Ghost Lector Ulc World Cup: un prototipo che ha già vinto

Simone Lanciotti
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RIVA DEL GARDA - Ghost sta segretamente lavorando a una nuova bici da cross country agonistico di altissimo livello.
Si chiamerà Ghost Lector Ulc World Cup (ovvero sparirà la denominazione Htx) e a Riva del Garda abbiamo avuto modo di analizzarla da vicino.
La livrea è stata volutamente camuffata in attesa di essere svelata ufficialmente nelle prossime settimane.
Il Ghost Factory Racing Team ha ha contribuito allo sviluppo del Lector Ulc World Cup e lo sta utilizzando già da diverse gare.
Proprio nel weekend scorso Liz Osl (foto in basso) ha chiuso al terzo posto alla Bundesliga di Heubach.

1117, Osl, Elisabeth, Ghost Factory Racing Team, , AUT

I dati tecnici in nostro possesso sono davvero pochi e su tutti spiccano il peso della bici completa, 8,1 Kg, e una resistenza elevatissima del telaio (per biker fino a 100 Kg di peso).
Prima ancora di debuttare ufficialmente la nuova Ghost Lector UIc World Cup ha già vinto un Reddot Award 2015 nella categoria Product Design.

Schermata 2015-05-05 alle 12.12.38

Insomma, le premesse sono davvero interessanti e se andiamo a guardare i dettagli di questa bici si capisce il perché.

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Ghost ha lavorato molto per contenere l'altezza del tubo di sterzo. Su una 29" è un dettaglio importante perché consente di personalizzare al meglio il dislivello sella-manubrio. La forma del tubo sterzo, inoltre, è chiaramente ispirata a quello della Ghost Riot.

Ghost ha lavorato molto per contenere l'altezza del tubo di sterzo. Su una 29" è un dettaglio importante perché consente di personalizzare al meglio il dislivello sella-manubrio. La forma del tubo sterzo, inoltre, è chiaramente ispirata a quello della Ghost Riot.

Dalla Riot è ripreso anche l'attacco per il freno a disco posteriore. Dalla foto si può vedere la pinza del freno è fissata in parte direttamente sul forcellino e sul mozzo, e in parte sul fodero (come si vede nella foto in basso). Questo permette di contenere gli stress meccanici a carico del telaio.

Dalla Riot è ripreso anche l'attacco per il freno a disco posteriore. Dalla foto si può vedere la pinza del freno è fissata in parte direttamente sul forcellino e sul mozzo, e in parte sul fodero (come si vede nella foto in basso). Questo permette di contenere gli stress meccanici a carico del telaio.

Sul fodero basso c'è un solo foro per il fissaggio della pinza freno.

Sul fodero basso c'è un solo foro per il fissaggio della pinza freno.

Freni, trasmissione e forcella provengono da Sram e dai suoi marchi satelliti. La Rock Shox Rs-1 avrà una livrea dedicata.

Freni, trasmissione e forcella provengono da Sram e dai suoi marchi satelliti. La Rock Shox Rs-1 avrà una livrea dedicata.

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Sul tubo obliquo si legge la scritta Ghost che lascia intravedere una sezione molto elaborata del tubo obliquo stesso.

Sul tubo obliquo si legge la scritta Ghost che lascia intravedere una sezione molto elaborata del tubo obliquo stesso.

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Il tubo superiore (o tubo orizzontale) è schiacciato e anche qui vediamo una sezione dal disegno non comune.

Il tubo superiore (o tubo orizzontale) è schiacciato e anche qui vediamo una sezione dal disegno non comune.

Massima leggerezza per le ruote: mozzo Tune con corpo in carbonio e cerchi in carbonio Ax Lightness da 29 pollici.

Massima leggerezza per le ruote: mozzo Tune con corpo in carbonio e cerchi in carbonio Ax Lightness da 29 pollici.

L'attacco per il cambio è fissato al telaio tramite la sede filettata per il perno passante.

L'attacco per il cambio è fissato al telaio tramite la sede filettata per il perno passante.

Spazio risicatissimo fra corona e fodero basso. Quale sarà la lunghezza del carro?

Spazio risicatissimo fra corona e fodero basso. Quale sarà la lunghezza del carro?

Il collarino reggisella è a dir poco essenziale.

Il collarino reggisella è a dir poco essenziale.

Sono previsti dei passaggi cavo interni

Sono previsti dei passaggi cavo interni

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E adesso non rimane che attendere la presentazione ufficiale della bici (cliccate qui)...

Per informazioni Ghost-bikes.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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