Superenduro Palazzuolo: il dietro le quinte di una passione

Mario Pierguidi
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Il Superenduro e l'enduro in generale sono la nuova espressione del forte legame fra i rider e l'ambiente in cui vivono. Il racconto fotografico del "dietro le quinte" della gara di Palazzuolo sul Senio vuole descrivere proprio questa alchimia.
Simone Lanciotti

Ieri a Palazzuolo, diluvio a parte, è andato in scena l'amore per le ruote grasse.
In tanti lo dimostrano praticandone tutte le varie discipline, chi a livello agonistico chi semplicemente per puro divertimento. Altri invece lo dimostrano rimboccandosi le maniche, tracciando sentieri nuovi o rendendo agibili e più sicuri quelli già esistenti, mettendoci la stessa grinta e passione di chi poi, in bicicletta, li percorrerà. Ovvio che per fare questo bisogna essere di base dei biker, bisogna vivere in prima persona le sensazioni e le emozioni di un sentiero.

Pioggia che ha continuato fino a sera

Pioggia che ha continuato fino a sera

Palazzuolo sul Senio (Fi), teatro dell'ultima tappa della Superenduro Sprint del calendario 2013.
I nomi da menzionare sono: Andrea (Pelo), Stefano (Teddy), Meo, Rosy e altre decine e decine. Non sono partecipanti alla gara, ma sono coloro che hanno fatto sì che questa gara avesse luogo.
Le realtà locali spesso e volentieri si affidano ad un unico elemento che lega in maniera solida tutti quanti: si chiama passione e anche voglia di mettersi in discussione.

Il sontuoso sistema delle risalite per le prove libere del sabato, decine i mezzi come pickup, furgoni e camionette, centinaia i chilometri percorsi, centinaia i rider soddisfatti ed esausti alla sera

Il sontuoso sistema delle risalite per le prove libere del sabato, decine i mezzi come pickup, furgoni e camionette, centinaia i chilometri percorsi, centinaia i rider soddisfatti ed esausti alla sera

Ci si prende per mano, ci si stringe attorno al proprio capo e con lui si pianifica, si lavora, si fatica per mesi e mesi, con un'unica speranza: che possa essere una giornata meravigliosa...
E' vero, non sempre le cose vanno così e in molti, ieri, ne sono stati testimoni: il binomio fango-Mtb non suona come qualcosa di nuovo, ma quando capita in quel giorno tanto attesa, suscita un po' di rabbia in chi investe il proprio sudore, le proprie ferie o giorni liberi.
Quel giorno tanto attesa diventa un incubo e desta una sensazione di incompiuto.
E proprio qui rientra in gioco quel legame robusto, la passione per questo sport e per la sfida, ci si rimboccano nuovamente le maniche, si corre in giro a cercare dei teloni, dei gazebo e si cerca di salvare il salvabile. Da atleta tante volte non ce ne si accorge di tutti questi sforzi, il dietro le quinte è silenzioso e discreto.

"Meo" uno dei più grandi TrailCare della zona, nel suo sguardo l'amarezza, mesi di lavoro allagati in una mezza giornata.

"Meo" uno dei più grandi TrailCare della zona, nel suo sguardo l'amarezza, mesi di lavoro allagati in una mezza giornata.

Servizio docce raddoppiato, premiazioni al coperto con tanto di banner e podio, bibite calde.... Questo ieri è stato fatto a Palazzuolo sul Senio, da un gruppo di biker e dalle loro famiglie, il paese intero con in testa il Primo Cittadino, tutto affinché ognuno di noi tornasse a casa un po' deluso per via del maltempo, certo, ma con un ricordo vivo che si riassume in un'unica frase: quassù ci torno a girare...

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