SHORT TEST - Specialized Ambush: spazio alla maschera...

Simone Lanciotti
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ROTORUA - Specialized la scorsa settimana ha svelato due novità rivolte a un uso escursionistico, ovvero il casco Ambush e la protezione per ginocchio Atlas.
Non parliamo di prodotti racing, ma di accessori pensati per la comodità e, ovviamente, anche per la funzionalità.
A Rotorua abbiamo avuto modo di prendere contatto con queste due novità, scendendo più nei dettagli. Iniziamo dal casco Specialized Ambush.

Casco Ambush: spazio alla maschera
Specialized aveva in mente un obiettivo preciso, ovvero offrire un casco pensato per chi intende il trailriding in maniera un po’ più disinvolta, indossa la maschera ed è in cerca di una soluzione pratica per riporla quando si pedala in salita.
Possibilmente senza togliersi il casco.

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Ed ecco l’Ambush, un casco di nuova generazione che riprende molti dei concetti cari a Specialized in termini di ventilazione (vedi le canalizzazioni interne alla calotta) e di comfort.
Pur avendolo provato per poche uscite, lo Specialized Ambush è un casco Specialized, cioè con una calzata comoda, personalizzabile (grazie al Mindset 360) e, per di più, anche leggero.

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Il dato che Specialized dichiara è di 320 gr per la taglia L (contro i 408 del Vice), quindi molto buono considerata la categoria di appartenenza.
Ma dove si posiziona la maschera?
In sostanza è possibile sollevare la visiera e fare spazio alla maschera. Guardate il video:

Questo permette, fra l’altro, un ampio range di regolazioni alla visiera stessa, che rimane in posizione anche durante la guida.
E se non si indossa la maschera, nessun problema, perché l’Ambush, ovviamente, può essere indossato anche con gli occhiali classici, i quali, volendo, possono essere riposti proprio sotto la visiera (ma dipende dalla forma delle astine).
Secondo Specialized questo è un casco da trail-enduro, ma attenzione a non confondere il messaggio.
In America alle gare di enduro si può partecipare anche con il casco half shell, cioè quello aperto, e questo permette all’Ambush di essere considerato un casco da enduro.
Da noi no.
L’enduro è solo con caschi integrali monoscocca.

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Un’estetica meno cross country
Se si poteva imputare qualcosa al Vice, oltre al peso, c’era anche l’estetica un po’ Xc, cioè con numerose e ampie feritoie.
Lo Specialized Ambush, invece, sposa le linee degli attuali casi da trail-all mountain, cioè più protettivi e tondeggianti.
A guardarlo, in effetti, è evidente un netto cambio di rotta rispetto al Vice.

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Mindset 360, ti regoli la calzata come vuoi
Il sistema Mindset era già presente su altri modelli di casa Specialized, ma fa il suo esordio su quelli da Mtb proprio con l’Ambush.
Si chiama esattamente Mindset 360, perché il sistema di regolazione della calzata agisce su tutta la circonferenza della testa, aumentando, fra l’altro, la stabilità della calzata. La rotellina di regolazione è inserita al’interno della struttura del casco, contribuendo a rendere l’estetica ancora più pulita ed essenziale.
Il sistema di ritenzione posteriore, inoltre, può essere regolato su 5 altezze differenti.
La praticità d’uso, quindi, non cambia.

La rotellina per la regolazione della calzata è collocata all'interno del casco.

La rotellina per la regolazione della calzata è collocata all'interno del casco.

Calotta molto solida in Aramide
Lo Specialized Ambush beneficia di una calotta in Eps con struttura interna in Aramide che consente una resistenza maggiore agli impatti più violenti.

La struttura interna in Aramide incrementa la robustezza dell'Ambush.

La struttura interna in Aramide incrementa la robustezza dell'Ambush.

La schiuma Eps utilizzata per la sua costruzione è a doppia densità: lo strato esterno prevede una densità minore, per assorbire impatti di piccola-media entità (ad esempio se il casco vi cade in terra), mentre quella più interna ha un densità maggiore per assorbire impatti di maggiore entità.

La calotta prevede numerose canalizzazioni per il passaggio dell'aria. fra il casco e la testa del biker.

La calotta prevede numerose canalizzazioni per il passaggio dell'aria. fra il casco e la testa del biker.

Sul fronte ventilazione la calotta apporta un contributo significativo: sulla parte che va a contatto con la testa sono ricavate canalizzazioni che permettono diversi passaggi all’aria.
A ciò si aggiunge anche una disposizione interna dei pad tergisudore che favorisce il passaggio dell’aria. Il materiale usato per la loro costruzione è pensato per una rapida asciugatura dell’umidità.

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Infine il prezzo: lo Specialized Ambush costa 179€ al pubblico, cioè un prezzo più alto rispetto al Vice o al Tactic II, ma è anche vero che il livello qualitativo è più alto, la protezione offerta alla testa è maggiore (calotta a doppia densità e rinforzata in Aramide) e in più ci sono accorgimenti utili nel normale utilizzo (lo spazio per la maschera).
Però, ci saremmo aspettati un prezzo più vicino ai 100 che ai 200€.

Le sensazioni nell'uso
Trovare la giusta sintonia con lo Specialized Ambush è questione di pochi istanti.
Sul sentiero si avverte una ventilazione tipica dei caschi da all mountain, cioè non elevatissima, perché in parte sacrificata in nome della maggiore protezione offerta su tutta la superficie del cranio.
Il casco, da quanto abbiamo potuto capire fino ad ora, è costruito in maniera esemplare e la conferma viene dall’uso durante un test a Rotorua.
Non dal sottoscritto, fortunatamente, ma da un collega francese di Velovert che durante un’uscita sui sentieri di Rotorua ha avuto un incontro ravvicinato con un tronco posto all’altezza della sua testa.
L’impatto è stato violento, più del previsto ha detto Thibaut Simon, ma senza conseguenza per la testa o per il collo del biker francese.

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Il casco ha fatto il suo dovere, cioè ha assorbito l’urto e si è spaccato.
Le varie certificazioni riportate nella scheda tecnica dell’Ambush (CPSC, SNELL B90A, CE e AS/NZS) quindi hanno un loro significato.
Tornando alla praticità dell’uso, l’Ambush ha molto da offrire e crediamo che gli utenti apprezzeranno la possibilità di portare la maschera sul casco.
Solo una cosa, però: quando arriva la discesa, ricordatevi che state indossando un casco half shell e che non siete in una gara di enduro…

Per informazioni Specialized.com/it

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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