15 anni e tanta voglia di enduro

Simone Lanciotti
|

Lorenzo
Brescia

Salve a tutti, mi chiamo Lorenzo vengo da Brescia, ho 15 anni e da un anno vado in Mtb, adesso che mi sento molto migliorato pensavo di partecipare a qualche tappa del Superenduro, solo che sono indeciso perché non mi sento al massimo della forma fisica per competere. Potreste darmi qualche consiglio sull'allenamento, qualche dritta sui percorsi delle gare e se potete anche qualche consiglio sul come affrontare la gara stessa, grazie mille.

Risposta di Simone Lanciotti
Ciao Lorenzo, innanzitutto mi fa piacere constatare per l'ennesima volta che l'enduro cattura sempre di più i giovani, proprio come ci aveva testimoniato Davide Sottocornola in questo articolo.
Come affrontare l'esordio? Non conoscendo il tuo stato attuale di preparazione fisica, sicuramente per gradi, quindi punta prima alle prove Sprint del Superenduro e solo poi alle Pro.
Il calendario delle Sprint 2013, aggiornato al 3 aprile, è il seguente:

Sprint2 | 28 Aprile | Pogno (No)

Sprint3 | 5 Maggio | Priero (Cn)

Sprint4 | 8 Settembre | Tolfa (Rm)

Sprint5 | 29 Settembre | Palazzuolo sul Senio (Fi)

Per cominciare la cosa che ti consigliamo è di accertarti di essere in grado di affrontare i chilometraggi e i dislivelli delle prove suddette. Il regolamento prevede per le Sprint un dislivello medio di 1000 metri e una durata massima delle prove speciali di 20 minuti.
Quindi, è da questa base che occorre partire e per essere certi di non soffrire troppo i trasferimenti, allenati su distanze superiori a quelle di gara. Anche del doppio se ti è possibile.
Adesso è fuori luogo parlare di una vera e propria preparazione invernale finalizzata al Superenduro, ma di certo è possibile impostare dei traguardi.
Ad esempio, il 28 aprile a Pogno potrebbe essere il primo appuntamento: prova ad iniziare un piano di avvicinamento.
A breve verranno ufficializzate le caratteristiche della gara piemontese, inizia proprio a confrontarti in allenamento con quei valori di chilometraggio e dislivello, cercando sempre di spingerti un po' più in là in modo da assicurarti il giorno della gara un minimo di resistenza in più.

Resistenza
Le doti di resistenza qui sono molto importanti e proprio per mantenere al più alto livello possibile le prestazioni, occorre sapersi gestire.
Le speciali sono il momento in cui occorre dare il massimo e i trasferimenti, salite comprese quindi, non devono pesare più di tanto sulle gambe.
E' questo il tuo obiettivo: avere una base di resistenza tale da permetterti un livello adeguato di brillantezza in speciale e dei trasferimenti che non mettano a repentaglio la tua lucidità.

Manuel Ducci in azione alla Pro di Scopello: senza la ricognizione è quasi impossibile essere davvero competitivi.  Foto di Matteo Cappè/Superenduro

Manuel Ducci in azione alla Pro di Scopello: senza la ricognizione è quasi impossibile essere davvero competitivi.
Foto di Matteo Cappè/Superenduro

Ricognizione si o no?
Come affrontare la speciale? La risposta è strettamente legata alla possibilità di affrontare una o più ricognizioni delle speciali stesse.
Le ricognizioni non sono delle uscite qualsiasi. Sono delle perlustrazioni. Su questo argomento torneremo, ma intanto posso dirti che individuare prima della gara i punti più difficili e sapere in anticipo come affrontarli è un bel passo avanti.
In ogni caso, ricognizione o meno, l'andatura da tenere in speciale è quella che ti permette di arrivare alla fine della prova con un minimo di gamba. Ovvero considera che di speciali ce ne sono più di una in una gara.
Tieni il ritmo che ti permette di fare meno errori e affronta il più velocemente possibile i tratti dove sai di poterti esprimere bene. E' così che si fa il tempo.
Gianluca Vernassa, pur parlando qui di una disciplina molto diversa, ci ha spiegato che il tempo non lo si fa facendo a manetta ogni centimetro della pista, ma cercando di essere fluidi e precisi e puntando a sbagliare il meno possibile.
Questo è un ottimo consiglio, da giovane a giovane.
Resta sintonizzato su MtbCult.it perché a breve ci saranno altri dettagli in merito.

Condividi con
Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

Iscriviti alla nostra newsletter

... E rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie!
Logo MTBCult Dark
Newsletter Background Image MTBCult
arrow-leftarrow-right