Ews Whistler: i piani (e i sogni) futuri di Alex Lupato

Simone Lanciotti
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WHISTLER - Quello che sta facendo Alex Lupato in questa stagione, grazie anche all'Frm Factory Racing, è un grande investimento su se stesso. Il 2013 è cominciato con due obiettivi: fare bene a Punta Ala (ovvero salire sul podio o giù di lì) e vincere il titolo italiano di enduro.
Solo il secondo obiettivo è stato centrato, ma a Punta Ala il rider piemontese ha iniziato a capire che il livello dei suoi rivali era sorprendentemente più alto. Una vera batosta per il morale.

Lupato al lavoro sulla sua bici: pur essendo un pro' il compito di mettere mano alla bici spetta a lui, salvo preziosi e molto utili interventi da parte dei tecnici Marzocchi. «So di non essere l'unico a doversi sistemare il mezzo da sé, solo che i vari Clementz e Wildhaber, se non ce la fanno o non hanno tempo, lasciano fare i meccanici...».

Lupato al lavoro sulla sua bici: pur essendo un pro' il compito di mettere mano alla bici spetta a lui, salvo preziosi e molto utili interventi da parte dei tecnici Marzocchi. «So di non essere l'unico a doversi sistemare il mezzo da sé, solo che i vari Clementz e Wildhaber, se non ce la fanno o non hanno tempo, lasciano fare i meccanici...».

Alex Lupato però ha tenuto duro. Dopo Madesimo, ovvero dopo la vittoria del campionato italiano enduro, ha iniziato ad allentare un po'. La stanchezza, sia mentale che fisica, si è fatta sentire. Poi ecco Val d'Allos e un'altra sonora legnata.
«Gli stranieri vanno tanto più forte, perché hanno modo di girare insieme fra loro e di migliorare continuamente. Io dal prossimo anno avrò mio fratello Danny al mio fianco. Anche lui farà solo enduro. Saremo in due e uno tirerà l'altro ad andare più forte. Allenarsi in compagnia è una grande risorsa e vedo che molti stranieri lo fanno. Ho deciso che ripeterò lo stage di Dh con Mondraker (per il quale ringrazio Stefano Migliorini) e lavorerò molto di più con le bici da enduro e da Dh».
Anche la preparazione cambierà: Alex Lupato si è preparato da solo per la stagione 2013 e ha basato la propria preparazione sul formato di gare del Superenduro, quindi speciali brevi e intense.
All'estero però le cose sono diverse, serve più resistenza.
«Qui a Whistler la Speciale 5 è lunga 10 km ed è mostruosa. Bella, tutta da guidare, non ti puoi mai rilassare, ma arrivo alla fine con il fiato corto. Il prossimo anno farò molti più lavori sulla resistenza».

La convinzione nei propri mezzi
Fra gli italiani è il rider che ha più possibilità di competere con i big del circuito Ews e ne è consapevole. Sa come e dove migliorare e soprattutto Alex Lupato ha una strategia per il futuro.
«Non credo che il prossimo anno sarò in grado di lottare ad armi pari, ma magari fra due anni. Essere qui a Whistler (e prima ancora a Winter Park in Colorado) mi ha aiutato molto a capire come vivono gli americani e quanto vanno forte. Ho passato quasi tre settimane con i ragazzi di Marzocchi Usa, ho vissuto come loro e soprattutto iniziano a rispettarmi. Domani parto con il pettorale numero 15 e voglio essere all'altezza».

Il numero di gara di domani, numero 15.  «Questo numero comunque mi dà morale. Spero di chiudere l'Ews nei primi 20».

Il numero di gara di domani, numero 15.
«Questo numero comunque mi dà morale. Spero di chiudere l'Ews nei primi 20».

«Spero di riuscire a finire nei primi 20 nella classifica finale dell'Ews, sarebbe un risultato non male».
Certo, è lontano dalle aspettative di podio con le quali era partito quest'anno, ma gli obiettivi si sono adeguati ai valori in campo, molto più alti del previsto.
Bravo Alex Lupato per essersi messo in gioco, per essere venuto qui in America con lo spirito di chi deve imparare.
«Ma in termini di capacità organizzativa, lasciamelo dire, gli italiani del Superenduro sono decisamente meglio: abbiamo inventato una cosa che funziona molto bene e come in nessun'altra parte del mondo».

Eccolo in azione a Winter Park, in Colorado. Il risultato non è stato di grande spicco, ma il giovane del team Frm Factory Racing sta imparando molte cose su stesso e sugli altri rider.

Eccolo in azione a Winter Park, in Colorado. Il risultato non è stato di grande spicco, ma il giovane del team Frm Factory Racing sta imparando molte cose su stesso e sugli altri rider.

Come sarà la gara di Lupato domani? Ci auguriamo tutti la migliore possibile, ma sappiamo anche che il rider di Coggiola è qui soprattutto per imparare e farsi le ossa per il futuro. Forza Alex!

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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