Telaio Hope in carbonio? Gli inglesi ci stanno lavorando, ma...

Simone Lanciotti
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Più che una novità vera e propria, ciò che state per leggere è il risultato di un esercizio di stile da parte di Simon e Ian, i due fondatori del marchio di componenti Hope.
Si tratta infatti piuttosto di coronare il sogno di realizzare una loro bici e non più solo dei componenti.

telaio hope in carbonio
Dall’acciaio dei primi progetti ci si è spostati sulla fibra di carbonio e questo ha allungato l’esercizio di stile (chiamiamolo così) di diversi anni.

telaio full Hope

Il carbonio della F1
In Inghilterra, grazie al mondo della Formula 1, hanno maturato un know-how sulla lavorazione della fibra di carbonio di tutto rispetto e questo ha permesso a Hope di avere accesso alle migliori tecnologie nel settore con molta facilità (quanto meno geografica).

telaio hope in carbonio
I processi di produzione degli strati di fibra di carbonio vengono realizzati direttamente nella sede di Barnoldswick e da Hope confermano che gli standard di sicurezza utilizzati sono di primo livello.

Attenzione all’integrazione
Anche se Hope non aveva intenzione di introdurre nuovi standard su telai e componenti si è comunque accorta che spesso chi disegna telai deve comunque accettare dei compromessi piuttosto restrittivi per far convivere le necessità della sospensione posteriore e della corretta geometria con gli standard attuali in fatto di componenti.

telaio hope in carbonio
Siccome in questo caso di trattava di un esercizio di stile, in Hope hanno pensato di infischiarsene degli standard e dei compromessi e si sono concentrati nel realizzare la migliore bici possibile.

telaio hope in carbonio

Il primo disegno di telaio Hope risalente al 2005

Nel corso dei loro lavori, iniziati addirittura nel 2005, sono partiti con un prototipo di bici da Dh, ma da allora a oggi c’è stata una fortissima evoluzione al punto che il loro prototipo è diventato una bici estremamente poliedrica, cioè per trail-enduro con 160 mm di travel.
Questo prototipo non utilizza quasi nessuno degli standard attuali, ma dal momento che Hope produce componenti, hanno deciso di farli appositamente per questa bici.
Ad esempio:

- Mozzo posteriore
Hanno spostato il pacco pignoni più all’esterno e di conseguenza hanno aumentato la linea di catena per aumentare lo spazio fra corona e fodero basso (cioè un Boost ante-litteram).

telaio hope in carbonio

Inoltre hanno spostato verso l’interno il fodero basso sinistro, per ridurre la distanza fra disco e raggi e rendere più stretta la parte posteriore della bici.
Il mozzo è fissato con un asse da 17 mm di diametro.

- Movimento centrale
Di base utilizza un perno da 30 mm, ma è stato ottimizzato in modo molto accurato perché la stessa mano ha disegnato il telaio, il movimento centrale e la pedivella.

telaio hope in carbonio

- Freno posteriore
La pinza del disco posteriore è di tipo radiale (cioè la stessa tipologia che si vede in campo motociclistico) e questo permette di montare dischi di diametro differente semplicemente aggiungendo degli spacer. E questo migliora in modo netto l’abbinamento pinza-disco-telaio, condizione che oggi non si verifica sempre.

telaio hope in carbonio

- Sospensione posteriore
Si tratta di uno schema 4 Bar Linkage pensato per un utilizzo aggressivo (ecco perché c’è un ammortizzatore Ohlins…)

telaio hope in carbonio

Sarà mai prodotto?
Tutto è iniziato come esercizio di stile e per soddisfare il desiderio di progettare una bici completa.
Hope non ha mai pensato che realizzare una propria bici in Inghilterra sarebbe stato remunerativo, ma magari un giorno lo sarà.
Staremo a vedere, intanto è un esercizio di stile molto interessante…

 

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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