Pedali Shimano XTR PD-M9200 vs PD-M9100: le reali differenze

Daniele Concordia
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Pedali Shimano XTR PD-M9200 vs PD-M9100: le reali differenze

Daniele Concordia
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I nuovi pedali Shimano XTR PD-M9200 sono stati presentati insieme al gruppo XTR Di2 di ultima generazione (qui l'articolo), ma proprio per questo sono passati un po' in sordina, inoltre c'è stata poca chiarezza sui dettagli tecnici e sulle differenze rispetto al modello precedente.

Esteticamente sono molto simili agli XTR PD-M9100, quelli presentati nel 2018, ma in realtà non sono proprio identici: vediamo cosa cambia, iniziando con un reel.

Ora andiamo più a fondo...

Pedali Shimano XTR PD-M9200 vs PD-M9100

Partiamo con una premessa: i "vecchi" XTR erano già dei pedali super performanti, non a caso negli anni sono diventati un vero e proprio riferimento, sinonimo di affidabilità e prestazioni.
I nuovi pedali Shimano XTR PD-M9200 riprendono le caratteristiche del modello precedente, includendo delle piccole migliorie in termini di design e tecnologie interne.



Prima di tutto, il perno in acciaio che sostiene tutto il pedale è più sottile, questo permette di ridurre il suo ingombro, trovando più spazio per l'evacuazione del fango sul corpo del pedale.
Le zone "aperte", infatti, sono leggermente più ampie e i bordi delle zone di aggancio con la tacchetta sono stati smussati, sempre per ottimizzare lo scarico del fango.

pedali Shimano XTR PD-M9200

Inizialmente si era parlato anche di uno stack ridotto, ovvero di un profilo più sottile del pedale, ma non è così: lo stack del nuovo pedale XTR è di 15,1 mm, come quello del modello precedente.

Anche a livello di regolazioni non ci sono differenze, restano i registri classici che permettono di cambiare la tensione della molla con una brugola.

Il peso

A livello di peso, il vecchio e il nuovo modello sono praticamente identici, anzi, sulla bilancia fornita da Shimano Italia, il nuovo pedale XTR è risultato due grammi più pesante: sciocchezze, ma questo fa intuire che la volontà del colosso giapponese non era renderli più leggeri...

Due misure: ma perché?

I pedali Shimano XTR PD-M9200 sono disponibili in due misure: tradizionale (55 mm dalla battuta sulla pedivella al centro del pedale) oppure con asse ridotto di 3 millimetri (52 mm).

Perché?
I motivi sono due: per adattarsi alla conformazione fisica dei rider più esili, che richiedono un appoggio dei piedi più stretto, ma anche per compensare il fattore Q maggiore delle pedivelle che vanno montate su alcuni telai da Mtb.

Ad esempio, sulla nostra bici test (Orbea Oiz 2025), Shimano ha montato una guarnitura con fattore Q di 176 mm al posto di quella da 170 mm, perché il telaio richiede una larghezza maggiore.
Il perno più corto permette di avere lo stesso appoggio che avremmo avuto con una pedivella dal fattore Q più stretto e con perno standard dei pedali.

Le tacchette

Nella scatola dei pedali Shimano XTR PD-M9200 sono presenti le tacchette SPD SH51, cioè quelle che tutti noi utilizziamo da anni, che sono specifiche sia per i vecchi che per i nuovi pedali.

Shimano, però, dà la possibilità di utilizzarli anche con altre tacchette, le MT001, che permettono di agganciare e sganciare il piede in più direzioni oltre a quella classica, ma non sono pensati per le competizioni (l'aggancio potrebbe essere meno saldo).

In conclusione...

I pedali Shimano XTR PD-M9200 non sono troppo diversi dai PD-M9100, ma non sono nemmeno identici.
Li abbiamo utilizzati 3-4 volte e a sensazione non abbiamo avvertito delle differenze tangibili in termini di aggancio, sgancio o appoggio durante la pedalata, ma attendiamo di provarli a lungo e in tutte le situazioni, per capirne il funzionamento e le potenzialità.

Qui sotto, tutte le informazioni sul nuovo gruppo Shimano XTR Di2:

Poi, la fase di montaggio e regolazione sulla nostra bici test:

Infine, le differenze tra le tacchette Shimano SPD SH51 e SH56 (anch'esse utilizzabili con i nuovi pedali Shimano XTR):

Per altre informazioni Bike.Shimano.com

Qui gli altri articoli e test sui pedali da Mtb.

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Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

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