5 motivi per cui dire grazie alle e-Mtb

Simone Lanciotti
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Ho iniziato a provare le e-Mtb nel 2014, ma solo l’anno successivo, nel 2015, mi sono reso conto del grande potenziale di questi mezzi.
In 8 anni sono cambiate tantissime cose e non solo per le Mtb elettriche, ma anche per la Mtb in generale.

Il motore elettrico ha permesso a tante persone di continuare ad andare in Mtb oppure di iniziare ad andare in Mtb e questo è senza dubbio uno dei grandi meriti delle e-Mtb.

Dato che parliamo pur sempre di off-road, i rischi connessi all’uso di questi mezzi non sono azzerati, sia chiaro, ma voglio concentrarmi sugli aspetti tecnici, ovvero il tema di questo articolo.
Cioè, elencare i 5 motivi per cui dire grazie alle e-Mtb.

1 - Il baricentro piuttosto che il peso

Se torniamo per un attimo al 2014 il concetto di baricentro su una Mtb non era un argomento di discussione.
Si parlava piuttosto di peso complessivo, peso del telaio, peso della forcella e via dicendo.
Le e-Mtb, introducendo il peso extra di motore, batteria e una struttura generale più massiccia, hanno portato a considerare un nuovo fattore cruciale: dove posizionare questo peso extra?
Si poteva concentrarlo in una posizione specifica per fare in modo che influisse il meno possibile sulla dinamica di guida?

Ovvero, il concetto di baricentro, argomento da sempre molto caro a chi produce auto e moto, arrivava definitivamente anche in ambito bici.

Dapprima sulle e-Mtb e poi anche sulle Mtb.
Ricordate le prime Mtb elettriche?
Ricordate i grattacapi da risolvere su come orientare il motore per abbassare il baricentro?
Su quanto in alto sul tubo obliquo posizionare la batteria?
Unitamente a ciò sulle e-Mtb della prima ora comparvero anche le gomme Plus, cioè con battistrada fino a 3,0” di larghezza (76,2 mm).

5 motivi per cui dire grazie alle e-Mtb
La prima Specialized Turbo Levo (presentata nel 2015) aveva gomme da 3,0". Più altri dettagli tecnici che oggi sono diventati obsoleti. Come il reggisella telescopico da 100 mm di corsa...

Fortunatamente durarono poco, perché nel frattempo si iniziava a ragionare in modo nuovo sui cerchi e in particolare sulla larghezza interna del cerchio.

2 - Cerchi e gomme, che rivoluzione

Lo scenario è questo: le gomme “cicce” danno comfort e assorbimento grandioso degli impatti, ma compromettono la dinamica della bici.
Pesano tanto e non permettono al biker di ricevere informazioni importanti dal terreno come accade con le gomme di misura più classica.
Serve un cambio di rotta.

Da una parte la sezione delle gomme scende progressivamente di misura arrivando ad abbandonare del tutto la definizione di gomma Plus (oggi siamo ad un massimo di 2,6”), mentre dall’altra si lavora tantissimo sui cerchi.

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Mavic Crossmax XL 2014: sono pensate per il trail riding e hanno un cerchio da 23 mm di larghezza

E in particolare sulla larghezza interna del cerchio (che sale da 21-23 mm fino ai 30-35 mm di oggi), sul disegno del profilo del cerchio (che si abbassa sempre di più per aumentare l’assorbimento degli impatti verticali) e sul disegno hookless (che rende il cerchio stesso più resistente agli impatti con superfici dure).

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Le ruote Santa Cruz Reserve, presentate sulla Nomad 2017, sono state una pietra miliare nell'ambito dei cerchi in fibra di carbonio: erano i primi che garantissero un'affidabilità altissima.

Negli ultimi 8 anni ruote e gomme sono state rivoluzionate per rispondere alle necessità degli utenti e-Mtb e, certamente, anche degli agonisti della Mtb.
In questi ultimi 8 anni, inoltre, fanno la loro comparsa i kit antiforatura, salsicciotti e mousse, che mi limito a menzionare per essere rigoroso in questa narrazione storico-tecnica.

3 - Forcelle più grosse e precise

Lo confesso: quando Fox e RockShox introdussero le forcelle con steli da 38 mm di diametro pensai in un primo momento che fosse un’inutile iniezione di steroidi a forcelle come la 36 e la Lyrik che già andavano molto bene.

E invece mi sbagliavo.

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La RockShox Domain, ovvero la Zeb in versione più economica

Sia Fox che RockShox pensano a questa maggiorazione dimensionale soprattutto in ambito e-Mtb: una forcella più solida grazie anche ad un tubo di sterzo da 1,8” di diametro (che richiede un telaio compatibile) è un beneficio clamoroso su una e-Mtb al punto che la precisione di guida viene completamente stravolta.
Ricordo bene quando provai per la prima volta la Fox 38: riuscivo a fare con facilità tutti quei passaggi che fino alla volta precedente mi richiedevano più impegno.

Tutto era diventato più facile.

Poi provai la RockShox Zeb su una Mtb da enduro e anche lì mi accorsi che, sì, la forcella pesava di più e anche la bici in questione non era proprio leggera (era una Trek Slash 9.9 del 2021, foto in basso), ma la guida era fantastica.

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La Mtb stava cambiando e un grosso merito era, sì del diametro degli steli, ma soprattutto dell’evoluzione compiuta dalle sospensioni.
Dai modelli per Xc fino a quelli per Dh.

4 - Il divertimento prima di tutto

Ovvio, penserete voi, ma in realtà l’arrivo dirompente delle e-Mtb ha cambiato il legame agonismo-divertimento in campo Mtb.
Seguite il mio ragionamento.

L’enduro, quando compaiono le e-Mtb da enduro, è la disciplina agonistica che più ne soffre e pur provando a proporre la versione “elettrificata” delle suddette gare, il consenso rimane basso.
Più basso rispetto ai numeri di iscrizione che l’enduro faceva un tempo.
E soprattutto molto più basso rispetto al numero totale di e-Mtb da enduro vendute.

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La tappa di Varazze dell'E-Enduro 2018, ricordate?

Le Mtb elettriche fanno scoprire o riscoprire a migliaia di appassionati il piacere di uscire in gruppo o da soli per conoscere nuove rotte, nuove location e soprattutto il piacere di stare insieme.
Sfidandosi e ingarellandosi pure.
Ma senza il contesto agonistico.

Il Covid19 dà poi la mazzata definitiva.
Le gare di Mtb ci sono ancora, ma sono soprattutto Granfondo, poche Xc e poche enduro.
Colpa delle “elettriche”?
Non proprio: diciamo che le “elettriche” incarnano un concetto chiave e cruciale dell’essere biker, vale a dire entrare nella Natura, avventurarsi, scoprire e divertirsi con i sentieri come mai in passato sarebbe stato possibile.
E soprattutto tornando a casa con un carico di fatica che non è incompatibile con la vita di tutti i giorni.
Bingo…

5 - Più modalità per essere biker

Qual è il prototipo del biker moderno?
E’ un biker “elettrico”?
E’ un biker che sarà sempre più “elettrico”?
Io sono convinto di questo: oggi puoi diventare biker con due tipologie di bici.
Le e-Mtb e le Mtb.  

Più, volendo, le e-Mtb leggere, pensate come spartiacque (temporaneo?) fra trazione “a muscolo” e trazione “a pila”.

Quale di queste tre tipologie uno scelga è abbastanza indifferente, perché ognuna di queste, prima o poi, ti mette davanti a te stesso e al rapporto che hai con la fatica e con il desiderio di uscire dalla tua zona di comfort.
Diciamo, per farla breve, con la voglia di avventura.

Con quale Mtb iniziare, quindi?

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Lo scenario ideale per le e-Mtb da enduro come la Trek Powerfly LT 9

Posso iniziare con una e-Mtb, darci dentro di brutto e accorgermi che ho bisogno di qualcosa senza i limiti della batteria, cioè una Mtb non elettrica.
Oppure, iniziare con la Mtb e accorgermi che, se avesse il motore, potrei sfruttare al meglio quel minimo di allenamento che riesco a fare durante la settimana.
Oppure ancora iniziare con l’elettrica e accorgermi che quando si scarica la batteria si è esaurita anche la mia voglia di stare in sella.
Quindi, match perfetto.

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Ma la Mtb, quella "a muscolo", per me ha ancora lo stesso fascino di sempre

Ecco, questi sono tre esempi emblematici che confermano che oggi, come mai in passato, c’è una Mtb per ogni tipologia di biker. 
Ovvero, per ogni livello di desiderio di avventura.

I 5 motivi per cui dire grazie alle e-Mtb mi hanno spinto ad addentrarmi su tematiche tecnico-umane, ma del resto conoscete voi un altro mezzo che connetta uomo e macchina meglio di una bici?
Il mio desiderio di avventura è ancora alto e il mio limite è sempre impostato sullo stesso livello: spingermi lontano, ma non troppo da impedirmi di raccontare le mie avventure.

E il vostro livello qual è?

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

Commenti su: 5 motivi per cui dire grazie alle e-Mtb
  1. Io per colpa delle e-mtb mi sono ritrovato a girare da solo nei sentieri (quelli vicino casa,quelli lontani non ci vado proprio da solo per ovvi motivi) perchè quelli con cui uscivo prima sono passati tutti all'elettrica e non mi chiamano più perchè la mia presenza è un peso in quanto non possono fare i giri con tanto dislivello con meno tempo

    1. perdonami, ma la colpa non è della e-mtb o della mtb, piuttosto della compagnia, io esco con elettrici e non, mi adeguo e ci adeguiamo tutti, se lo scopo è uscire insieme è quella la cosa più importante, se voglio andare a cannone esco da solo. Cambia compagnia, non bici, perchè ai tuoi "compagni" di avventura di te non gliene frega nulla, se così fosse non sarebbe un problema avere un motore o no.

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