I big dell'Xc - Gerhard Kerschbaumer: l'oro che vale

Giuseppe Scordo
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Ieri, per Gerhard Kerschbaumer, è l'estate 2013. Il campioncino altoatesino sembrava finito in un tunnel ricco di delusioni, di gare anonime, di immancabili critiche. Tutti ad attendere la sua esplosione. E la sua esplosione non arrivava mai, nonostante il potenziale e le puntuali rassicurazioni di Felice Gimondi.
Oggi, per Gerhard Kerschbaumer, è una medaglia d’oro al collo.

Ecco Kerschbaumer con la maglia di campione del mondo sul podio del mondiale dello scorso anno.

Ecco Kerschbaumer con la maglia di campione del mondo sul podio del mondiale dello scorso anno.

Quella che si è presa al mondiale di Pietermaritzburg, il modo migliore per congedarsi dagli under 23 e ribadire agli scettici che coi giovani, tra un'insidia e l’altra, bisogna avere pazienza. Il ragazzone di Verdings, un introverso del Sudtirol che si carica tra i boschi di casa, non aveva di certo dimenticato il mestiere e quello che era riuscito a fare nel 2009 (oro iridato a Canberra da junior) e nel 2011 (una Coppa del mondo dominata da under).

E' il 2011 e Gerhard Kerschbaumer festeggia con lo staff Bianchi la sua vittoria in Coppa del mondo nella categoria junior.

E' il 2011 e Gerhard Kerschbaumer festeggia con lo staff Bianchi la sua vittoria nella classifica finale di Coppa del mondo nella categoria junior.

Oggi è soprattutto la curiosità di quello che riuscirà a combinare nel 2014, che è allo stesso tempo un’entrata a pieno titolo tra gli elite e anche un non esordio.

- Gerhard, che effetto fa ripartire dai due ori mondiali?
- E’ una bella sensazione, i successi in Sudafrica mi hanno aiutato a passare un inverno tranquillo. Dopo l’ultima prova di Coppa del mondo, disputata ad Hafjell, mi sono concesso un bel periodo di relax, prima di riprendere l’attività con lo sci alpinismo e il nordic walking.

- Quando hai iniziato la preparazione?
- Diciamo che ho lavorato intensamente in palestra, riuscendo a mettere più muscolo nelle gambe. I test effettuati pochi giorni fa con la squadra hanno dato un esito molto positivo.

- Dopo le feste sei andato in Spagna.
- Il 14 gennaio io e Tony Longo abbiamo fatto tre settimane a Gran Canaria. Clima mite e tanto fondo. Poi sono tornato una decina di giorni a casa prima dei ritiri di Barletta con la maglia azzurra e di Andora per il raduno del Team I.Idro Drain Bianchi. Adesso è il momento di dedicare l’allenamento all’esplosività.

- L’anno scorso sei riuscito a sbloccarti anche grazie al cambio di alimentazione che ti ha suggerito il tuo preparatore, Luca Guercilena.
- E’ stata una grande intuizione. In gara ero sempre appesantito, non riuscivo a sprigionare i cavalli del mio motore. Ho tolto i latticini ma soprattutto la pasta, essendo intollerante alle graminacee. E da quel momento mi sono sentito libero. In inverno sono tornato a un regime normale, ma da quando sono risalito in bici ho ricominciato quella dieta, a base di riso, patate, carne e pesce.

- Quando ti vedremo in gruppo?
- Domenica alla Bardolino Bike, poi a Maser, Montichiari e a Nalles, per la Sunshine Race. L’obiettivo è chiaramente quello di essere protagonista in Coppa del mondo. A cominciare dalle trasferte in Sudafrica, dove si correrà sul tracciato iridato che conosco a memoria.

Kerschbaumer nella "sua" gara mondiale dello scorso anno. Il percorso sudafricano è ben noto all'atleta altoatesino.

Kerschbaumer nella "sua" gara mondiale dello scorso anno. Il percorso sudafricano è ben noto all'atleta altoatesino.

- Pensi che il non essere più under 23 potrà avere un peso sulla tua stagione?
- Non credo. Il mondo degli elite l'ho già frequentato. So quali sono i ritmi e le difficoltà. Ho già ottenuto buoni risultati (5° a Vallnord, ndr) ma adesso conto di giocarmela a tu per tu con i più forti. Può essere una grande stagione, ho appena vinto il mondiale e non ho tanta pressione.

- Kerschbaumer ha rischiato di finire da qualche altra parte a settembre?
- Quando vai forte e arrivano i grandi risultati è normale che qualcuno sia interessato a te. Però avevo un contratto con Bianchi da rispettare e qui non ho problemi perché vengo trattato in maniera eccezionale. Certo, in futuro non si sa mai…

Eccolo in azione con la Methanol 29 Sl e la maglia di campione del mondo. Che quest'anno, per via del cambio di categoria, non potrà sfoggiare.

Eccolo in azione con la Methanol 29 Sl e la maglia di campione del mondo. Che quest'anno, per via del cambio di categoria, non potrà sfoggiare. Foto Matteo Cappè.

- Sappiamo che la Methanol 27,5”, provata per la prima volta alla Gimondi Bike, ti ha convinto.
- Mi sono trovato benissimo e non me l’aspettavo. Dal momento che sono molto alto, in salita mi dà qualcosa in più facendomi risparmiare sul peso. Senza la 29” perderò qualcosa in discesa, ma forse è più importante guadagnare dopo le curve dal momento che con il nuovo diametro ho una bici davvero cattiva.

Non sono mancate le delusioni per Kerschbaumer, come al mondiale di Champery nel 2011 al quale partiva con tutti i favori del pronostico. E' dai suoi errori, però, che Kerschbaumer ha imparato a diventare più forte.

Non sono mancate le delusioni per Kerschbaumer, come al mondiale di Champery nel 2011 al quale partiva con tutti i favori del pronostico. E' dai suoi errori, però, che Kerschbaumer ha imparato a diventare più forte.

- Si può dire che il 2013 è stato l’anno della svolta per Kerschbaumer?
- Sono sicuro di aver tratto giovamento da tutto quello che ha preceduto la medaglia d’oro a Pietermaritzburg. Impari proprio quando vai piano e quando non va tutto come vorresti. Vincere è bello e non crea problemi. E’ molto più dura riuscirci dopo aver superato una serie di difficoltà.

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E' in questo modo che si forgia sia l'uomo che il campione. E Gerhard Kerschbaumer conferma ancora una volta di avere dei valori ben sopra la media.

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