Reggisella telescopico nell'Xc: Carlos Coloma dice la sua...

Daniele Concordia
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Reggisella telescopico sì, reggisella telescopico no?
Nell'ultimo periodo anche agli specialisti dell'Xc e delle Marathon (e delle bici da strada addirittura) sta sorgendo questo dubbio, per una serie di motivi più o meno validi.
I benefici del telescopico sono reali, ma ciò che frena spesso i bikers è il peso.
Infatti i prodotti in commercio attualmente sfiorano in media i 500 grammi, con qualche eccezione che arriva intorno ai 400.
Indipendentemente dal peso, però, chi lo prova non riesce più a farne a meno, anche a Julien Absalon è successo, negli ultimi anni della sua carriera...
Anche lo spagnolo Carlos Coloma, bronzo olimpico nell'Xc a Rio 2016, si è innamorato del reggisella telescopico, tanto da fare un video sul suo canale YouTube dove spiega i vantaggi di questo accessorio.
Se capite un po' lo spagnolo, intanto date un'occhiata al video in questione che trovate qui sotto, se invece vi resta difficile comprendere, più avanti vi spieghiamo i concetti chiave spiegati dal rider del Team Mondraker Primaflor.

Come avrete visto, all'inizio del video Coloma è fermo su un grosso tronco caduto a terra.

Carlos Coloma reggisella telescopico

Lo spagnolo mostra quanto sia difficile superare quell'ostacolo in bici con la sella alta, sia perché la corona anteriore toccherebbe sul tronco, sia perché la sella stessa impedirebbe al biker di arretrare per eseguire un bunny hop molto energico.
Una manovra che invece si esegue abbastanza facilmente con il reggisella abbassato, basta un minimo di tecnica.

Carlos Coloma, corona che tocca sull'ostacolo

Il video prosegue poi con altre immagini in azione dello spagnolo, che in quanto a tecnica di guida è sicuramente tra i più abili del circus iridato, poi conclude con un riassunto su pregi e difetti del reggisella telescopico anche in ambito Xc...

- Più peso e più manutenzione: Coloma inizia subito con i difetti, infatti, come abbiamo detto all'inizio, ciò che frena la maggior parte dei bikers è proprio il peso superiore al reggisella tradizionale. Non bisogna sottovalutare poi la maggior manutenzione che inevitabilmente richiede un componente come il reggisella telescopico: è quasi sempre idraulico e con comando remoto, quindi necessita di spurghi periodici, ma anche di più attenzione durante l'utilizzo.

- Migliore distribuzione del peso: ecco il primo pregio che evidenzia Carlos Coloma. Con la sella abbassata si può arretrare di più e con più facilità con il corpo, estremizzando quindi un gesto che con la sella alta in qualche caso è proibitivo. A trovarsi in difficoltà in queste situazioni sono gli atleti con le gambe corte, per il quali il fuorisella è quasi impossibile: con il telescopico risolverebbero un grosso problema. Anche chi non ha questo genere di inconvenienti, comunque, può trovare beneficio dal reggisella telescopico nei tratti molto ripidi e tecnici, perché sicuramente assumerà una posizione meno sacrificata e allo stesso tempo la distribuzione dei pesi sarà più favorevole.

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- Maggiore equilibrio: Coloma conclude parlando proprio di questa qualità, che ovviamente migliora abbassando il baricentro del corpo. Sembra scontato, ma con una sella bassa l'equilibrio migliora parecchio, per questo superare i passaggi “critici” può risultare molto più automatico (e meno dispendioso a livello energetico).

In conclusione, quindi, ci è sembrato di capire che a Carlos Coloma il reggisella telescopico piace eccome. Lo ama talmente tanto da aver chiuso un occhio su quei 2-300 grammi in più sulla per poterne sfruttare tutti i benefici.
E se lo ha fatto un campione come lui, perché non dovremmo farlo noi comuni mortali?
Su questo argomento ci torneremo più avanti, intanto però vi invitiamo a riflettere...

Per maggiori informazioni su Carlos Coloma visitate la sua pagina Facebook, oppure il suo canale YouTube sul quale carica spesso dei tutorial sulla guida e sulla tecnica della Mtb, ma anche altri video che raccontano da dentro tanti altri aspetti interessanti della sua vita da atleta.



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Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

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