Samarathon e Israele: un’esperienza incredibile

Mirko De Angelis
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Samarathon e Israele: un binomio che va raccontato.
In occasione della Samarathon, abbiamo avuto la possibilità di visitare alcuni luoghi in Israele riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO.
Per un paio di giorni abbiamo dismesso i nostri panni di biker e ci siamo addentrati nella cultura di questo Paese.
Del resto lo scenario che la Samarathon ci ha presentato ci ha fatto capire che eravamo in un posto davvero lontano dalle nostre abitudini e dal concetto classico di destinazione turistica.

Samarathon e Israele

Tel Aviv vista dalla camera d'hotel

Il nostro viaggio è partito da Tel Aviv, una città moderna, nata solamente nel 1904, dove si nota la voglia di rinascita degli abitanti della vecchia Jaffa.
Il nome Tel Aviv significa in ebraico “Collina della primavera”, poiché fu il luogo dove gli ebrei in esilio decisero di dare il via alla loro “nuova vita”.
Il nostro breve soggiorno ci ha permesso di ammirare la meraviglia del lungomare.
Nota come la “Miami del Medio Oriente”, sorge sulle rive del Mar Mediterraneo, dove ho avuto la fortuna di ammirare uno dei più bei tramonti mai visti in vita mia.

Samarathon e Israele

Un lungomare creato a misura d’uomo: pista ciclabile, attrezzature sportive direttamente sulla sabbia a disposizione di tutti, campi da beach volley, parcheggi riservati ai disabili a pochi metri dalla spiaggia, torrette di sorveglianza stile Baywatch per i bagnini, locali per la vita notturna.
Tutto reso perfetto da una straordinaria convivenza che si percepisce nei volti della gente che popola il lungomare. 
Simbiosi che si trasforma in sicurezza e notevole senso civico. 
Non si nota “brutta gente” in giro, si vedono ragazze, da sole, girare per le strade anche di notte. Strade pulite, parchi pubblici curati, niente scritte sui muri o altri segni di vandalismo.
Una città nuova dove si può respirare la gioia di vivere.
Una città che per molti giovani israeliani, rappresenta il futuro con la speranza di pace.

Samarathon e Israele

Il nostro viaggio è proseguito, il giorno dopo l’arrivo a Tel Aviv, verso il villaggio di gara della Samarathon, nel deserto del Negev.

Samarathon e Israele

Il villaggio di gara della Samarathon

Prima però la nostra guida di Botz Bike, Adar, ci ha portato in un posto che tutti gli amanti della mountain bike considererebbero un paradiso: il bike park di Kibbutz Be’eri è come un’oasi in mezzo al deserto.

Samarathon e Israele

Una serie continua di single track, di tutti i livelli, adatti a tutti i biker, che non fanno altro che riempirti il cuore di felicità.
Un’officina, dove due giovani meccanici israeliani con cordialità e pazienza hanno risolto un problema meccanico alla mia bici e un bar, sono il punto di partenza di questo fantastico posto.
Non solo per il divertimento assicurato, ma anche per la bellezza naturale: si passa continuamente in mezzo a prati ricoperti da tappeti di anemoni rossi, molto simili ai papaveri.

Samarathon e Israele

Dopo due ore di foto, video, salti a destra e a sinistra, la nostra escursione in Mtb si conclude con una bella birra israeliana, che Adar tira fuori da una borsa frigo portata con sé dalla mattina. 
Un altro esempio della socialità del popolo israeliano.
Adar con la felicità che gli si legge negli occhi, ci descrive il suo paese come un paradiso terrestre e non solo come i media lo fanno apparire in televisione e sul web.
La destinazione successiva è il parco del Timna dove si è svolta la Samarathon, che già vi abbiamo raccontato nel precedente articolo.

Samarathon e Israele

I due giorni successivi alla gara, oltre all’unicità di pedalare nel deserto, sono stati sicuramente quelli più emozionanti e che ci hanno lasciato a bocca aperta per la bellezza dei posti visitati.
Le rive del Mar Morto, la fortezza romana di Masada e Gerusalemme sono state la conferma che Israele è un paese dove storia e natura sono fattori che caratterizzano questa terra.

Samarathon e Israele

Il Mar Morto all’apparenza è uguale a tanti altri mari, con la differenza che si trova nella depressione più profonda della Terra (circa 415 metri sotto il livello del mare) e tu, turista, non riesci a capire come sia possibile e soprattutto non riesci a rendertene conto.
Poi, se osservi con attenzione le sue rive ti accorgi che quella che vedi non è sabbia bianca, ma è sale. 
E allora capisci che sei in un posto unico al mondo e inizi ad apprezzarne tutte le sue sfumature.

Samarathon e Israele

Ti viene la voglia di andare a farti un bagno. Di andare a galleggiare nelle acque del mare più salato del pianeta.
Ma purtroppo per farlo almeno una volta nella vita dovrò tornarci, perché non abbiamo avuto tempo. 

Masada è un’antica fortezza (risalente all’anno 70) situata su un cocuzzolo di una montagna in mezzo al deserto a 400 metri sul livello del Mar Morto.

Samarathon e Israele

La storia di questo posto lascia veramente senza parole.
Vedendola dal basso ti domandi per quale motivo un popolo abbia deciso di vivere parte della vita in un posto così, sperduto nel deserto, in una fortezza resa inaccessibile dalla sua conformazione geomorfologica.

Samarathon e Israele

L’unico punto di accesso era il “sentiero dei serpenti”, ancora visibile e messo in sicurezza (da buon biker, fantasticando, ancora con l’adrenalina della Samarathon, l’ho subito immaginato come un singletrack unico da pedalare).

Samarathon e Israele

Ma in realtà si dice che i suoi tornanti tortuosi erano difficili da scalare addirittura a piedi. 
Una volta arrivato a quota 400 tramite una cabinovia (installata nel 1998) ammiri con grande stupore la maestosità di ciò che l’uomo era in grado di creare già 2000 anni fa con l’intelligenza e l’ingegno dei più grandi architetti dell’età moderna.

Samarathon e Israele

La nostra massima attenzione però l’abbiamo dedicata senz’altro alla Città Santa.
Un luogo unico reso tale dalla diversità dei popoli che la abitano.
Il 68% dei gerosolimitani sono ebrei, il 30% musulmani e il restante 2% cristiani.
Questo rende molto chiaro il motivo delle continue guerre religiose al suo interno e che, tutt’ora, caratterizzano Gerusalemme.

Samarathon e Israele

Mentre si passeggia nel mercato della città vecchia, si legge la tensione nei volti delle persone che si incontrano.
Caos. 
Voci che si fondono in uno strano rumore di sottofondo.
Altoparlanti con preghiere islamiche a tutto volume.
Commercianti che urlano invitandoti a comprare un ricordo della città santa.

Samarathon e Israele

Affianco, altri che urlano invitandoti a comprare della frutta, o dei prodotti di pasticceria.

Samarathon e Israele

Bambini che corrono seguiti sempre da guardie in borghese provviste di radioline e pistole.
Esercito in ogni angolo della città. 
Segni cristiani.

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Giri l’angolo e un tornello con metal detector ti catapulta nella sfera opposta.
Nel posto più sacro per gli ebrei haredi, il Muro del Pianto. 
Un mondo che ai nostri occhi risulta strano, ma in realtà è solo un mondo che non siamo abituati a vedere.

Samarathon e Israele

Ed è proprio la particolarità di questa gente che suscita in te una forte curiosità e un profondo rispetto per un “qualcosa” che non è strano come sembra, ma semplicemente diverso. 
Una città ricca di storia che meriterebbe di essere visitata più di qualche giorno per essere studiata e capita in maniera più approfondita.

Samarathon e Israele

Il Muro del Pianto

Israele non è una delle mete più ambite dai turisti di tutto il mondo, ma è sicuramente un paese che vale la pena visitare sia per la bellezza naturale del territorio, sia per la sua storia, che, in qualche modo, tra guerre religiose e non, rende davvero unica questa terra.
Israele e Samarathon sono un’esperienza sia sportiva che culturale ben lontano da qualunque schema.

Samarathon e Israele

Non è possibile concentrarsi solo sulla gara, perché il paesaggio e la storia prenderanno il sopravvento, con grandi sorprese.
Per me e Stefano è stata un’esperienza davvero incredibile e sorprendente.
E il prossimo anno, se decideremo di tornare, torneremo ancora più preparati e desiderosi di conoscere meglio questo Paese.

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Mirko De Angelis e Stefano Chiri in azione alla Samarathon 2018

Per informazioni samarathon.co.il



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