VIDEO - Specialized Enduro Pro Carbon 27,5: ancora meglio. Però...

Simone Lanciotti
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La Specialized Enduro Pro Carbon 27,5 è stata una delle sorprese della stagione 2017.
E non proprio in senso positivo, come emerse durante il test.
Inevitabilmente sulla versione 2018 le aspettative erano ancora maggiori, perché questa bici, un’icona nel mondo delle Mtb da enduro al pari della sorella 29er, è tenuta d’occhio da migliaia di appassionati.
Come va la versione 2018 rispetto a quella 2017?
Che cosa cambia di più?
A quest’ultima domanda abbiamo già risposto in occasione del lancio ufficiale (avvenuto lo scorso 17 agosto), ma ora è il momento di dirvi come va sui sentieri.
E qui arrivano diverse sorprese e una conferma meno piacevole…

Entriamo nei dettagli del test…

1 - DETTAGLI TECNICI TELAIO
- Geometria: 9,5
Ciò che c’era di buono sulla versione 2017 è rimasto anche sulla 2018 e, anzi, è addirittura migliorato, grazie a un reach maggiorato e alle regolazioni concesse con il flip chip.
Ora siamo a 46,6 cm di reach (contro i 45 cm del modello 2017) in taglia L e l’angolo di sterzo è sceso di mezzo grado, da 65,5 a 65 gradi, sempre con forcella da 170 mm.

Specialized Enduro Pro Carbon

Le due posizioni possibili del flip chip, ossia della boccolletta di metallo evidenziata a destra.

Specialized Enduro Pro Carbon

Posizione LOW

Specialized Enduro Pro Carbon

Posizione HIGH

Per raggiungere questo risultato Specialized ha aggiunto un flip chip, ossia una boccola sull’attacco dell’ammortizzatore che permette di modificare la geometria del telaio in circa 10 minuti, passando da un angolo di sterzo di 65 gradi a un valore di 65,5 gradi.

L’operazione è facile, ma richiede attenzione e pulizia nello smontaggio e nel rimontaggio dell’ammortizzatore e del relativo supporto.
Il test si è svolto prevalentemente in modalità LOW, cioè con l’angolo di sterzo a 65° e il movimento centrale a un’altezza di 33,5 cm con gomme Specialized Butcher da 2,6”.
Sul fronte geometria ora la Specialized Enduro Pro Carbon 27,5 convince definitivamente.

- Assetto in sella: 9,5
L’equilibrio generale, ora, è migliorato rispetto a quello del modello 2017.
Nel caso della taglia L, quella il cui reach è aumentato in modo più marcato, si ha la sensazione di maggiore bilanciamento sulle due ruote e la sintonia che trasmette la bici è più immediata rispetto al modello 2017.

Il manubrio da 800 mm di larghezza e l’attacco manubrio da 60 mm di lunghezza permettono una posizione in sella ben caricata sull’anteriore.
La Specialized Enduro Pro Carbon 27,5 è diventata una bici da enduro che ispira una confidenza più immediata.

- Cura costruttiva: 10
Il livello raggiunto dall’edizione 2018 non si discosta molto da quello del modello che va sostituire. Specialized ha raggiunto un livello molto elevato per quanto riguarda le finiture.
Segnaliamo che le gomme da 2,6” di sezione di primo montaggio hanno spazio a sufficienza per essere usate anche su terreni fangosi; il portaborraccia è montato in posizione canonica e integra la Swat Door (esclusiva di Specialized); le protezioni sul telaio sono ben fatte e ben posizionate; il passaggio dei cavi è interno al telaio, è curatissimo ed è privo di curvature inopportune; il multitool integrato nel cannotto di sterzo; infine il guidacatena di serie, seppur di piccole dimensioni, fa il suo dovere; la corona anteriore ha guadagnato un po’ di spazio in più per ospitare corone anche di 34 denti.

Non abbiamo un dato ufficiale, ma rispetto al modello 2017 lo spazio a disposizione per la corona è visibilmente maggiore.

- Tuning ammortizzatore: 6,0
Qui viene fuori la prima nota dolente di questa bici.
L’ammortizzatore Ohlins Stx22 ha una taratura che rende molto lineare il comportamento della sospensione posteriore.

Il supporto dell’idraulica è poco evidente da inizio corsa fino all’avvicinarsi del fondocorsa, per cui utilizzare l’85% del travel a disposizione è molto facile.
Manca, come accadeva sulla versione 2017, un freno in compressione, utile tanto in salita quanto in discesa, specie da metà corsa in poi, e questo rende la Specialized Enduro Pro Carbon 27,5 poco piacevole da usare in salita.

Specialized Enduro Pro Carbon

Lo Swat Door, ovvero il vano ricavato all'interno del tubo obliquo accessibile con lo sportellino ricavato in prossimità del portaborraccia - Foto Luigi Sestili

In discesa le cose vanno meglio, come leggerete più avanti, e si ha la netta sensazione che a Morgan Hill abbiano voluto privilegiare il comportamento in discesa rispetto a quello in salita.
La bici è facile da guidare, ispira confidenza immediata (grazie anche al triangolo anteriore più lungo) e soprattutto in discesa sul ripido diventa più facile e amichevole.
Questo rende le cose più facili ai meno esperti, ma chi ha un po’ di “manetta” troverà presto i limiti di questo tuning dell’ammortizzatore Ohlins.

Specialized Enduro Pro Carbon

Le gomme Specialized Butcher Grid sono da 2,6" di sezione, ovvero da 66 mm di larghezza - Foto Luigi Sestili

- Posizionamento ammortizzatore: 10
La posizione è ottimale, facile da raggiungere anche in sella e abbastanza protetto dagli schizzi della ruota posteriore.
- Peso telaio e/o bici: 6,0
Seconda nota dolente della bici: in taglia L, senza pedali e con camere d’aria, siamo a 14,29 Kg (lo stesso peso del modello 2017).
E non parliamo di un allestimento e di un prezzo da entry level.
La solidità e la precisione telaio non sono in discussione, ma se guardiamo la tipologia di bici (enduro), il prezzo (7490€ di listino) e l’allestimento, è lecito attendersi più leggerezza.

Specialized Enduro Pro Carbon

I cerchi in fibra di carbonio Roval Traverse hanno una larghezza interna di 30 mm - Foto Luigi Sestili

Specialized Enduro Pro Carbon

La forcella Ohlins Rxf 36 ha l'idraulica Stx, cioè single tube e non twin tube - Foto Luigi Sestili

- Prezzo telaio e/o bici: 7
7490€, ma non è il top di gamma (al vertice troviamo sempre la S-Works, 8990€).
L’allestimento è raffinato, più raffinato del modello 2017 (ora troviamo i cerchi Roval Traverse Carbon di serie), ma non siamo ai massimi livelli.
Infatti, troviamo la forcella Ohlins Rxf 36 single-tube, cioè non la versione più raffinata, i freni Sram Code R e un manubrio in lega leggera Specialized Dh anziché in fibra di carbonio.

Sappiamo che il top è riservato alla S-Works e che i brand rivali di pari livello adottano una politica di prezzi analoga, ma visto il prezzo di listino del modello Pro ci si aspettava qualcosa in più.
- Garanzia sul telaio: 9,5
Specialized ha attivato la garanzia a vita sul telaio a partire dai modelli 2018.

Voto finale (da 1 a 10): 8,43

2 - COMPORTAMENTO IN SALITA
- Efficienza sospensione posteriore in salita: 5,0
L’Ohlins Stx22 penalizza il comportamento in salita di questa bici.
Ad andature blande (come del resto si conviene a bici da 170 mm di escursione) la bassa efficienza della sospensione è meno evidente, ma comunque poco piacevole. Peccato.

- Impressioni di guida in salita: 6,0
La forcella Ohlins non è bloccabile e la sospensione posteriore è sin troppo attiva, per cui mettete da parte la fretta e preparatevi ad usare spesso il rapporto più demoltiplicato.
Il peso complessivo della bici, infine, non giova di certo, ma va ricordato che la vocazione della Enduro Pro Carbon 27,5 è tutt’altra.

Nell’offroad, invece, le cose vanno un po’ meglio, perché la sospensione Fsr, essendo molto attiva, permette un grip maggiore.
Se si hanno le gambe, ovviamente.

Voto finale (da 1 a 10): 5,5

3 - COMPORTAMENTO IN DISCESA
- Efficienza sospensione posteriore in discesa: 8,5
I piccoli impatti vengono letteralmente “mangiati” dalla sospensione, con un effetto che è paragonabile a quello di una gomma Plus e con un netto incremento del comfort e della confidenza di guida.
La Specialized Enduro Pro Carbon 27,5 è una bici molto facile da guidare sulle pendenze più estreme, nei salti e in tutte quelle situazioni in cui si avverte una sensazione di rischio.
La sospensione però diventa molto progressiva verso il fine corsa al punto che è difficilissimo sfruttare tutti i mm di corsa, ma il feeling nel complesso non ne risente molto.

Ciò che convince meno è il supporto dell’ammortizzatore a metà corsa, ossia quando si esce di curva o quando si deve cambiare traiettoria: in queste circostanze l’ammortizzatore “mangia” molti millimetri di escursione, rendendo la bici meno agile.
- Efficienza in frenata: 8,5
La grande sensibilità ai piccoli impatti ha delle ripercussioni positive anche sull’efficienza in frenata. La sospensione Fsr di Specialized è da sempre poco afflitta dal fenomeno di inibizione generato dalla frenata.

- Impressioni di guida in discesa: 9,5
La Specialized Enduro Pro Carbon 27,5 è una macchina da discesa e fa dimenticare presto il comportamento poco convincente in salita non appena si inizia a guidare davvero.
Tutti i componenti sono studiati e calibrati per questo utilizzo e la solidità del telaio è spaventosamente elevata.
Siamo ai livelli di una bici da Dh ed è sicuramente un riferimento in ambito enduro.
Le ruote Roval Traverse Carbon aumentano la sensazione di precisione e rigore direzionale, senza creare disagi sui fondi più rocciosi.

La forcella Ohlins Rxf36, pur essendo di tipo single-tube (cioè Stx e non Ttx), è in grado di prestazioni di tutto rispetto: sempre con un livello di sostegno ottimale (e configurabile grazie alla doppia camera d’aria), molto fluida e precisa.
Un plauso anche alle gomme Specialized Butcher di nuova generazione, molto dotate in quanto grip e resistenza ai tagli.

Specialized Enduro Pro Carbon

La struttura del carro è diventata, dall'edizione 2017, molto più massiccia e la precisione di guida ne beneficia. Foto Luigi Sestili

Il pacchetto Specialized Enduro Pro Carbon 27,5 nel complesso funziona molto bene in discesa e fa passare in secondo piano il tuning non proprio ottimale dell’ammortizzatore.
E’ lecito porsi la domanda: ma quanto migliorerebbe questa bici con un ammortizzatore a molla?
Oppure con la modifica che Andreani propone per l’idraulica dell’Ohlins Stx22?
Quasi certamente diventerebbe più sfruttabile anche in salita, ma la valutazione di questo test, per correttezza verso i lettori, si limita all’equipaggiamento di serie.

Voto finale (da 1 a 10): 8,83

4 - COMPORTAMENTO SUL PEDALATO
- Efficienza sospensione posteriore nel pedalato: 6,5
I rilanci sono uno dei momenti in cui si evidenzia il tuning tendenzialmente flat dell’ammortizzatore e l’efficienza della sospensione posteriore non è ai massimi livelli.
In compenso con questa taratura si riesce a volare sopra gli ostacoli con maggiore facilità. Diciamo che occorre prenderci la mano e capire come sfruttarla al meglio.
- Impressioni di guida sul pedalato: 6,5
Le ruote da 27,5” di diametro ispirano agilità, ma occorre essere bravi a mantenere alta la velocità per sfruttare al meglio le doti di questa bici.
Quindi, sì, rilanci non sono rapidissimi, ma è anche vero che la solidità di questa bici permette di esagerare davvero in discesa, facilitando il raggiungimento di velocità superiori.
E mai come in questo frangente avrei voluto provare la Specialized Enduro Pro Carbon 27,5 con un ammortizzatore a molla…

Voto finale (da 1 a 10): 6,5

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 7,31

In conclusione…
La geometria è migliorata e quei 1,6 centimetri di reach in più si fanno sentire.
Non stravolgono la guida, ma di sicuro sono avvertibili, soprattutto da parte di chi è abituato ad avere una posizione in sella più neutrale.
Personalmente ho apprezzato il buon equilibrio generale dei componenti (seppure alcuni non al top), l’adozione dei cerchi in fibra di carbonio, il reggisella CommandPost Wu (i cui vantaggi non sono immediati, però) e, lo ripeto, la grande solidità del telaio.
Triangolo anteriore (soprattutto) e carro fanno un insieme di estrema precisione e robustezza.

A giudicare dal livello raggiunto viene da pensare che Specialized avesse in mente anche un uso bike park per questa bici, anche se questa rimane una mia elucubrazione.
Due le noti dolenti: l’ammortizzatore poco incline alla salita e il peso, non proprio da Mtb da enduro di alto livello.
Insomma, la Specialized Enduro Pro Carbon 27,5 ha un solo obiettivo: andare fortissimo in discesa, con un impegno ridotto, mettendo più facilmente a proprio agio.
Se questo era l’obiettivo possiamo dire che è stato centrato.
Se si modifica anche il tuning dell’ammortizzatore, allora, la soddisfazione diventa ancora più grande.
Una nota sul voto finale: come alcuni avranno notato, 7,31 è più basso rispetto a quello assegnato alla versione 2017 (7,96), sebbene la 2018 abbia delle migliorie sulla geometria.
Il voto differente è dovuto esclusivamente alla differente scheda di valutazione utilizzata per i due test, ora di più rapida consultazione.

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Per informazioni Specialized.com



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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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