Il ritorno sul podio di Rachel Atherton rompe i confini tra i ruoli

Silvia Marcozzi
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La leggenda della downhill femminile, Rachel Atherton, ha conquistato a Lenzerheide la sua quarantesima vittoria in carriera in una gara di Coppa del Mondo dopo quattro anni di sostanziale assenza dalle gare.  

Vincitrice per sei volte del titolo mondiale, e altrettante della classifica generale di Coppa del Mondo, unica rider ad avere messo a segno una perfect season nel 2016, Rachel Atherton è infatti lontana dalle gare dal 2019. 

Rachel Atherton

Dopo la rottura del tendine di Achille durante le prove libere a Les Gets in quell’anno e la pandemia del 2020, nel 2021 Atherton è diventata mamma della piccola Arna. Da quel momento l’atleta britannica si è dedicata interamente al suo nuovo ruolo senza però mai dichiarare l’intenzione di abbandonare definitivamente le gare. 

Rachel Atherton

Atherton aveva ceduto al richiamo delle corse già nel 2022, azzardando una partecipazione in Coppa del Mondo sempre a Lenzerheide. È questa, infatti, la sua pista preferita, oltre che la più breve e quindi la più indicata ad una condizione fisica non proprio al top.

Allattando la piccola Arna tra una run e l’altra, sofferente da mesi per la cronica mancanza di sonno, aveva comunque chiuso la gara in sesta posizione.

Quest’anno, appena più allenata e con un paio di mesi di pratica sulle piste di casa nel Dyfi Bike Park, gestito insieme ai celeberrimi fratelli Dan e Gee, ci ha voluto riprovare.

Rachel Atherton ha condiviso ogni momento di questa decisione con i suoi follower, raccontando di sentirsi a tratti “ridicola”. Il confronto con la condizione e la preparazione degli anni di maggiore impegno non lasciava presagire grandi risultati.

NZQo8
Rachel Atherton nel pit del team Continental Atherton sulla bici sviluppata insieme ai fratelli

Venerdì il primo impatto con la pista non è stato dei migliori.
Durante le prime discese, Atherton tremava letteralmente e non riusciva a ritrovare la confidenza che credeva acquisita negli ultimi due mesi.
Venerdì mattina, complice l’umidità delle prime ore della giornata, è caduta tre volte durante le prove libere. 

WC1 Lenzerheide Practice 334
Rachel Atherton è particolarmente a suo agio sulla pista di Lenzerheide, ma questa volta il primo approccio non è stato dei più semplici.

La musica è cambiata però quando il cronometro è partito.
Seconda in qualifica venerdì pomeriggio e nuovamente nella semifinale del sabato mattina, Rachel Atherton ha dato prova di non avere perso “il tocco”.
Ritrovando progressivamente fiducia e velocità, nella finale di sabato pomeriggio ha messo a segno una run pulita e senza incertezze, chiudendo con un tempo di 3:07:514

L’atleta di casa, la campionessa nazionale svizzera Camille Balanche, prima in semifinale, nonostante una prova eccellente non è riuscita a fare di meglio e si è aggiudicata il secondo gradino del podio a mezzo secondo da Atherton. 

WC1 Lenzerheide Finals 212

Al termine della gara, Rachel Atherton ha dichiarato di sentirsi esausta e di non avere intenzione di continuare la stagione in Coppa del Mondo, ma di volersi dare una possibilità ai Campionati del Mondo di Fort Williams. Di sicuro, dopo questo weekend ha dimostrato di avere ancora quel che serve per giocarsi il titolo con le sue avversarie. (N.d.R. Due giorni dopo l'uscita di questo articolo Atherton ha annunciato sui social di avere deciso di correre anche la successiva tappa di Leogang in Austria)

In questi anni lontana dai campi di gara, la britannica ha sempre raccontato con sincerità e trasparenza sui social il difficile passaggio da agonista a mamma a tempo pieno. Ha parlato dei momenti di buio, spiegando la sua difficoltà nel mantenere l’equilibrio mentale senza lo stimolo continuo delle gare e il nutrimento dell’adrenalina.

Allo stesso modo ha confessato la sua difficoltà ad accettare i cambiamenti del suo corpo, messo al servizio della maternità e poi dell’allattamento. Il deficit cronico di sonno, la stanchezza, la mancanza degli stimoli a cui era abituata hanno reso difficile per lei trovare la motivazione necessaria a prendersi cura di sé e della sua forma fisica. 

Rachel Atherton ha scelto quindi di mettere in campo tutta la sua umanità e fragilità, mostrando un’immagine di sé ben diversa da quella che gli appassionati di Mtb hanno imparato a conoscere.
Più volte ha scritto di non voler tornare ad una vita di allenamenti e trasferte che la porterebbero ad essere assente durante i primi anni di Arna. 

WC1 Lenzerheide Finals 2605
La piccola Arna ha seguito la madre sul campo di gara, affidata alla nonna che Atherton ha più volte ringraziato sui social per la presenza fondamentale

La decisione di gareggiare a Lenzerheide, oltre che dalla passione di Atherton per la competizione, ci sembra dettata piuttosto dal bisogno di fare i conti con i ruoli in cui spesso lo sguardo degli altri vorrebbe intrappolarci. 

Combattuta tra l’essere madre e l’essere atleta, Atherton ha dimostrato sì che le due identità possono e devono convivere, ma ha prima di tutto affermato la complessità della sua vita, che è quella di ciascuno di noi. 

Tirando le fila di una carriera straordinaria di cui non vuole finire per essere vittima, Atherton ha rimesso se stessa come persona al centro di tutto. A salire sul podio ieri non è stata una madre né un’atleta leggendaria: è stata Rachel Atherton. 

Spulciando nel nostro archivio, potete ripercorrere la carriera di Rachel Atherton finora.

Qui sotto, rimaniamo in tema Dh....

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Sull'autore
Silvia Marcozzi

Vivo da sempre in equilibrio tra l’amore per lo studio e le parole - ho due lauree in lettere e un dottorato in lingue - e il bisogno di vivere e fare sport all’aperto. Mi sono occupata a lungo di libri e di eventi. Dieci anni fa sono salita su una bici da corsa e non sono più scesa, divertendomi ogni tanto a correre qualche granfondo. Da poco ho scoperto il vasto mondo dell’off-road, dal gravel alla Mtb passando per le e-Mtb, e ho definitivamente capito che la mia sarà sempre più una vita a pedali.

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