Conoscete Stefano Chiri, uno dei meccanici più veloci?

Giuseppe Scordo
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Ad agosto dello scorso anno ha rischiato di dover appendere la bici al chiodo. Ma nemmeno una frattura al bacino è stata capace di fermare Stefano Chiri, 24 anni, meccanico e rider del noto negozio Bike Store di Roma.
Stefano ancora una volta si è rialzato ed è risalito in sella. Le sue stagioni sono sempre state condizionate (e rovinate) dagli infortuni. Nonostante ciò, Chiri non ha mai smesso di andare forte. Con la Mtb ci andava solo a spasso, fino a diciotto anni. Il suo chiodo fisso era la pallacanestro.
«A frenarmi sul parquet sono state le mie caviglie». E allora le ruote grasse sono diventate un affare serio, da competizione. Prima la Dh (“la prima gara a Vallerotonda, per il Gravity Race, quanta fatica...”), ora l’enduro, dopo un miracoloso recupero e con risultati eccellenti.
Come a Punta Ala, nella seconda Pro del Superenduro di due settimane fa: dodicesimo posto, a pochi secondi dai migliori.

- Stefano, il 2014 è per te l'anno della rinascita.
- Di certo me la sono vista brutta. Dopo spalla, dito e mano, il bacino ad agosto non era quello che ci voleva. Per fortuna non ho avuto problemi a livello articolare. Già a novembre ho ripreso a pedalare e dopo tanti anni di infortuni questa è la stagione giusta per fare tante gare. Enduro, ma anche cross country e single speed. Non avendo sostenuto una preparazione degna di questo nome e non avendo molto tempo a disposizione, uso le gare per allenarmi, una soluzione condivisa con il mio compagno di squadra nonché coach Marco Durastanti. L’obiettivo è quello di non farmi male e di gareggiare.

stefano chiri

- Quando e dove ti alleni?
- L’unico ritaglio a mia disposizione è la pausa pranzo, dalle 13 alle 15. E allora vado al Parco della Caffarella, qui a Roma. Negli ultimi due mesi però non mi sono quasi mai allenato, anche a causa del rinnovamento del negozio. Qualche volta di sera faccio i rulli, ma con la stanchezza addosso non è l’ideale.

- Cerchi di rifarti nel fine settimana?
- Sabato e domenica esco sempre, anche se piove o nevica. Pedalo ai Castelli Romani, qualche volta a Tolfa, Cerveteri o Anguillara.

stefano chiri

Ecco il "frontino" con il quale ha gareggiato domenica scorsa alla Superenduro EXperience di Monteriggioni, finendo 11º assoluto.

- Il prossimo 8 giugno si corre il campionato italiano enduro a Rocca di Papa, a due passi da casa. Come sono i percorsi?
- Hanno molto flow. Tutto terra e radici. Il fondo è scorrevole, ma i tratti più tecnici sono con rocce. Ci saranno quattro Prove Speciali. Anch’io ho contribuito a sistemare i tracciati.

- Conosci i sentieri a memoria: parteciperai per vincere?
- Mi piacerebbe conquistare la maglia tricolore nella mia categoria (Elite Master, ndr), gli ultimi risultati parlano a mio favore. Ma non è il mio obiettivo. Per quest’anno voglio solo fare più gare possibile.

stefano chiri

- E dove ti vedremo?
- Dopo l’italiano, tornerò al Superenduro, sia a Madesimo che a Sauze d’Oulx. Ma farò anche qualche altra gara di cross country.

- Ma l’enduro a che punto è?
- A livello tecnico i top rider non sono ancora al livello della Dh. Ma quelli che stanno avendo la possibilità di essere dei pro’ sono ben messi fisicamente. L’enduro a mio parere è sempre più la via di mezzo tra cross country e downhill perché alterna tratti molto pedalati a ripide picchiate da guidare. Per questo si sta ritagliando il suo spazio e avrà una sua autonomia.

- Parlaci della tua Specialized Enduro Expert 29.
- L’ho scelta proprio perché volevo fare tante gare nonostante la mia ridotta disponibilità di tempo. E’ una bicicletta velocissima e stanca meno di altre, permette di arrivare in fondo alle Speciali un po’ più freschi. E sulle vibrazioni non ha eguali. Punti un ostacolo e va da sola. Certo sui cambi di direzione perde un po' terreno. Per un top rider la misura giusta è il 27,5”, non ho dubbi.

stefano chiri

Eccolo in azione alla Superenduro di Punta Ala dove è arrivato 12º assoluto.

- Come ti trovi con la taratura piuttosto lineare della sospensione posteriore?
- Sto lavorando per raggiungere la taratura ottimale. Ho già aggiunto spessori piuttosto grandi dentro l'ammortizzatore per evitare che arrivasse a pacco.

- Quali sono le regolazioni più richieste dai biker che vengono in negozio?
- Sicuramente una buona parte è occupata dal setting delle sospensioni e delle forcelle. Ma sono in aumento le richieste sul monocorona e sulla dentatura giusta da montare e quelle sui manubri in carbonio, perché smorzano le vibrazioni.

- Qual è l’aspetto più difficile dell'essere meccanico di Mtb?
- Che è difficile star dietro ai clienti. Magari sei impegnato in un lavoro complesso, ad esempio sulle sospensioni, e devi interrompere per dar retta a qualcuno a cui serve una cosa sbrigativa e che non ti deve lasciare la bici.

stefano chiri

Ricordate il test della Rose Soul Fire 2? Era proprio lui il rider nelle foto (scattate da Daniele Foresi).

Stefano Chiri, ragazzo semplice, rider veloce. Molto veloce, nonostante il lavoro impegnativo e i tanti stop imposti dalla sfiga. Le gare lo stanno aiutando a ritrovare la forma. Ma attenzione: per il titolo italiano sui sentieri amici potrebbe essere proprio lui l’outsider di giornata.

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