VIDEO - Dentro la gara di Coppa Italia Enduro a Calci (PI)

Stefano Chiri
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Il weekend scorso mi ha visto impegnato nella gara di Coppa Italia Enduro in prova unica a Calci (PI), dove si assegnava la maglia con il tricolore (qui le classifiche della gara), in una zona che amo, perché ci ho già corso (a modo mio) lo scorso anno.
E ho deciso di tornarci, sempre in occasione della gara.

Coppa Italia Enduro

Lo scopo, questa volta, è duplice: raccontare la gara da dentro (e parlarvi dei sentieri di Calci) e capire se è utile effettuare delle ricognizioni pre-gara con una Mtb a pedalata assistita.
Bene, cominciamo dai sentieri di Calci...
Vi potrei scrivere un trattato sul Monte Serra, il monte che accoglie i sentieri di questa cittadina toscana.
E’ un paradiso per l’enduro, i ragazzi dell’organizzazione SpeedPoint ci parlano di 20 e più percorsi, e dell’enorme impegno che c’è dietro per poterli sfruttare.
Purtroppo in Italia assistiamo spesso a situazioni simili in cui i comuni non capiscono quanto la Mtb si stia espandendo e quanta economia ci possa girare intorno.
Per fortuna a Calci, grazie alla lungimiranza degli amministratori locali, la situazione si sta sbloccando e i ragazzi di SpeedPoint hanno avuto modo di creare qualcosa che si può, in una zona meno vasta, assolutamente paragonare a Finale Ligure come qualità dei sentieri…
Anzi, vi invito a guardare il video perché le parole non bastano per spiegare di quali percorsi stiamo parlando...

Arrivati, ci sbrighiamo a salire in sella e…
Parto insieme al mio amico Alessandro da Roma dopo pranzo, il viaggio fila liscio e arriviamo verso le 19:00 di venerdì.
Con lo scenario di un tramonto nuvoloso andiamo di fretta e furia sul percorso di gara con le due e-bike che ci siamo portati (e delle quali stiamo facendo i rispettivi test).
Due e-Mtb, la Focus Sam Square (qui lo short test) e l’Olympia E1-X Carbon 8.0, e due bici enduro cattive che useremo in gara, la Giant Reign Sx e l’Ancillotti Scarab Evo 29.
Saliamo per fare Ps1, ci fermiamo, scattiamo qualche foto, e al calare della luce ci facciamo la discesa in totale relax.

Coppa Italia Enduro

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Alessandro Bonfanti è un mio caro amico, uno dei pochi che resiste negli anni alle mie scorribande. ?Qui nelle foto è in azione sulla Ps1 Le Macine con l'Olympia E1-X Carbon 8.0.

Doccia, cena da Faustino (tra l’altro terzo assoluto nella categoria e-bike), e a nanna che il giorno dopo ci aspetta la ricognizione completa del percorso di gara.

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Il sottoscritto durante le prove ha utilizzato la Focus Sam Square, nella foto davanti l'ingresso della stupenda Certosa di Calci.

Sabato di prove elettrizzanti!
Ci svegliamo con calma e sempre in sella alla Focus Sam Square e alla Olympia E1-X Carbon 8.0 ci muoviamo per il giro gara.
Mi sbaglio e facciamo la Ps4 per prima così già capisco che ci giocheremo una discesa quasi sicuramente, però la Ps1 l’abbiamo fatta anche se quasi al buio.
Ps4 non molla un attimo.
Curve a non finire, le e-bike sono un po’ impacciate nello stretto e il limite più evidente in discesa è nell'agilità, soprattutto se il mezzo è stato preso per la prima volta la sera prima...
Non riusciamo a fare certi passaggi che agevolmente faremmo con l’enduro e capiamo che l’e-bike ti fa risparmiare un po’ di energie in salita, ma in discesa non riesci a provare i passaggi più difficili come se avessi una Mtb.
L'e-Bike è utile per perlustrare il percorso, ma è certamente più impegnativa da guidare.
Quindi, se si ha una buona preparazione, meglio fare il giro con la bici da gara…

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Alcuni passaggi di Ps4 Calsifer

Finita la Ps4 andiamo a fare la Ps2, molto più scorrevole con salti e tornati ripidi in discesa che ci mettono parecchio in difficoltà.
Proseguiamo e arriviamo alla Ps3.
Stupenda!
Non c’è un trail che non valga la trasferta!
Sentieri incredibili, tanto che alla fine di Ps3 abbiamo la possibilità di scegliere se fare altra salita e percorrere Ps1 o continuare su un sentiero che prosegue proprio dopo il Finish della Ps3.
Se avete visto il video sopra sapete già quale è stata la nostra scelta!
Via giù per un trail che non ha nulla a che fare con la gara, ma anch’esso di una bellezza sconvolgente!

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Alessandro lungo la Ps3 Babus

Bene, è ora di pranzo e ci concediamo un po’ di riposo.
Consci del fatto che le discese sono tecniche e benché l’e-bike non sia così lontana come velocità dalla nostra bici da gara decidiamo di prendere le non assistite e fare almeno una meccanizzata per ritrovare confidenza con l'agilità di una Mtb da enduro.
E così facciamo e in effetti il piacere di guidare con una bici più leggera è evidente.
Si riesce a giocare di più.
Giornata chiusa con 1400 m di dislivello assistiti e circa 200 m non assistiti…
Ritiriamo il pacco gara, i numeri, prepariamo le bici, doccia, cena e a dormire che domani ci aspettano più di 1500 m di dislivello.

La domenica che non ti aspetti
Sto sorprendentemente bene con le gambe, meglio del solito sicuramente (ho utilizzato l’e-bike stavolta rispetto alle altre gare, vedi Talamello), la gara è lunga mi sono reintegrato bene la sera con birra e cinghiale… ?
Incontro amici vecchi e nuovi, quindi non saremo solo i soliti noti a scornarci oggi…

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Siamo parecchi anche se non quelli che ci si aspetterebbe da una gara del genere.
Un po’ perché c’è l’EWS in Francia e molti sono lì e un po’ perché c’è stato un boicottaggio da parte di alcune squadre verso la società organizzatrice per motivi futili e che fanno solo male a questo sport.
Bravo comunque SpeedPoint per essere andato avanti e aver portato un evento di così alto livello su questi percorsi.

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Davidone, detto il Cokina, una colonna portante di questo sport, in gara con le ginocchiere! 😀

Il primo trasferimento è molto ripido e lo affrontiamo con calma per non bruciare subito le gambe.
Ps1 Le Macine è un must della zona.
Parto con il giusto ritmo, e pur non ricordando per l’ennesima volta niente mi sento bene e ho un buon feeling con bici e terreno, mi sento a mio agio e guido bene, mi diverto.

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Garibbo, vincitore della categoria e-bike, in partenza dalla piazza di Calci

C’è sempre qualche errorino di ritardi e pinzate di freno in uscita per correggere la traiettoria ma niente di grave da segnalare.
Affronto lo strappo in salita con una buona progressione e riprendendo la discesa dopo un gradone, sento la catena sbattere.
Guardo in basso e... nooo!
E' caduta la catena.
Così cerco di sfruttare al meglio il sentiero per non perdere velocità, però in un paio di punti mi sento quasi fermo.
Arrivo in un tratto che mi piace moltissimo, salto in discesa e curva verso sinistra con appoggio, sento urlare il mio nome, devo ripagare il pubblico, e via, piede fuori e mega derapone con esplosione di terra.
Ahhh, che belle le urla di incitazione dopo, mi danno l’energia per continuare a pompare la bici fino all’arrivo della Ps1 ?

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Il sottoscritto in azione su una delle sponde finali in comune con Ps1 e Ps4. Notare la catena già fuori dalla corona...

Con un po’ di rammarico per la perdita della catena noto che non sono l’unico.
Ps1 ha già decimato i concorrenti: c’è chi ha bucato, chi ha intaccato il cerchio, chi ha strappato il cambio, chi a stallonato la ruota anteriore e anche chi è caduto.
Sarà dura, però ragazzi che divertimento!
Il trasferimento verso Ps2 è il più lungo.
Inizia a fare caldo, parecchio e c’è un’umidità incredibile.
Della Ps2 MecLeod non ricordo assolutamente niente.
Ricordo che è quella scorrevole ma con delle curve tecniche sul finale che infatti mi mettono in enorme difficoltà, sbaglio spesso andando lungo e mettendo il piede in terra per riportare dentro la bici.
Manco tutte le frenate, sono sempre in ritardo, chiudo la Ps senza essermi divertito. Dovevo un attimo resettarmi prima di partire.
Pazienza, andiamo avanti…

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Marco Bevilacqua, secondo tra gli Elite Master Sport, su uno dei tanti salti di Ps2 MecLeod.

C’è altra gente che si ritira, altri hanno già i crampi, un po’ il caldo, l’umidità e anche le prove dei giorni precedenti su sentieri che in discesa ti mettono molto più alla prova che in tanti altri posti.
Io sto bene, mi alimento nel modo giusto e proseguo.
Start Ps3 Babus, questa ricordo che è velocissima, mi concentro a guardare molto avanti e ricordo un paio di punti critici.
Va bene, mi gioco un paio di jolly perdendo il pedale per cercare di rilanciare la velocità e la chiudo senza errori gravi.
Una sparata!
Roba da 40 km/h tra le pietre.

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Simone Ferraro, primo tra gli Master1

Dai, ormai è finita, manca l’ultima salita lunga, ma di circa 140 metri di dislivello.
Ps4 Calsifer, c’è da diventare scemi per quante curve ci sono, sali e scendi, il terreno è a tratti sabbioso, roccioso, con radici e con una terra da paura.
E’ un misto di tutto, non ci sono salti costruiti, ma tanti inviti a saltare per tenere alta la velocità.

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Federica Casini, prima assoluta tra le donne. Foto Luigi Carbonaro

Non molla mai, le mani fanno male e la testa quasi ti gira per il susseguirsi di curve, quando pensi di essere arrivato verso il finale in comune con la Ps1 in realtà hai ancora almeno un altro minuto di pietre e curve.

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Francesca Bonanni in uno dei tanti passaggi tecnici di Calci tra rocce, alberi, radici e chi più ne ha più ne metta. Foto Luigi Carbonaro

Finalmente il tratto in comune.
Errore per la lucidità che non c'è quasi più, la bici si mette di traverso in mezzo alle pietre, però stavolta la catena è ancora sopra, così tre colpi di pedale e riprendo subito il ritmo.
Arriva la mia amata curva per scatenare il pubblico.
La annuncio: “Eccolaaaaa”!!
Sbam!
Traversone con esplosione di terra e tutti ad esultare.
Chiudo e sono felicissimo, esausto ma felice!

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Eccolaaaa! Foto Luigi Carbonaro

Arrivano anche gli altri, chi con cambi penzolanti, chi con le ruote ormai quadrate, però tutti inequivocabilmente esaltati dai percorsi del Monte Serra!

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Alla fine…
Il terreno non perdona, è al tempo stesso scassato e flow, guidato e ripido, terroso e roccioso.
Incredibile!
Mi sono divertito da morire, ho guidato bene, mi sono sentito padrone del mezzo anche quando c’era da improvvisare qualche linea.
E il risultato?
Se ti diverti e hai flow è secondario, ma questa volta c’è scappato un terzo posto assoluto dietro due campioni come Claudio Barreca (Team Speed Point), primo, e Tobia Poloni (Tracce Team), secondo, e anche il primo posto di categoria che è servito per vincere la maglia tricolore di Coppa Italia Enduro.
Assolutamente inaspettata, però per un insieme di coincidenze è arrivata.

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Tobia Poloni secondo assoluto. Foto Luigi Carbonaro

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Claudio Barreca Primo assoluto. Foto Luigi Carbonaro

Mancavano magari i più forti, però, come dice il mio amico Marco, "il primo passo che devi fare per vincere è partecipare alla gara"!
Anche se la mia più grande vittoria è stata non stendersi derapando sulla sponda finale di Ps1 e Ps4 per esaltare il pubblico.

Coppa Italia Enduro

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Volevo ringraziare Luigi Carbonaro per le foto e in particolar modo Luca Campatelli, Nicola Procino, Fausto Guidi e il Team Speed Point per l'ottima organizzazione e i trail fantastici!
I sentieri di Calci meritano davvero una visita...

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Sull'autore
Stefano Chiri

Mi piace la guida off-road, in sella alla bici e alla moto, ho una vocazione gravity-fun e per me lo stile in sella è tutto. Se non riesco ad essere velocissimo, cerco di essere stiloso... Su MtbCult mi occupo di Mtb da enduro e da trail riding

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