A Laces, durante il Trail Days italiano, ho avuto modo di provare soprattutto la nuova Specialized Stumpjumper Fsr 29, mentre ai Trail Days in Francia Olivier Beart di Vojo Mag è riuscito a provare la Specialized Stumpjumper Fsr 6Fattie.
Ed ecco le sue impressioni di guida.
SL
Approfittando di una pausa per le foto, ho “rubato” la Stumpjumper Fsr 6Fattie a Joe Buckley, uno dei tecnici di Specialized, venuto appositamente in Francia per il Trail Days, il quale, dopo averla testata sui suoi sentieri a Santa Cruz, California, ha deciso di far diventare la 6Fattie la sua bici personale.
Il montaggio non è uguale a quello dei modelli di serie, ma questa bici ha la caratteristica che serve: le ruote 650b Plus (o 6Fattie secondo Specialized).
Non c’è molto tempo per prendere confidenza con il mezzo, perché bisogna condividere questa bici con altri 5 giornalisti impazienti di testare questo nuovo formato. E io sono il primo.
Avrò modo di provarla per meno di mezz’ora, con due discese e due salite a manetta.
Ho avuto anche l’occasione di pedalare un po’ con la S-Works Stumpjumper 6Fattie di serie, ma più che altro durante il photo shooting.
Quindi, non mi soffermerò troppo su questo modello, né sulla forcella Fox 34 Plus, sebbene ci abbia fatto intravedere delle cose interessanti.
In salite è impressionante: le gambe spingono, le ruote aggrappano
L’aderenza della ruota posteriore è impressionante, così come la facilità di superare gli ostacoli, anche le rocce scivolose.
Una figata.
La sospensione della bici di Buckley è nettamente più morbida di quella delle altre Stumpjumper a nostra disposizione.
Il motivo è che dispone di un ammortizzatore Fox 2016 con un setup “Dish” (cioè piatto, ndr).
Senza entrare troppo nei dettagli, segnaliamo che si tratta di una versione alternativa al Boost Valve che permette all’ammortizzatore una più rapida entrata in funzione in modalità aperta e offre una sensazione più burrosa, ma anche più sensibile alla pedalata.
In pratica, occorre un po’ più di gioco rispetto alla leva Ctd, ma in modalità aperta la ruota posteriore si attacca letteralmente al suolo e sembra quasi di avere un ammortizzatore a molla.
In discesa la confidenza è totale quando si va su terreni rocciosi.
Laddove con una bici tradizionale, fosse anche una 29”, le sollecitazioni scuotono braccia e gambe, la Stumpjumper Fsr 6Fattie ci passa sopra senza nemmeno accorgersene.
Gli scalini di roccia? Una pura formalità.
Una sequenza di enormi rocce appuntite? Ah, davvero, dove?
E’ impressionante e parlando con alcuni dei rider ufficiali di Specialized che l’hanno provata più a lungo è venuto fuori che sarebbe un asso nella manica in gare come la Transvesubienne, dove permetterebbe di superare comodamente, in tutta sicurezza, anche i passaggi più difficili.
Specie a fine gara, quando si è molto stanchi.
Allora, è davvero così geniale la Stumpjumper Fsr 6Fattie?
No.
Siamo rimasti sconcertati dal suo comportamento sui terreni mossi, certo, ma durante il test abbiamo incontrato spesso terreni con ghiaia, foglie secche e pigne e in queste circostanze la ruota anteriore fatica a trovare il grip.
La ruota anteriore galleggia e succede perfino di farla derapare durante la frenata.
E’ molto divertente guidare la bici a suon di colpi di freno posteriore e di movimenti del bacino ed è quello che la 6Fattie sa fare meglio.
Ma per fare questo è necessario che l’anteriore sappia tenere la direzione con precisione, e non è questo il caso.
Non vogliamo tirare delle conclusioni troppo negative dopo questo primo contatto, ma ci piacerebbe riprovare questa bici con una gomma anteriore con un po’ profilo meno rotondo rispetto allo Specialized Ground Control e con un po’ più di tasselli ai lati.
Specialized, non a caso, ha proposto le Purgatory anche in versione 6Fattie da 3,0” e queste potrebbero essere una valida alternativa.
Staremo a vedere.
Nell’attesa, ci riserviamo di non esprimere giudizi, perché se è vero che l’abbiamo apprezzata in alcuni passaggi, abbiamo anche sudato freddo in altri.
Insomma, ne riparleremo alla fine di un test vero e proprio.