TEST - Nuova Yeti SB160: pura macchina da enduro

Silvia Marcozzi
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TEST - Nuova Yeti SB160: pura macchina da enduro

Silvia Marcozzi
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La Yeti SB160 è l’ultima evoluzione della fortunata e vincente piattaforma da enduro e va a sostituire la SB150. Dal nome stesso Yeti ci fa capire che l'escursione passa da 150 a 160 mm. 

Se con la SB150 Yeti si è garantita in quattro anni di EWS ben 49 vittorie di squadra e 11 vittorie assolute oltre ad un campionato nazionale con il team Yeti/Fox, la SB160 conferma la vocazione race di questa bici e mira a migliorarne ulteriormente le prestazioni. 
Abbiamo avuto modo di testarla, nella versione T1, e vi raccontiamo qui di seguito come va. 

Yeti Sb160

DETTAGLI TECNICI

Telaio 

Il telaio non ha subìto grandi cambiamenti rispetto al modello precedente.
Nel complesso gli strati di carbonio sono stati ridisegnati e ridistribuiti per ottenere maggiore rigidità complessiva.
La ground clearance è aumentata rispetto alla SB150 di 25 mm ed è aumentato sensibilmente anche lo spazio per le gomme. Molto lavoro è stato fatto per restituire la stessa sensazione di rigidità torsionale su tutte le taglie. 

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A seconda della taglia, la lunghezza della carro cambia

Modificati anche i morsetti fissaggio dei cavi sul telaio e gli “occhielli” nei fori di ingresso che contribuiscono a rendere la bici decisamente silenziosa (foto in basso). 

Yeti Sb160

Si fanno notare all’occhio le protezioni, più estese rispetto alla versione precedente.
Sia le plastiche di copertura della parte inferiore del telaio sia la protezione in gomma sul carro posteriore sono piuttosto sovradimensionate.
La protezione inferiore può essere rimossa e permette un facile accesso al cavo del reggisella telescopico per la manutenzione o sostituzione. Altre protezioni trasparenti in vinile adesivo sono presenti nella parte inferiore della bici per proteggerla da abrasioni superficiali della vernice.

Yeti Sb160

La versione che abbiamo provato è la T1, realizzata con carbonio con lavorazione Turq. Rispetto alla versione Carbon di Yeti il carbonio Turq garantisce lo stesso identico livello di rigidità ma risulta più leggero, per la precisione di 225 grammi su tutte le taglie fra le due versioni. 

Geometria

Nella taglia M (quella che abbiamo testato) la Yeti SB160 presenta un reach di 465 mm, un angolo del piantone di 77,5° e un angolo sterzo di 64°.
I valori sono riferiti alle regolazioni suggerite da Yeti sul sito nella sezione dedicata “shock setup”, su cui mi sono basata per il test.
Una caratteristica di questo telaio è quella di avere il tubo sella particolarmente corto, solo 400 mm nella taglia M, che può ospitare comunque un telescopico da 150 mm senza problemi.
Ciò mi ha permesso di testare la taglia M riuscendo a impostare la mia altezza sella (io sarei piuttosto da taglia S).

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La curvatura del tubo obliquo inizia più vicino al movimento centrale pur mantenendo la stessa inclinazione della SB150. In questo modo si riduce il rischio di picchiare la bici contro pietre o altri ostacoli sul terreno.
L’extender a quadrilatero brevettato di Yeti per l’ammortizzatore posteriore consente un’ampia compatibilità e un’estrema facilità di manutenzione.
Al tempo stesso lascia molto spazio libero nella parte inferiore del triangolo del telaio, consentendo l’utilizzo di una borraccia. 

Sospensioni 

La SB160 T1 è equipaggiata con forcella Fox Factory 38 GRIP2 da 170 mm e con un ammo Fox Factory Float X2 da 160 mm.
Lo schema sospensivo è naturalmente il marchio di fabbrica di Yeti, lo Switch Infinity. Il lavoro di miglioramento sul sistema ha riguardato soprattutto il fissaggio dei cuscinetti.
Questi vengono infatti bloccati da un asse a collare flottante eliminando possibili giochi e disallineamenti. Ciò da un lato prolunga da durata dei cuscinetti e dall’altro aumenta rigidità e sensibilità dello Switch Infinity.

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L’insieme risulta protetto da sporco e acqua grazie anche a rivestimenti e coperture migliorati che riducono anche la frizione delle parti in movimento.
La manutenzione è infine semplificata dalla presenza di due “porte” sui pistoncini interni per l’ingrassaggio, raccomandato ogni 40 ore di utilizzo.
Il sistema, che disaccoppia il movimento del carro posteriore dalla pedalata, è ormai noto e la sua efficienza più che comprovata. Con una progressione lineare e quindi prevedibile il sistema risulta di comprensione immediata per il rider. 

Componentistica utilizzata

Nella versione T1 la Yeti SB160 monta un cambio Sram GX Eagle (e il telaio è dotato di attacco UDH).
Le ruote di serie sono le DtSwiss EX1700 con cerchio in alluminio da 30 mm di larghezza e, con un sovrapprezzo di 1000€, si possono avere le DtSwiss EXC1501 con cerchio in carbonio.
Monta coperture Maxxis Assegai EXO+ all’anteriore da 2.50" e Minion EXO+ al posteriore da 2.40".
Cito fra gli altri dettagli il manubrio Yeti da 800 mm in carbonio, l’ottimo reggisella telescopico Fox Transfer e la sella Silverado Custom.

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Per quanto riguarda i freni non sono una fanatica degli Sram Code RSC di serie su questa bici.
Mi sarei aspettata di trovare forse qualcosa di più “raffinato” come sensazione (o quanto meno con i nuovi dischi Sram HS2), pur non avendo nulla da obiettare a livello di efficienza (tutto sommato non peso tantissimo...).
Un piccolo dettaglio che si fa apprezzare è il guidacatena OneUp (foto in basso), elemento poco intrusivo ma utile per l’uso a cui questa bici è destinata. 

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Peso bici

In taglia M la Yeti SB160 con allestimento T1, senza pedali e con gomme tubeless, pesa 15,50 kg.
Non leggerissima dunque, ma come vedremo il peso non sembra penalizzare troppo la pedalata. Le taglie disponibili vanno dalla S alla XXL. 

Prezzo bici e garanzia

Nella versione T1 da noi testata la Yeti SB160 ha un costo al pubblico di 11.299€
Un prezzo Yeti, per così dire… Nulla di sorprendente comunque per chi conosce questo marchio iconico. 

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Telaio e Switch Infinity Link sono garantiti a vita contro i difetti di fabbricazione, mentre vernice e finitura sono garantite per un anno.
Per attivare la garanzia è necessario registrare la bici dopo l’acquisto sul sito Yeti.
Naturalmente l’acquisto deve essere effettuato presso un rivenditore autorizzato perché le condizioni di garanzia siano applicabili.
In caso di danni accidentali o per usura Yeti offre un servizio di riparazione a pagamento. 

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ASSETTO IN SELLA

Sono alta un 1,60 m e secondo la tabella delle taglie per questa bici la misura corretta per me sarebbe una taglia S.
Devo dire tuttavia di essermi trovata immediatamente a mio agio in sella.
La sensazione è sicuramente quella di una bici lunga, ma la posizione molto centrale e ben bilanciata non mi hanno fatto sentire la bici troppo grande.

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Il tubo sella molto corto, che consente maggiore libertà di movimento nella guida in discesa, nel mio caso è ancora più apprezzabile, mentre la lunghezza si è rivelata piuttosto un plus nella scorrevolezza di guida.
Caratteristica della Yeti SB160 è che il carro posteriore presenta misure differenti in tutte le taglie per consentire ad ogni rider di ottenere l’assetto ideale in sella.
Chainstay e angolo del tubo sella sono dunque specifici per tutte le taglie, e questo consente un feeling immediato con la bici che, pur avendo utilizzato una taglia leggermente grande per me, non posso che confermare. 

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Se notate bene la scritta Sb160 e la superficie del carro sono protette da una pellicola protettiva applicata direttamente da Yeti.

COMPORTAMENTO IN PEDALATA

Per essere una bici pensata per scendere ad alte velocità la Yeti Sb160 è sorprendentemente piacevole e facile da pedalare in salita.
Questa facilità di pedalata si deve sicuramente al sistema sospensivo dello Switch Infinity che lavora in modo progressivo con una risposta molto sostenuta sulle basse sollecitazioni. Si ha a tratti quasi la sensazione di pedalare su una rigida tanto è composto il posteriore.
Un altro fattore che aiuta è la posizione che si assume sulla SB160 grazie alla sua geometria.
Sebbene il peso risulti leggermente spostato in avanti si resta comunque molto verticali, senza andare a gravare sulla parte superiore del corpo come in altre bici altrettanto pedalabili, ma a discapito di un certo affaticamento.

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Anche nei tratti tecnici queste caratteristiche aiutano, ma è sicuramente nei tratti più scorrevoli che dà il meglio in salita.
Rispetto a molte altre bici orientate più al divertimento e alla facilità di guida, la Yeti Sb160 dà veramente la sensazione di essere una bici pensata per le gare enduro.
Efficiente, poco dispersiva, anche dopo lunghe ore in sella consente di ottimizzare le energie per affrontare le discese al meglio. 

COMPORTAMENTO NEL GUIDATO

Se devo essere sincera mi aspettavo di trovarmi in difficoltà su una bici pensata e sviluppata per la velocità. In realtà la Yeti SB160 è una bici che non ha bisogno di essere “domata”, al contrario.
Si tratta sicuramente di un mezzo che apprezza la decisione e premia i rider più esperti che riescono a trarne il meglio, tuttavia è costruita in modo da agevolare a mio parere la discesa anche se non siete Richie Rude.

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Tanto maggiore è la velocità, tanto meglio reagisce alle sollecitazioni, ovvero un invito costante a mollare i freni restando sempre composta e solida.
Questa è la sensazione principale che ho avvertito anche spingendo al massimo delle mie (non certo delle sue) capacità.
Detto questo, si tratta di una bici che vuole essere guidata, molto fisica e che richiede un certo impegno muscolare, dato che si tratta di un mezzo che privilegia sicuramente la componente “race” rispetto a quella “fun”.
Quello che posso dire è che ho trovato molto divertente però disporre di un mezzo per cui la velocità è il suo pane quotidiano. 

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In conclusione...

Sebbene fossi certa di trovarmi di fronte ad una bici eccezionale (come prevedibile nel caso di questa ultima evoluzione di un mezzo già eccellente), mi hanno sorpreso la versatilità e la facilità di approccio della Yeti SB160.
Fisica quanto basta non arriva mai ad essere indomabile, rendendo possibile spingere progressivamente oltre il proprio limite. 

È una bici che sembra trovarsi a suo agio su tutti i terreni e in tutte le condizioni con una consistenza di rendimento che la rende un sogno per gli appassionati di competizioni enduro.
Non sorprende che Rude sia in testa alla classifica EDR 2023, e non ci sorprenderebbe veder crescere nei prossimi anni il palmarès di casa Yeti grazie a questa nuova macchina da corsa.  

La Yeti SB160 è distribuita in Italia da DSB-Bonandrini. Qui trovate l'elenco dei rivenditori autorizzati.

Per informazioni YetiCycles.com

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Sull'autore
Silvia Marcozzi

Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.

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