I big dell'Xc - Serena Calvetti: ora non temo più i salti

Giuseppe Scordo
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La serenità ritrovata, le ore passate ad allenarsi sui salti, un nuovo team che le permette di concentrarsi sul cross country. La seconda stagione da elite di Serena Calvetti, 24enne di Domodossola, inizia con tanta carne al fuoco. L’ingrediente più sostanzioso è la nuova casacca del Team Corratec-Keit: correrà al fianco del fidanzato Michele Casagrande e nuovamente su una 29 pollici, che si addice di più alle sue caratteristiche.

Ecco Serena Calvetti (a sinistra) sul podio dei campionati italiani Xc 2011 insieme a Eva Lechner e Julia Innerhofer.

Ecco Serena Calvetti (a sinistra) sul podio dei campionati italiani Xc 2011 insieme a Eva Lechner e Julia Innerhofer.

La piemontese, che rappresenta la via di mezzo tra la veterana Lechner e le giovani in rampa di lancio come Collomb e Weithaler, racconta le sue aspirazioni direttamente dal ritiro della nazionale di cross country a Barletta, dove domenica scorsa si è imposta nella gara locale di Castel del Monte davanti alle compagne di azzurro Anna Oberparleiter e Lisa Rabensteiner. Se il buongiorno si vede dal mattino…

- Serena, come procede la preparazione?
- Abbastanza bene, a parte l’influenza che mi ha colpito giusto negli ultimi giorni di questo ritiro. Insieme agli altri azzurri abbiamo svolto dei lavori specifici e abbiamo curato il fondo.

Serena Calvetti in azione alla gara Xc di Monte Pana lo scorso anno, da lei vinta.

Serena Calvetti in azione alla gara Xc di Monte Pana lo scorso anno, da lei vinta.

- Quando ti sei rimessa a lavoro?
- Agli inizi di dicembre. Tutto il mese di novembre sono stata ferma e ho ricaricato le batterie. Ho fatto un po’ di palestra, corsa e nuoto. Poi gradualmente ho ripreso la bici, aumentando il minutaggio in sella con il passare delle settimane. Alterno strada e Mtb, ma con le ruote grasse mi diverto molto di più.

- Con chi ti alleni?
- Quando sto a casa, a Domodossola, da sola. Oppure raggiungo il mio ragazzo, Michele Casagrande, a Vittorio Veneto.

- Per entrambi il 2014 significa correre nella stessa squadra.
- Abbiamo sposato l’ambizioso progetto di Stefano Prodomini, che da una costola del Team Adventure&Bike ha messo su la Corratec Keit. Per quanto mi riguarda, ho deciso di lasciare il Team Torpado per motivi legati all’attività agonistica e agli obiettivi personali. Con il vecchio team sarei stata utilizzata per le Gran Fondo e per le Marathon. Qui invece posso dedicarmi principalmente al cross country, la disciplina che prediligo.

- Hai già pronto il programma delle gare?
- L’esordio è previsto domenica 9 marzo alla Bardolino Bike. Poi la mia stagione entrerà nel vivo con la prima prova degli Internazionali d’Italia. La Coppa del mondo? Sarò al via di tutte le gare europee, a cominciare da Nove Mesto.

Sono i podi delle gare Xc che la Calvetti preferisce. Come quello nella foto che si riferisce alla Maremma Cup del 2011, all'epoca tappa degli internazionali d'Italia.

Sono i podi delle gare Xc che la Calvetti preferisce. Come quello nella foto che si riferisce alla Maremma Cup del 2011, all'epoca tappa degli Internazionali d'Italia d'Xc.

- A fine stagione saresti soddisfatta se…
- Se sarò riuscita a piazzarmi almeno una volta tra le prime quindici in Coppa del mondo. L’anno scorso ho sofferto molto nelle prime due tappe, a causa dell’influenza. Poi ho disputato una buona gara in Val di Sole, arrivando 31ª. Quest’anno mi aspetto però dei miglioramenti. Le sensazioni sono buone e mi sento più tranquilla, più rilassata, il nuovo ambiente mi piace di più.

- Ricominci da una nuova bici.
- Finalmente torno alle ruotone dopo la stagione con una 27,5”. Nonostante richieda più forza e dunque più fatica per una donna, con il diametro grande sono a mio agio e guido con più disinvoltura. Pedalerò su una X-Bow, allestita con Shimano Xtr, forcella e ruote Dt Swiss.

La Corratec X-Bow 29 Sl Xtr di serie. La Calvetti ne utilizzerà una versione leggermente diversa e con ruote Dt Swiss.

La Corratec X-Bow 29 Sl Xtr di serie. La Calvetti ne utilizzerà una versione leggermente diversa e con ruote Dt Swiss.

- Su quale terreno ti aspetti di essere migliorata?
- Sicuramente sui salti. L’anno scorso avevo un po’ di paura. Ma mi sono allenata tanto ultimamente dalle mie parti, grazie a un gruppo di biker che ha tracciato nuovi e interessanti sentieri.

- C’è una biker alla quale vorresti somigliare?
- Il mio mito è sempre stato Gunn Rita Dahle. Conoscevo la sua forza in bici, ma ho imparato ad apprezzare anche le sue qualità umane. Non potrò mai dimenticare quello che è successo a Champery, quando ero ancora under 23. Stavo percorrendo a piedi un tratto molto insidioso. Lei, senza sapere chi fossi, si è avvicinata e mi ha consigliato qual era la traiettoria migliore da affrontare. Mi ritengo inoltre abbastanza fortunata ogni qual volta vado in ritiro con l’Italia perché divido la camera con Eva Lechner. Da una campionessa del suo calibro c’è tanto da imparare.

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Grinta da vendere e un carico di speranze accompagnano ai nastri di partenza del 2014 Serena Calvetti, che con la casacca del Team Corratec-Keit si augura di essere protagonista sia in Italia che in Coppa del mondo. Noi le facciamo un sincero in bocca al lupo per la nuova avventura.

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