto bene e quasi mai mi è capitato di dovere intervenire manualmente per selezionare una mappatura differente.
E poi abbiamo il blocco della sospensione che, una volta attivato, trasforma questa full in una "quasi-front", con un carro estremamente fermo in fase di pedalata.
Non posso elogiare, invece, il reggisella telescopico a cavo, davvero troppo duro nel suo azionamento.

IN CONCLUSIONE...

Questa bici è pensata sia per un pubblico di esperti sia di neofiti.
Di esperti perché comunque abbiamo un telaio ben fatto e un reparto sospensioni efficace che permette, a chi sa sfruttarla, di divertirsi come si deve sui trail; ai principianti, perché è comunque una bici facile da guidare con una geometria intuitiva, non estrema.
E poi c'è la modalità automatica: basta selezionarla per dimenticarsi delle altre modalità di assistenza.
Questo è il primo passo di Yamaha in campo Mtb e già siamo curiosi di conoscere i successi.

Per informazioni Yamaha-Motor.eu/it/it/ebike

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Sull'autore
Francesco Savona

Mi affascina il mondo delle e-bike, soprattutto quello legato alle bici da trail e da enduro, specialità nella quale ho corso per qualche anno, quando ancora l'elettrico non esisteva. Ma sono anche un amante dei lunghissimi giri alpini, per intenderci quelli epici, da bici in spalla... Ho anche un trascorso professionale ventennale nell'ambito editoriale delle moto

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