TEST - RockShox RS-1: due curve e ti conquista

Davide Ferrigno
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Uno dei prodotti più interessanti e più discussi del 2015 è finito nelle nostre mani per un test di lunga durata.
Parliamo della RockShox Rs-1, la prima forcella a steli rovesciati da Xc prodotta di serie e solo per ruote da 29".
Il nome, Rs-1, si rifà alla prima forcella RockShox prodotta, nel 1989, ed entrata nella storia della Mtb insieme a Ned Overend alla prima edizione dei mondiali di Mtb nel 1990, a Durango (foto in basso).

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L'evoluzione tecnica è evidente. In 25 anni la Mtb ha cambiato più volte volto e questo è un processo ancora in corso.
Per circa due mesi abbiamo usato la forcella per farci proprio quello per cui è stata studiata. Questa RockShox, nella versione con escursione da 100 mm, è fatta per il cross country, quello puro, senza compromessi o mezzi termini.

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Come si è svolto il test

I trail di Finale Ligure sono stati una location ideale. E grazie ai ragazzi del Riviera Outdoor Racing Team ne abbiamo conosciuti di nuovi. Tanti chilometri, dislivelli importanti, sentieri tecnicamente impegnativi: sono questi gli ingredienti che hanno condito ogni giornata di test.

La Trek Superfly 9.8 è stata la prima bici su cui abbiamo montato la RS-1
La Trek Superfly 9.8 è stata la prima bici su cui abbiamo montato la RS-1

Per il primo mese la forcella è stata montata su una Trek Superfly 9.8 2014 (identica al corrispondente modello 2015 parlando di geometrie).  Nella seconda parte del test siamo passati ad un telaio Rocky Mountain Vertex MSL 2015.

Il test è proseguito con una Rocky Mountain Vertex MSL
Il test è proseguito con una Rocky Mountain Vertex MSL

Entrambe sono hardtail da XC da 29” con telai in fibra di carbonio, assolutamente in tema con la nostra forcella: costruita esclusivamente per 29”. Per come è stata concepita, la Rs-1 necessita di un mozzo dedicato. Kento Bike ha assemblato per noi una coppia di ruote, di cui a breve pubblicheremo un test.

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Kento Bike ha assemblato per noi una coppia di ruote appositamente per questo test.

La RockShox RS-1 vista da fuori…

I foderi e il cannotto sono in carbonio, e non per caso: pensate soltanto al valore aggiunto dall’utilizzo di questo materiale in termini di rigidità e di risparmio di peso.

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E parlando proprio di peso, tocchiamo un tasto forse dolente per i maniaci del grammo: sulla bilancia leggiamo una cifra prossima ai 1700 grammi per la forcella completa di dispositivo X-Loc e perno Maxle da 15mm, quasi 200 grammi in più rispetto alla sorella Sid RL, precedentemente montata sulla Trek.

Gli steli da 32 mm sposano la filosofia “All Black” adottata da Rock Shox già dalla scorsa stagione. L’attacco Postmount per la pinza del freno anteriore può ospitare dischi con diametro compreso tra 160 e 200mm.

Sul fodero sinistro troviamo le guide per il passaggio del tubo freno anteriore e dall’estremità della testa spunta la guaina per il comando remoto del blocco delle compressioni. Alla base dello stelo c’è la pratica manopola di regolazione del Rebound. Sotto lo stelo destro troviamo invece la valvola Schrader per l'immissione dell’aria.

Registro di regolazione rebound a sinistra e valvola Schrader a destra.
Registro di regolazione rebound a sinistra e valvola Schrader a destra.

Un mozzo dedicato

Essendo a steli rovesciati, non è presente l’archetto, comunemente installato sulle forcelle per aumentare la resistenza alla torsione. Per sopperire a questa mancanza, indispensabile per lasciar spazio al movimento della ruota anteriore in fase di compressione della forcella, RockShox ha introdotto il Predictive Steering.

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Un esploso del Predictive Steering: tramite il torque tube, il diametro del perno viene quasi raddoppiato

Anche se il perno è il noto Maxle Ultimate da 15 mm, il diametro ne viene maggiorato grazie al suo inserimento nel Torque Tube. La superficie di contatto fra le facce laterali del Torque Tube è dotata di una “zigrinatura” circolare che si incastra con la stessa presente lato forcella, andando così a formare un corpo unico attorno al quale ruota il mozzo.

Sulle facce laterali del torque tube è ben visibile la zigrinatura. Insieme a quella presente sul lato forcella formano l'incastro perfetto.
Sulle facce laterali del torque tube è ben visibile la zigrinatura. Insieme a quella presente sul lato forcella formano l'incastro perfetto.

Ma cosa c’è “dentro” la RockShox RS-1?

A sinistra c’è la parte aria, Solo Air per la precisione, con la possibilità di espandere o diminuire il volume della camera positiva tramite l'installazione dei Bottomless Token.
A destra abbiamo l’idraulica.
L’Accelerator Damper, regolato dal comando remoto, attiva o disattiva il freno idraulico in compressione.

L'idraulica completa
L'idraulica completa della RS-1 a nudo

Sono due i setting possibili e selezionabili dal comando remoto: aperto o chiuso. Nel primo caso la forcella può comprimersi in tutta la sua corsa.
Nel secondo le compressioni vengono inibite quasi completamente (il blocco non è mai assoluto), tranne che in caso di impatto con ostacoli particolarmente insidiosi.
La soglia di sblocco è regolabile tramite l’apposito registro presente sul comando remoto X-Loc. La cartuccia del rebound è dotata del sistema Rapid Recovery, già presente nella Pike.

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I vantaggi del Rapid Recovery

Qualche utile consiglio per montarla

Montare la RS-1 sul proprio telaio implica qualche attenzione in più rispetto ad una “normale” forcella. Il cannotto in carbonio va tagliato con cura, con una lama apposita. Al posto del classico spider, viene fornito un expander.
E’ fondamentale, poi, trovare la giusta linea per il passaggio del tubo freno anteriore, onde evitare strane e fastidiose pieghe dello stesso durante la fase di compressione della forcella.

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Per la lunghezza del tubo freno anteriore abbiamo preso spunto dalla bicicletta di un certo Jaroslav Kulhavý...

Il fodero sinistro va protetto dallo sfregamento del tubo con la pellicola appositamente fornita da RockShox.
Guardate questo tutorial:

Potrebbe essere una buona idea sostituire la guaina nel caso in cui questa sia stata precedentemente montata su un’altra forcella, in modo da non avere presenza di pieghe strane.
Il collarino del comando X-Loc va montato sul lato sinistro dello sterzo.

Il comando remoto X-Loc, all'inizio, sembra funzionare "al contrario". Quando non è schiacciato significa che il lokc-out è attivato. Quando è schiacciato (come in foto) permette tutta l'escursione della forcella.
Il comando remoto X-Loc, all'inizio, sembra funzionare "al contrario". Quando non è schiacciato significa che il lokc-out è attivato. Quando è schiacciato (come in foto) permette tutta l'escursione della forcella.

La tabella che riporta le pressioni di riferimento in base al peso del rider sottostima leggermente la quantità d’aria necessaria.
Il peso del sottoscritto è di circa 73 Kg e inizialmente ho dovuto introdurre aria per quasi 120 psi. Il setup è stato poi modificato strada facendo.

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La leva di chiusura del perno (foto sopra) va sempre posizionata in modo da evitare il contatto tra la sua estremità e lo stelo della forcella.
Considerate che la distanza Axle-to-crown è quasi un centimetro maggiore rispetto ad una RockShox Sid, per cui tende naturalmente a sollevare (anche se di poco) l’avantreno e il movimento centrale e a ridurre l’angolo di sterzo.

Ed ecco come si comporta sui sentieri

Cross country puro, dicevamo… ed è per questo che è stata usata.
In allenamento, in gara, su qualsiasi tipo di terreno. Ma andiamo per gradi…
Le prime uscite in bici con la RS-1 sono servite a rodarla: infatti, nei primi chilometri percorsi è risultata poco sensibile nella parte iniziale di corsa.
Verrebbe da pensare che sia stata immessa troppa aria, ma l’o-ring sullo stelo parla chiaro a fine uscita: 100 mm di corsa sono stati quasi raggiunti.
Con meno pressione avremmo raggiunto più volte il fondo corsa.

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Il comportamento appena descritto è migliorato dopo qualche giornata di test. Sui sentieri veloci e contemporaneamente nervosi è importante avere una sospensione che doni sostegno e sicurezza nell’affrontare i passaggi più tecnici.
Dimenticate quella sensazione di flessione in frenata che caratterizza molte delle forcelle da Xc.
La RS-1, a confronto, risulta granitica e garantisce un livello superiore di sicurezza e stabilità.
Merito del Rapid Recovery? Certo, ma non solo.
Infatti, l’impiego di una importante quantità di carbonio, se da una parte contribuisce all’aumento del peso complessivo, dall’altra rende i foderi davvero massicci, tanto da far cambiare completamente l’aspetto della bici.

L'aspetto della bici cambia decisamente con questa forcella...
L'aspetto della bici cambia decisamente con questa forcella...

A nostro avviso non c'è da preoccuparsi per quei grammi in più, poiché, a differenza delle forcelle standard, il peso in più non va a gravare sulla massa in movimento durante l'escursione. E questo segna di sicuro un punto a favore in termini di scorrevolezza degli steli. E possiamo affermare che scorre davvero bene...
L’interrogativo principale, nonché argomento di numerose discussioni, è stata la resistenza alla torsione: la mancanza dell’archetto potrebbe teoricamente far manifestare questo fenomeno.
In tutta sincerità non abbiamo riscontrato niente che non possa essere considerato normale nella flessione tipica di forcelle con steli da 32 mm o di diametro inferiore.
Il sistema Predictive Steering contribuisce, infine, in maniera decisiva nel rendere questa forcella così resistente alla torsione.
Il comando remoto del lockout si è rivelato indispensabile per lo stile decisamente XC di riding adottato.

Un tuning semplice e immediato

L’utilizzo della forcella nella prima parte del test l’ha resa più “morbida” e sensibile in partenza, ma non abbastanza.
Rimuovere un po’ d’aria per migliorarne questo aspetto sarebbe la soluzione, ma si andrebbe a rischiare un affondamento eccessivo nell’affrontare i trail ricchi di gradoni e quindi di compressioni veloci. L’unica soluzione è aumentarne la progressività. Anche per la Rs-1 è prevista l’applicazione di Bottomless Token. In fase di produzione ne vengono montati due.

Tabella Tokens
La tabella indica in rosso la quantità di spessori montati in fabbrica a seconda dell'escursione della prevista per la forcella

Noi abbiamo voluto inserirne un terzo (Rock Shox ne fornisce due supplemetari) e vi mostriamo in questa breve fotogallery l’operazione di tuning.
Consigliamo di rivolgervi a personale qualificato per questo intervento. Noi ci siamo affidati a Luca Bondi di Riviera Outdoor Finalborgo per questa operazione, ma anche per il montaggio e l’assistenza sulla forcella durante questo periodo di test.

E' importante sgonfiare completamente la camera positiva prima di rimuovere la valvola.
E' importante sgonfiare completamente la camera positiva prima di rimuovere la valvola.
Ecco come appare a valvola rimossa.
Ecco come appare a valvola rimossa.
Abbiamo aggiunto un Bottomless Token ai due già presenti.
Abbiamo aggiunto un Bottomless Token ai due già presenti.

Il risultato ottenuto dopo questa modifica è stato proprio quello cercato.
La pressione della camera d'aria è stata portata ad un valore inferiore del precedente (da quasi 120 a quasi 110 psi). La sensibilità ai piccoli urti è aumentata, andando ad alleggerire lo stress di polsi e braccia. La riduzione del volume della camera d'aria ha effettivamente accentuato la progressività in compressione.
Meno aria, forcella più sensibile e nessun fondo corsa.
Semplice, no?

Luci e ombre della Rock Shox RS-1

Questa forcella è indiscutibilmente di alta gamma.
Anzi, di altissima gamma, se facciamo riferimento al prezzo di listino di ben 1658€.
E le prestazioni, come avrete letto fin qui, non sono da meno.
Durante il test l’expander di serie ci ha abbandonato. In una giornata di riding abbiamo notato il classico “sbacchettamento” in frenata che si verifica se l’expander non è saldamente ancorato all’interno del cannotto. Non c’è stato modo di risolvere il problema, neanche applicando la pasta per carbonio in modo da generare un grip maggiore. L’unica soluzione è stata la sostituzione con un modello diverso.

Abbiamo sostituito l'expander di serie con uno più "tenace".
Abbiamo sostituito l'expander di serie con uno più "tenace".

Purtroppo la RS-1 pecca un po' in praticità d'uso: chi è solito smontare spesso la ruota anteriore, magari per caricare in auto la propria bici, non tarderà ad accorgersene. Essendo gli steli completamente indipendenti l’uno dall’altro, tendono a ruotare, rendendo complesso il passaggio del perno passante nel momento in cui si va a rimontare la ruota. Per semplificare in parte questa operazione, consigliamo di attivare il blocco delle compressioni quando si smonta o rimonta la ruota e di disattivarlo al momento dell’inserimento del perno Maxle.
Ma se in gara dovesse accadere di dover cambiare e/o smontare la ruota anteriore?

Per chi è questa forcella RockShox?

Ci è piaciuta la RS-1, e non poco.
Al momento è disponibile soltanto per 29er e il modello con 120 mm di corsa potrebbe dimostrarsi perfetto se montato su bici da trail riding (120 mm di escursione alla ruota posteriore).
Quella con corsa da 100 mm (o 80 mm) è invece puramente Xc.
Nonostante i problemi di praticità citati in precedenza, da quest'anno svariati pro' (ad esempio Jaroslav Kulhavy e Christoph Sauser alla Cape Epic 2015) hanno scelto di utilizzarla in gara.
Chissà se l'avrebbe scelta anche Ned Overend a Durango nel 1990? 🙂

Per informazioni Sram.com/rockshox

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