SHORT TEST - Pignoni Leonardi Racing, prime impressioni

Simone Lanciotti
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Ricordate il pacco pignoni Leonardi Racing 9-42 di cui vi avevamo parlato qualche mese fa?
Dall’artigiano di Sansepolcro non arrivavano più notizie su questo prodotto, fino al weekend scorso, quando l’ingegnere che lo ha disegnato, Giulio Mancini, ci ha chiamato e ci ha proposto un breve test del campione che sta testando.
Ovviamente abbiamo accettato.

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Novità in arrivo
La prima notizia da dare è che il pacco pignoni avrà un range di dentature leggermente diverso rispetto a quanto annunciato in passato.
Il compromesso migliore e più funzionale è un 9-38.
«Questa soluzione ci darà la stessa gamma di rapporti dell’10-42 di Sram, ma con il vantaggio di una migliore compatibilità con gli attuali cambi a 10v in commercio».
Il pignone da 38 è più facile da gestire di un pignone da 42, perché per dimensioni è leggermente più grande di un 36, ossia la misura più grande attualmente in commercio per i sistemi a 10v.
«Per avere lo stesso sviluppo metrico di uno Sram XX1 - spiega Mancini - sarà sufficiente montare una corona più piccola davanti, risparmiando qualcosa anche in termini di peso».

Il pacco pignoni Leonardi Racing era montato sul mozzo Boss Hogg, anche questa un'idea dell'artigiano toscano.

Il pacco pignoni Leonardi Racing era montato sul mozzo Boss Hogg, anche questa un'idea dell'artigiano toscano.

Perché questo ritardo?
Questo pacco pignoni così innovativo era stato annunciato lo scorso anno a settembre, ma ad oggi non ha ancora trovato la strada della produzione in grande serie. Nonostante una richiesta molto elevata (e non solo dall’Italia).
«Abbiamo cercato il migliore trattamento superficiale possibile, che è un fattore cruciale soprattutto per il pignone da 9 denti. E’ il più piccolo e anche il più stressato e per questa ragione dovevamo essere certi che non desse problemi. I primi test ci hanno allarmato perché la resistenza alla trazione e all’usura non era quella che ci aspettavamo e quindi abbiamo dovuto ricominciare da capo. E ciò ha richiesto più tempo del previsto.
Adesso abbiamo trovato la soluzione e confido che verso la fine di maggio arrivi la prima produzione per la vendita».
- Che tipo di test avete fatto?
- Abbiamo montato il pacco pignoni su una macchina, messo la catena sul pignone da 9 e azionato la catena tramite un motore che generava per 30 ore consecutive una potenza di 400W a 60 pedalate al minuto, ossia una coppia motrice davvero elevata che simula l’usura sul pignone da 9 denti di un paio d’anni.
E dopo il test non si è verificata alcuna rottura o deformazione.
- Ma ci sarà solo il 9-38?
- No, metteremo in produzione anche il 9-42 per soddisfare coloro che richiedono uno sviluppo metrico ancora più ridotto. Ci saranno inoltre due opzioni per gli ultimi due pignoni: acciaio (più costoso) ed Ergal (meno costoso). E stiamo pensando anche all’11 velocità…

Su questo prototipo gli ultimi tre pignoni sono in lega leggera. E l'aspetto estetico, a nostro avviso, è molto accattivante.

Su questo prototipo gli ultimi tre pignoni sono in lega leggera. E l'aspetto estetico, a nostro avviso, è molto accattivante.

Le prime brevi impressioni
Abbiamo fatto un veloce test del pacco pignoni 9-40 (che di fatto non sarà mai prodotto) in abbinamento a una corona da 34 denti. Il cambio era uno Sram X0 TypeII.
La prima cosa che abbiamo fatto è spostare la catena sul pignone più grande, in questo caso il 40, e abbiamo subito apprezzato la fluidità della catena nel salire e scendere dal pignone più grande.
Il cambio, nonostante fosse un po’ logorato dall’uso enduro, non ha evidenziato incertezze e malfunzionamenti, ma solo una leggera rumorosità sui pignoni più piccoli. Ma non su quello da 9, sul quale la catena lavorava con silenziosità.
La cambiata sottosforzo, effettuata su una salita ripida, non ha mostrato problematiche.

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Nonostante il modello da noi provato fosse ancora un prototipo, il pacco pignoni Leonardi Racing a 10v si conferma un prodotto che farà gola a molti, perché nel nostro breve test ha dimostrato di funzionare bene.
Siamo sulla buona strada.

Per informazioni Leonardiracing.it

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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