TEST - Casco Abus Cliffhanger: stabile e protettivo

Simone Lucchini
|

Il casco Abus Cliffhanger, tra gli ultimi arrivati nella gamma del brand tedesco rappresenta il modello da trail di punta.
Proposto in tre varianti: Quin, Mips e tradizionale, il casco Cliffhanger si rivolge ad un’ ampia fascia di utilizzatori, dai più più “smanettoni” bikers dell’enduro a quelli del cross country.

Abus Cliffhanger
Il casco Abus Cliffhanger in test

Noi di MtbCult abbiamo testato la versione tradizionale, ovvero quella sprovvista di Mips (Multi-directional Impact Protection System) e sistema Quin (sistema di rilevamento incidenti), ma il casco Abus Cliffhanger non può sicuramente essere considerato o classificato come un casco entry level, piuttosto come la versione “semplificata” del best seller da trail.
Entriamo nei dettagli per comprendere meglio come è fatto e come va il casco Abus Cliffhanger.

Struttura e forma

La tecnologia multi-shell In-mold applicata al casco Abus Cliffhanger consente di fondere la calotta esterna al materiale per la dissipazione degli urti presente all’interno (EPS).
Una calotta, quella del casco Cliffhanger realizzata in tre differenti sezioni: una bassa (grigio scuro), quella principale (grigio chiaro) ed infine quella posteriore, la più piccola (in colore nero).
Un “sezionamento” ideato per questioni di leggerezza ed estetica.

Abus Cliffhanger
In foto si nota bene la differenza tra le due differenti sezioni, quella inferiore e quella principale

La forma del casco è ideata per offrire un alto grado di protezione, ed infatti se confrontiamo il modello Cliffhanger ad un altro modello di casa Abus, il Modrop, ci accorgeremo di come il Cliffhanger sia più coprente e quindi protettivo nella parte laterale, posteriore, ma anche in quella frontale grazie all’ausilio di un visierino ampio, robusto e ben realizzato.

Abus Cliffhanger
Il casco Abus Cliffhanger prevede una visiera ampia e protettiva

La ventilazione è garantita da quattordici prese dell’aria, otto convogliatori e sei estrattori.
Ben fatto l’alloggiamento per riporre gli occhiali nella parte frontale del casco, al di sotto della visiera.

Interni, sistema di chiusura e regolazioni

Gli interni del casco Abus Cliffhanger in versione “tradizionale” prevedono un imbottitura davvero minimale, ma assolutamente ben fatta ed efficace.
Distribuita unicamente nella sezione frontale lascia spazio alla ventilazione e quindi al comfort del rider.

Abus Cliffhanger
In foto l'imbottitura, distribuita solamente nella parte frontale del casco

La chiusura del casco è assicurata da un sistema calamitato Fidlock, ovvero da una “clip” magnetica semplice da azionare ma sicura e stabile una volta chiusa.

Abus Cliffhanger
Il sistema di chiusura magnetica Fidlock

A collegarla al casco troviamo due cinturini TriVider, regolabili verticalmente e orizzontalmente.

Abus Cliffhanger
Il cinturino Trivider

Oltre alla possibilità di regolazione dei cinturini, a rendere comoda e adattabile la calzata del casco troviamo il sistema di regolazione posteriore Zoom Ace Mtb, tramite il quale “aggiustare” circonferenza e altezza del sistema stesso.
Sistema di regolazione compatibile con capelli raccolti e/o coda.

Abus Cliffhanger
Il sistema di regolazione Zoom Ace Mtb prevede la classica rotella ma anche una slitta per la regolazione verticale

Dettagli tecnici, prezzo e colori

Il casco Abus Cliffhanger pesa 324 Gr (taglia M), quindi si dimostra leggero e difficile da avvertire, anche dopo ore di utilizzo.
Le varianti cromatiche offerte sono sei, venite a scoprirle cliccando QUI.
La variante cromatica in test è denominata TiSilver e verrà presto inserita sul sito (ancora in aggiornamento).

Le taglie sono invece tre, ovvero S (51/55 cm), M (54/58 cm) e L (57/61 cm).
Il Casco Abus Cliffhanger è offerto ad un prezzo di 169,95 €.

Sensazioni riscontrate

Partiamo dall’indossare l’Abus Cliffhanger, quindi dalla sua calzata.
La sensazione trasmessa è quella di un casco che, anche se aperto è in grado di proteggere adeguatamente il cranio del rider.
Avvolgente, questo il temine giusto, infatti posteriormente e lateralmente il casco è più coprente e quindi protettivo rispetto ad altri caschi, sia di casa Abus che di altri brand.

Abus Cliffhanger
Il casco Abus Cliffhanger ha una zona posteriore ampia ed estesa

Ad aumentare il comfort e a chiudere il discorso calzata troviamo le regolazioni del Cliffhanger, utili ad adattare il casco, con gran precisione, alle proprie esigenze.
La scelta della taglia (M nel nostro caso) non è stata difficile, risponde agli standard comuni, ovvero non ha una calzata diversa da quella riscontrata sulla maggior parte dei caschi testati, quindi in caso di acquisto continuate a scegliere la vostra taglia di sempre.

Abus Cliffhanger
La classica rotella per la regolazione della circonferenza vi aiuterà a trovare la giusta calzata

Il casco, durante l’utilizzo si è dimostrato davvero stabile e ventilato.
Anche durante la stagione più calda, non abbiamo avuto problemi di eccessiva sudorazione, merito anche di un’imbottitura ben dimensionata.
La visiera si è dimostrata (grazie alle sue dimensioni) un ottimo alleato contro sole e pioggia leggera.
Infatti, se abbassata protegge il volto da eventuali agenti atmosferici di leggera entità o dalla luce del sole.

Abus Cliffhanger
L'imbottitura "minimal" contiene la sudorazione

Non abbiamo avuto, fortunatamente, modo di testare la reale resistenza agli urti del casco Abus Cliffhanger, ma vista la forma coprente e ben proporzionata del casco stesso siamo sicuri di aver indossato un fedele alleato.

In ultima battuta vogliamo parlare della compatibilità del casco Abus Cliffhanger con occhiali e maschere.
La maggiore superficie della calotta, che si prolunga anche nella parte frontale interferisce con occhiali di grandi dimensioni o maschere.
Nulla di particolarmente impedente, ma era doveroso segnalarlo.

Abus Cliffhanger
La visiera dell'Abus Cliffhanger protegge da sole e pioggia poco consistente

Per maggiori informazioni cliccate qui, se invece volete scoprire la versione Mips cliccate qui, per la versione Quin qui.

Qui sotto il test di un altro modello di casa Abus, il Modrop Quin ⬇️

Condividi con
Sull'autore
Simone Lucchini

Mi piace essere estroso, mi ritengo molto versatile e sono il più giovane del gruppo, con una vocazione che spazia dall’Xc fino all’enduro senza disdegnare il mondo e-Mtb e gravel. Mi piacciono i video e la guida in generale

Iscriviti alla nostra newsletter

... E rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie!
Logo MTBCult Dark
Newsletter Background Image MTBCult
arrow-leftarrow-right