VIDEO - SoCal Enduro Series: in gara con Luca

Luca Colasanto
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Un messaggio da Luca Colasanto: “Questo weekend vado a correre a Big Bear”.
Poco altro da aggiungere se non l’invito a raccontarci le sue impressioni.
L’enduro in California, anzi in SoCal, cioè il Sud della California, è qualcosa di molto diverso da ciò a cui siamo abituati.
E così dopo aver partecipato alla prima tappa del California Enduro Series a Fontana (qui il report), Luca è andato a BigBear per una tappa del SoCal Enduro Series.
Leggete il suo report e guardatelo in azione sulla Speciale più tosta, quella del Miracle Mile…
SL

Il bike park di BigBear è l’unico dotato di salite con seggiovia in tutta la California del Sud. L’apertura del park risale a 4 anni fa, nonostante gli impianti siano stati aperti nel lontano 1953. Le tracce a disposizione variano da percorsi tipicamente XC a sentieri DH, accontentando così i gusti del principiante che sia avvicina per la prima volta alla MTB e quelli dei numerosi Pro’ downhillers che ogni weekend affollano il park.

L’evento
L’evento di punta dell’anno è il Craft&Cranks, che unisce degustazioni di birra locale proveniente dalla BigBear Brewery a gare Xc, enduro e Dh.
I tanti espositori presenti e l’intero weekend di gare creano un contesto davvero speciale dove il divertimento e l’adrenalina la fanno sicuramente da padrone.
La scaletta del fine settimana prevede il cross country il venerdì, il downhill il sabato e l’enduro la domenica a chiudere la manifestazione, il tutto condito da concerti live, giostre e ovviamente fiumi di birra!

socal enduro

Partito da San Diego! Direzione Big Bear...


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E andiamo in gara…
La gara di enduro fa parte del circuito SoCal Enduro Series, ovvero il campionato enduro circoscritto alla California del Sud, nella zona tra Los Angeles e San Diego. Sono previste tre Speciali, le prime due sulle tracce più pedalate del park e la terza su uno dei due trail da Dh a disposizione.

socal enduro

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Non tantissimi i partecipanti, poco meno di un centinaio, in tanti hanno preferito correre la gara di downhill del sabato e riposare la domenica.
Prendo la seggiovia per arrivare allo start della prima Speciale, il trail l’ho già percorso una volta e non ricordo grandi difficoltà tecniche, c’è solo da spingere tanto sui pedali e quello lo ricordo bene…
La partenza è per categoria, ma l’ordine è casuale, io mi piazzo circa a metà gruppo tra i miei pari di categoria e aspetto il mio turno.
Il primo tratto, abbastanza lungo, è sostanzialmente una strada tagliafuoco in falsopiano, c’è parecchio da spingere e si arriva ad una bella velocità (io sfrullinavo con il 30x10). Successivamente ci si immette in una parte guidata nel bosco con brevi ma continui rilanci. L’unica vera insidia della Speciale è il terreno, sabbioso e traditore; molte sponde sono in realtà soffici e anche i tratti pedalati sono resi più impegnativi dal fondo cedevole.
Verso la fine della ps raggiungo il biker partito prima di me, il quale ci mette un bel po’ prima di decidersi a farmi passare, facendomi perdere secondi preziosi.

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Un selfie con Anneke Beerten: taac, fatto!

La seconda Speciale parte dopo un breve trasferimento pedalato, stavolta meno rilanci e più velocità, nel complesso il trail è molto divertente e permette di scegliere diverse linee. Purtroppo non avendolo mai percorso prima mi accorgo di alcuni “tagli” solo dopo averli superati, ma questo fa parte del gioco.
Riprendo il ragazzo davanti che questa volta si dimostra molto meno esitante nel farmi passare e tutto fila liscio fino alla finish line.
L’ultimo trasferimento di giornata è in seggiovia, si arriva nel punto più alto della montagna per affrontare il “Miracle Mile”, ossia la traccia più tosta del bike park. Molte rocce e alta velocità (il Gps ha segnato oltre 50 orari), sponde giganti rock garden da affrontare a tutta, ci sarà sicuramente da divertirsi.

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Luca Colasanto in azione. Foto Scott McLain


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Prima di partire un mio amico viene a dirmi che sono in seconda posizione nella nostra categoria, sinceramente pensavo di esser stato abbastanza lento, ma evidentemente non aver sbagliato nulla nelle prima due Speciali ha ripagato in termini di tempo.
Mi avvicino allo start con l’intenzione di guidare pulito senza commettere errori, so già che questa è la speciale che soffrirò di più, essendo un percorso che favorisce i downhillers puri.
Parto con il chiodo fisso di non sbagliare, questo mi porta a guidare piuttosto impacciato deconcentrato, infatti commetto un paio di piccoli errori ma riesco comunque ad arrivare al traguardo senza cadute o grosse perdite di tempo.
Guardate il video…

A fine gara confronto subito i tempi con lo stesso mio amico che mi aveva comunicato la seconda posizione provvisoria, scopro però di aver preso secchiate di secondi proprio nell’ultima Speciale e di esser stato superato da un altro ragazzo oltre che da lui!
Così il mio compare Eric mi caccia educatamente fuori dal podio, facendomi concludere con un quarto posto di categoria.
Un peccato aver buttato tutto proprio all’ultima Speciale avendo guidato troppo di conserva, ma mi ritengo comunque soddisfatto del mio rendimento e soprattutto di quello della bike, ormai arrivata al setting definitivo per quanto riguarda gomme e sospensioni.

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La Specialized Stumpjumper di Luca

Ora mi aspetta un lungo periodo di stop estivo (dalle gare) dove ne approfitterò per lavorare sulla velocità pura, che è la cosa che al momento manca di più.
Alla prossima!

Ps: un dovuto ringraziamento ai ragazzi di Bike-Store Roma per il continuo supporto fornitomi durante questa prima “strana” stagione all’estero, grazie!

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