VERSO L’INVERNO - 2ª pt: prepariamo la bici

Simone Lanciotti
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La bici è pronta per la stagione più fangosa e fredda?
Se l’abbiamo usata tanto durante l’estate e se l’ultimo check l’abbiamo fatto l’inverno scorso allora è il caso di intervenire perché l’autunno (magari quello più inoltrato) e l’inverno possono essere deleteri per la meccanica della bici.
La seconda puntata di VERSO L’INVERNO parla proprio della bici, ovvero di come prepararla al meglio per le stagioni più umide e fredde.
La premessa di questo articolo è la seguente: la polvere dell’estate ha sicuramente lasciato qualche traccia che magari potreste non notare dall’esterno, ma dentro i cuscinetti, dentro i meccanismi più delicati della bici e laddove ci sia attrito la polvere, a lungo andare, può avere effetti devastanti.

Solo le cime più alte potrebbero risultare inaccessibili in Mtb, ma dove non c'è neve l'inverno non impedisce di fare uscite memorabili.

Solo le cime più alte potrebbero risultare inaccessibili in Mtb, ma dove non c'è neve l'inverno non impedisce di fare uscite memorabili.

Se a ciò aggiungiamo anche le uscite fangose di questi giorni (e di quelli prossimi) allora la situazione rischia di diventare grave.
Non siamo ancora in inverno e il passaggio sarà più o meno graduale (a seconda delle latitudini), ma se la bici è ok allora anche le uscite più difficili metteranno meno paura.
Da dove si comincia? Dalla lubrificazione, quella più profonda.

Rendiamola più fluida
In questo momento, per quanto il feeling con la propria bici possa essere ai massimi livelli, non ci si rende conto di quanto potrebbe migliorare se tutti i ruotisimi e tutte le parti soggette ad attrito fossero perfettamente pulite e lubrificate.
Siamo semplicemente abituati ad un certo tipo di comportamento.
E se i pivot della sospensione avessero bisogno di un controllo? Oppure i mozzi? Quand’è stata l’ultima volta che abbiamo fatto una verifica?

Il cuscinetto di un pivot della sospensione posteriore. Il grasso c'è ancora, ma non mancano anche tracce di sporco. Meglio intervenire.

Il cuscinetto di un pivot della sospensione posteriore. Il grasso c'è ancora, ma non mancano anche tracce di sporco. Meglio intervenire.

I biker più accorti e avveduti sorrideranno autocompiacendosi, ma tutti gli altri dovrebbero considerare quanto segue. Le prestazioni della bici, poi, cambieranno notevolmente.

Lubrificazione cuscinetti pivot
Beneficio: funzionamento sospensione più fluido e sensibile e talvolta anche più silenzioso.

Lubrificazione cuscinetti mozzi e revisione sistema ruota libera
Beneficio: maggiore scorrevolezza generale e maggiore durata dei ruotismi.

Lubrificazione asse dei pedali
Beneficio: si toglie al pedale quel minimo di gioco che potrebbe aver preso nel corso del tempo e si scongiura il rischio di scricchiolii.

Verifica scorrevolezza cuscinetti movimento centrale
Beneficio: la pedalata è generalmente più efficiente e più silenziosa. Attenzione al cuscinetto destro che tende con maggiore frequenza a bloccarsi e/o a deteriorarsi.

Lubrificazione cuscinetti della serie sterzo
Beneficio: maggiore precisione di guida.

Lubrificazione di cavi e guaine
Beneficio: minore sforzo sul manettino del cambio o del reggisella telescopico, cambiata più precisa e rapida, migliore silenziosità del cambio. Potrebbe essere necessario sostituire cavi e guaine.

La revisione completa della serie sterzo porta un grande vantaggio alla precisione dello sterzo. Provare per credere...

La revisione completa della serie sterzo porta un grande vantaggio alla precisione dello sterzo. Provare per credere...

Questi step impattano in maniera netta sull’efficienza generale della bici e per ottenere i migliori risultati potrebbe essere necessario acquistare nuovi cuscinetti e/o nuovi cavi e guaine.
In sostanza si tratta di spendere dei soldi, ma non è detto che serva di farlo tutto in una volta. Se avete esperienza di manutenzione probabilmente vi sarete già resi conto di ciò che occorre fare alla vostra bici, altrimenti rivolgetevi a un meccanico e chiedetegli un preventivo prima di agire, magari pianificando di fare due stop in officina a distanza di qualche settimana per ripartire meglio l’eventuale spesa.

I cuscinetti del movimento centrale, dei mozzi e dei pedali richiedono attenzioni come questa: pulizia completa e lubrificazione adeguata.

I cuscinetti del movimento centrale, dei mozzi e dei pedali richiedono attenzioni come questa: pulizia completa e lubrificazione adeguata.

Ciò che conta, però, è rendersi conto che la bici, se ha almeno un anno e non le mai è stata fatta alcun intervento di manutenzione durante l’estate, necessita quanto meno di un check.

Poi tocca alla trasmissione…
Questi componenti, in presenza di polvere, sono soggetti a usura accelerata e lo stesso effetto si verifica anche con il fango e ancor di più con la neve.
In quali condizioni sono catena, corone e pignoni?
Se li abbiamo sempre lavati e lubrificati con frequenza potrebbero aver superato l’estate meglio di quanto pensiamo, ma è doveroso un controllo.

Risultati come questo non sono affatto improbabili durante l'inverno. La trasmissione con il fango è messa a dura prova.

Risultati come questo non sono affatto improbabili durante l'inverno. La trasmissione con il fango è messa a dura prova.

La trasmissione con il tempo tende a usurarsi in maniera talmente costante e continua da non permettere a chi pedala di rendersi conto di un inevitabile calo di prestazioni.
Se andiamo a sostituire la catena, assicuriamoci che l’usura dei pignoni non sia così accentuata da usurare rapidamente anche la nuova catena.
Stesso discorso per le corone.
Di questo ce ne si può accorgere osservando il profilo dei denti di corone e pignoni che con l’usura diventa meno arrotondato e riduce la superficie di contatto fra catena e ingranaggio.
L’usura di corone e pignoni in sostanza consente alla catena, quando è sotto trazione, di scorrere leggermente sulla loro superficie disperdendo energia e accelerando il logorio.

Ecco perché l'usura comporta anche una dispersione di energia durante la pedalata.

Ecco perché l'usura comporta anche una dispersione di energia durante la pedalata.

E di questo purtroppo non ce ne si accorge minimamente perché, come detto, la trasmissione si deteriora lentamente e costantemente.
Sapendo che l’inverno riserverà uscite con fango e neve, vale la pena di intervenire adesso sulla catena?
La risposta è sì se lo stato di usura è molto avanzato, altrimenti si rischierebbe la rottura di qualche componente della trasmissione.
La risposta è no, invece, se uno o più dei componenti è in buono stato oppure è stato sostituito di recente.

Prepariamo il telaio contro il fango
A subire maggiormente la presenza (o l’invadenza) del fango è il carro. Rimane attaccato alla gomma posteriore e può arrivare anche a impedire il normale rotolamento del copertone.

Una pellicola trasparente sulla parte interna del carro riduce il rischio di abrasione dovuto allo sfregamento fra copertone "infangato" e telaio.

Una pellicola trasparente sulla parte interna del carro riduce il rischio di abrasione dovuto allo sfregamento fra copertone "infangato" e telaio.

I detriti attaccati alla gomma, però, sfregano sulle parti interne dei foderi alti e bassi, intaccano la vernice e rovinano il telaio.
Prima di affrontare una stagione invernale può essere molto utile proteggere i punti di contatto fra telaio e “gomma sporca di fango” con una pellicola protettiva che, all’occorrenza, può essere rimossa quando si torna nella bella stagione.

Riduciamo gli schizzi
Non si può chiamare parafango, ma un accessorio come il Marshguard è una protezione in più quanto meno contro gli schizzi che la ruota anteriore sparerebbe proprio sul viso di chi guida.

Il paraschizzi Marshguard, ideato da Jason Marsh, il meccanico di Greg Minnaar.

Il paraschizzi Marshguard, ideato da Jason Marsh, il meccanico di Greg Minnaar.

Costa poco, si fissa con fascette (e quindi è rimovibile) e pesa pochi grammi.
Cambia un po’ l’estetica della bici, ma quando il terreno è umido diventa una piccola comodità.

Sospensioni: ci sono anche loro…
Un intervento di manutenzione lo richiedono anche le sospensioni. Anche qui il vantaggio in termini di scorrevolezza e sensibilità può essere notevole, ma in questi casi può essere obbligatorio affidarsi a rivenditore specializzato, soprattutto se si è ancora nel periodo di validità della garanzia.

Olio e grasso specifico riportano a nuova vita le sospensioni.

Olio e grasso specifico riportano a nuova vita le sospensioni.

Gli interventi di manutenzione sulle sospensioni prevedono la sostituzione di olio, elementi di scorrimento (ovvero le boccole), O-ring e altri elementi ancora e richiedono attrezzatura e competenze adeguate.
Gli amanti del fai-da-te, qui, è bene che rinuncino.

Anche dopo pochi mesi di utilizzo i parapolvere e le spugnette si presentano in questo stato. Dopo un anno di uscite o gare la situazione è molto peggiore.

Anche dopo pochi mesi di utilizzo i parapolvere e le spugnette si presentano in questo stato. Dopo un anno di uscite o gare la situazione è molto peggiore.

Dopo una stagione di uscite e di gare le sospensioni hanno necessità di essere rigenerate e il costo di questo intervento varia a seconda dello stato di usura.
Nell’economia delle operazioni di manutenzione questa è la voce che probabilmente peserà di più sul portafogli.

Come cambia il setup delle sospensioni con l’inverno?
Se il terreno da battuto e veloce diventa fangoso, scivoloso e lento il setup delle sospensioni deve essere adeguato di conseguenza.
L’obiettivo è massimizzare il contatto fra terreno e ruota e a tale scopo è opportuno aumentare il Sag di qualche punto percentuale, ovvero ridurre il precarico e “ammorbidire” le sospensioni.

I top rider con il fango adottano soluzioni anche diametralmente opposte fra loro. Ognuno, però, ricerca la massima aderenza fra gomma e terreno. Ecco Greg Minnaar in azione al mondiale Dh di Champery 2011.

I top rider con il fango adottano soluzioni anche diametralmente opposte fra loro. Ognuno, però, ricerca la massima aderenza fra gomma e terreno. Ecco Greg Minnaar in azione al mondiale Dh di Champery 2011.

Questo, però, è un consiglio generico che non tiene conto delle proprie preferenze di guida, del proprio stile e delle gomme utilizzate.
In presenza di fango, come abbiamo scritto nella prima puntata, le gomme dovrebbero avere una sezione più contenuta e una mescola più morbida che di per sé migliora l’aderenza della ruota con il terreno e potrebbe non richiedere un aumento del Sag.
I terreni umidi e scivolosi sono piuttosto difficili da affrontare e anche fra i top rider si vedono scelte di setup diametralmente opposte.
Ognuno affronta le sezioni più scivolose e difficili nella maniera che gli dà maggiore confidenza.
L’importante è fare le cose con criterio analizzando in anticipo gli effetti che una certa scelta di setup può avere sulla guida.

Adesso la bici è pronta. Abbiamo elencato un gran numero di interventi che potrebbero non essere tutti necessari sulla propria bici, ma lo scopo è avere la consapevolezza che la bici è preparata al meglio per la stagione più difficile.
E’ un piccolo (e tutto sommato neanche tanto piccolo…) aiuto tecnico-psicologico per affrontare temperature che diventeranno via via più basse e meno invitanti e terreni più ostici.
Così l’inverno ci farà un po' meno paura.

In questo articolo affrontiamo un altro tema: L'ABBIGLIAMENTO INVERNALE. Qui invece la prima puntata dedicata alle gomme per il fango.



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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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