Mtb da enduro: conta più la geometria o il travel?

Simone Lanciotti
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La questione “di quanto travel hai davvero bisogno?” si riapre e visto un fatto delle ultime ore (Graves che correrà su una Specialized Stumpjumper 29 invece che su una Enduro 29, leggete più avanti) si aggiunge anche un’altra domanda: "conta più la geometria o il travel?", ovvero “se la geometria è ok, posso rinunciare a un po’ di travel?”
E la risposta qual è?

conta più la geometria o il travel?

La sospensione da 165 mm della nuova Intense Tracer 275

La risposta arriva dalle schiere sempre più nutrite delle Mtb da trail riding e da all mountain di ultima generazione che, pur avendo valori di corsa posteriore compresi fa 120 e 150 mm, riescono a ispirare un feeling con la guida come poche altre bici sanno fare.
Addirittura, come nemmeno le “sorellone” da enduro riescono a fare.
Perché se a una mountain bike aggiungi mm di corsa alla sospensione posteriore (diciamo da 160 arrivi a 165-170 mm) devi anche:
- irrobustire e quindi appesantire il telaio e i componenti
- l’efficienza di pedalata in salita di certo non ringrazia
- adeguare il travel della sospensione anteriore
- di conseguenza aprire l’angolo di sterzo
- con il risultato che l’interasse si allunga
- la stabilità alle alte velocità e nei salti aumenta
- ma la maneggevolezza alle basse velocità cala

Cioè le Mtb da enduro di ultima generazione, quelle più cattive, quelle che ricordano le Mtb da Dh, sono diventate molto specialistiche e sempre più lontane dal concetto di bici da enduro di 6-7 anni fa, quel tipo di bici molto versatili che ben presto ha intrigato migliaia di persone in tutto il mondo.
La specialità dell’enduro è cambiata, i percorsi dell’Enduro World Series richiedono doti di guida fuori del comune (ed è giusto così) e chi produce bici ha assecondato questa necessità.

conta più la geometria o il travel?

La sospensione posteriore della Rocky Mountain Slayer 790 Msl

Ma le cose potrebbero anche essere andate nel verso opposto, cioè l’avvento di bici più dotate ha suggerito la creazione di percorsi sempre più tosti.
Ma tant’è che oggi ci troviamo di fronte a una specialità enduro che è un po’ più impegnativa e che le moderne Mtb da enduro, grazie a telai più solidi e ad escursioni maggiorate, riescono a rendere comunque abbordabile e piacevole.
O abbastanza abbordabile e quasi sempre piacevole, a seconda dei casi.

Più travel meno versatilità
Ma il risultato di questa rincorsa alla “bici più cattiva da enduro” a cosa ha portato?
A una perdita di versatilità, sacrificata in nome delle doti di guida in discesa.
Ma una Mtb pensata per andare forte in discesa, come se la cava in salita?
Inutile nasconderci dietro a un dito: non così bene quanto una “vecchia” Mtb da enduro.
Di certo sul fronte delle sospensioni e delle geometrie si sono fatti passi in avanti nel tentativo di migliorare la versatilità, ma la vocazione gravity è diventata sempre più marcata e preponderante.
E’ un male questo?
Certo che no, solo che se qualcuno cerca una bici più polivalente oggi non guarda di certo la categoria enduro.

conta più la geometria o il travel?

Tanta escursione e ammortizzatore a molla, ma controllo della compressione in remoto personalizzato per Cecile Ravanel, vincitrice dell'Enduro World Series 2016. Qui il bike check della sua bici.

L’esempio di Jared Graves
Un esempio?
Guardate cosa ha dichiarato oggi Jared Graves: sta utilizzando una Specialized S-Works Stumpjumper Fsr 29, ampiamente personalizzata nell’allestimento, e ha dichiarato che per la stagione 2017 sarà questa la sua bici da gara, al posto della nuova Enduro 29, perché, dice, la Stumpjumper, in taglia L, ha delle misure che gli si adattano molto bene.
Di seguito le sue dichiarazioni e i dettagli della sua Stumpjumper:

Gusti personali, sia chiaro, però questo caso ha fatto nascere la domanda di cui sopra: “se la geometria è ok, posso rinunciare a un po’ di travel?”.

Più manico = meno escursione?
E’ un’equazione possibile, da considerare, da valutare in base alla tipologia di percorsi che si affrontano di solito (quanto si pedala? quanto si usano risalite meccanizzate?), ma va detto che a chi sa guidare serve soprattutto avere fiducia nel proprio mezzo.
E’ un discorso che non è possibile generalizzare, ma che ha un suo fondamento se si considerano rider capaci, fisicamente preparati e, comunque, componenti solidi a sufficienza da essere usati in ambito enduro e, soprattutto, una geometria adatta e capace di ispirare confidenza nella guida.

Meno manico = più escursione?
Anche questo è possibile, diciamocelo, perché quando il gioco si fa duro e quando la propria preparazione fisica e/o le proprie doti di guida arrivano al limite, avere un po’ di mm in più nella forcella e nell’ammortizzatore è prima di tutto un conforto psicologico e spesso anche un vero e proprio aiuto nelle Speciali più “incazzate”.
Di quanto sia lecito-opportuno aumentare l’escursione delle sospensioni da enduro è difficile dirlo, ma qualche segnale importante è già carrivato, non solo dai top rider, ma anche dai nostri test e dai vostri commenti.

conta più la geometria o il travel?

La sospensione posteriore della Specialized Enduro di nuova generazione: 165 mm per la 29 e 170 mm per la 650b. Qui il test della Enduro Pro Carbon 650b e qui quello della Enduro Pro Carbon 29

Quando la confidenza di guida non dipende dal travel delle sospensioni
La confidenza di guida, lo abbiamo scritto più volte (e vi invitiamo a leggere questo articolo), è tutto nella guida di una Mtb e una volta trovata difficilmente si abbandona quel mix magico di impostazioni, componenti e geometria trovati su una data bici.
E’ proprio questo il fattore chiave, al di là dei mm di escursione, degli standard e delle tante idee-novità che caratterizzano la Mtb di oggi: se con una Mtb da trail riding-all mountain mi trovo a mio agio posso anche spingermi oltre.
Avendo l’accortezza, eventualmente, di adeguare componenti e protezioni.
Tenetelo a mente…

Qui i test e le novità delle Mtb da enduro e qui quelli relativi alle Mtb da trail riding

Ps: è il caso di fare un piccolo aggiornamento a questo articolo. Di recente abbiamo avuto modo di presentarvi e testare la nuova Santa Cruz Nomad, che si comporta come una piccola bici da downhill in discesa, ma sale bene quasi come una trail bike.



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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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