SHORT TEST - Trek Remedy 9.9 Rsl: alzate (di molto) le aspettative

Simone Lanciotti
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FINALE LIGURE - Quando abbiamo presentato la Trek Remedy 9.9 Rsl abbiamo usato un titolo che non era affatto preso a caso: con 150 mm di travel l’enduro è più vicino.
Niente di più vero.
A Finale Ligure, il giorno prima dell’ultima tappa dell’Enduro World Series, ho avuto modo di provare questa bici.
L’aspettativa era molto alta.
La Remedy 9.9 Rsl è il modello di punta della gamma e di solito quando si sale su bici così rappresentative inevitabilmente le aspettative sono molto elevate.
Entro in modalità “super sensitive” 😀
Sistemo sella, sospensioni, gomme e leve freno e mentre sistemo tutto la sollevo e... WOW, ma quanto pesa?
Siamo a 12,6 Kg, in taglia M, con camere d’aria.
Ok, parto.
Mi chiedono se voglio andare su con il furgone, ma preferisco pedalare per capire bene come va in salita questa Trek.
Il giro che vado a fare è lo stesso ho fatto stamane per un altro test (con una Mtb Bergamont), quindi seguo le indicazioni del Garmin sul polso.
Salgo verso le Manie, entro ed esco dal percorso della 24 Ore di Finale più volte, poi ritorno a Finale scendendo da Briga.
Questo in breve il mio giro:

Quindi, salita su asfalto, ma soprattutto tanto sterrato e single track.
Sapete com’è Finale Ligure: un paradiso, non serve aggiungere altro.
Ma come va questa Trek Remedy 9.9 Rsl?
Il giro è stato breve, ma sono riuscito a capire tante cose.
Ad esempio…

trek remedy 9.9 rsl

In salita è un’arrampicatrice nata…
La forcella è una RockShox Lyrik con Dual Position Air, quindi con travel regolabile su due posizioni 160-130 mm, e questo in linea di principio aiuta nelle salite più ripide.
Ma la verità è che non sono più abituato a usare forcelle con corsa variabile e quindi durante questo test ho tenuto la Lyrik sempre sull’escursione massima.

trek remedy 9.9 rsl

La forcella RockShox Lyrik Rct3 con Dual Position Air

Dietro la trazione è eccellente.
E’ siccome il mio giro inizia con la salita, mi accorgo subito che qui Trek ha fatto un lavoro davvero notevole.
Motivi?
Eccoli:
- ammortizzatore RockShox Deluxe Rt3 con corsa 230x57,5 mm e taratura specifica realizzata da Trek
- sospensione posteriore Full Floater con elementi in fibra di carbonio
- carro da 43,3 cm, cioè non cortissimo, ma capace di dare alla bici una maggiore stabilità sui tratti più ripidi

trek remedy 9.9 rsl

L'ammortizzatore RockShox Deluxe Rt3 gestisce i 150 mm di corsa della Remedy.

In offroad la trazione è sempre altissima e l’ammortizzatore in modalità Pedal, cioè quella intermedia, è in grado di filtrare molto bene le sollecitazioni dal terreno.
La sensazione è di galleggiare, ma senza perdere energie.
Davvero notevole.
Quando il terreno diventa più battuto o quando si passa su asfalto, la modalità Lock permette una stabilità ancora maggiore alla sospensione posteriore.
Molto apprezzabile, anche se non è un lock-out vero e proprio.

trek remedy 9.9 rsl
Durante le salite, però, mi ha dato il supporto alla pedalata che cercavo.
La posizione in sella, infine, per una taglia 19 (cioè la L di Trek), permette al biker di stare ben centrato fra le due ruote, grazie anche al tubo piantone con angolazione di 74°.
Inoltre, ho provato la bici con il MinoLink in modalità Low, cioè con angolo di sterzo più aperto (66,5°) e movimento centrale con altezza di 33,6 cm.
Ovvero l’impostazione più discesistica, che però in salita funziona comunque alla grande.

trek remedy 9.9 rsl

E veniamo alla guida in velocità
La leggerezza si fa sentire anche se a spiccare veramente è la sua rigidità che si tramuta in grande precisione di guida.
Si avverte la rigidità del triangolo anteriore, ma questa sensazione, credo, sia dovuta al poco Sag della forcella.
Mi fermo, controllo e vedo che il testimone (cioè quell’anello di gomma rossa sullo stelo) è ancora troppo giù.
Ok, prendo la pompetta e riduco un po’ la pressione.
Si torna in sella e le cose migliorano nettamente.

trek remedy 9.9 rsl

Il tubo obliquo è di dimensioni maggiorate e stando in sella si riesce bene ad apprezzarle. La guida se ne avvantaggia.

Il telaio, cioè triangolo anteriore e carro, sono davvero molto precisi e rigidi (merito soprattutto del tubo obliquo rettilineo e non più curvo), al punto che viene voglia di spingere di più e vedere fin dove si può arrivare.
La taratura dell’ammortizzatore posteriore mi è piaciuta molto: quando serve di alzare la ruota anteriore e iniziare un bunny hop ho la sensazione di estrema facilità, grazie al giusto livello di supporto in compressione a metà corsa.
La bici fa quello che dico e addirittura mi dà la sensazione di poter fare di più.
Chiamatela confidenza di guida…
Salti, gradoni di roccia e una guida più aggressiva non sono un problema.
Mi fermo un attimo, controllo l’ammortizzatore posteriore con il sospetto che abbia troppo Sag (cioè il testimone è andato vicino al fine corsa) e invece no!
C’è ancora un centimetro, nonostante la grande fluidità di funzionamento.

trek remedy 9.9 rsl

La sospensione Full Floater di Trek prevede che l'ammortizzatore "fluttui" durante il suo funzionamento, migliorando le prestazioni sia sulle piccole asperità che sulle quelle più pronunciate.

Ecco, questo mi ha stupito davvero.
Qui Trek e RockShox hanno fatto un grande lavoro.
Continuo a scendere, poi a risalire e di nuovo a scendere.
Cerco di trovare il giusto feeling, ma durante la discesa a Briga mi fermo e ricontrollo le sospensioni.
Qualche Psi in meno e torno a guidare.
Adesso sono perfette e la confidenza di guida è migliorata ancora.
La fine della discesa è vicina.
La bici è stabile dove serve stabilità ed è agile quando voglio cambiare traiettoria o uscire di curva con velocità.

trek remedy 9.9 rsl

Il pomello per la regolazione della corsa della RockShox Lyrik. Nella foto lo vedete in posizione Min solo per esigenze fotografiche.

Strava mi dice che ho un 51º posto assoluto (su oltre 700) sul segmento Briga, nonostante lo stop per sistemare la pressione delle sospensioni.
Non male… 😉
Sì, questa Trek è un “giocattolo” per fare uscite di un’ora e mezza oppure gare e vere e proprie.
E parlo di gare di enduro.
Perché per Trek, questa, è, sì, una Mtb da all mountain, ma è anche la sua proposta con ruote 27,5” per l’enduro.
Altrimenti c’è la Trek Slash 29, ma quella è tutta un’altra bestia (leggete qui).

trek remedy 9.9 rsl

Il passaggio interno dei cavi è stato ulteriormente migliorato sulla nuova Remedy.


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In conclusione…
Le aspettative erano alte e sono state rispettate.
Anzi, siamo andati oltre.
Sulla Trek Remedy 9.9 Rsl ci sono un gran numero di accortezze, più o meno grandi, che risultano ben amalgamate fra loro e portano al risultato che ho avuto oggi: grande confidenza di guida, sin dalla prima uscita.
Il costo della bici è alto, 7399€, ma le prestazioni…
Chi se la può permettere farà fatica, tanta fatica, a scendere di sella e lasciarla in garage fino alla prossima uscita.

trek remedy 9.9 rsl

E lo Sram X01 Eagle?
Il test di questo gruppo (di cui trovate le specifiche tecniche qui) è in corso su una delle nostre bici test, ma qui a Finale Ligure ho avuto modo di provarlo su sentieri che conosco poco, affrontando anche breve strappo.
Il pignone da 50 denti viene ingaggiato con facilità dalla catena (nonostante il salto di 8 denti fra il 42 e il 50), anche nelle salite più ripide (cioè dove normalmente viene usato), e anche se oggi l’ho usato poco (perché non ne ho avuto una reale necessità), è stato un conforto sapere che c’era.

trek remedy 9.9 rsl
La corona da 32 denti, forse, è troppo piccola per poter sfruttare bene tutti i 12 rapporti, ma, a prescindere da tutto questo, la precisione e la fluidità di cambiata sono davvero notevoli.
E’ qui che è stato fatto un altro passo in avanti importante da Sram rispetto al già valido XX1 a 11 velocità e il risultato ricorda molto da vicino quello dello Sram Ex1, la trasmissione specifica per e-bike.

trek remedy 9.9 rsl

La corona da 32 denti, che normalmente è una soluzione ok per le Mtb da all mountain, con le 12 velocità di Sram diventa "più piccola". Nel test di oggi di rado ho usato il pignone da 50 denti.

Lo sforzo sul comando è ridotto (e questo conferma le mie impressioni iniziali) e la cambiata multipla è molto meno problematica, anche in salita molto ripida e a bassa cadenza di pedalata.
Quindi, le prime conclusioni a cui sono arrivato è che il sistema Eagle di Sram non è solo un pignone da 50 denti che si aggiunge alla cassetta a 11 velocità dell’XX1, ma è tutto un altro mondo per velocità, precisione e fluidità.
E questo non fa che accrescere il livello di performance della Trek Remedy 9.9 Rsl.
Il test dello Sram X01 Eagle, però, continua e vi terremo aggiornati…

Per informazioni TrekBikes.com

Ps: avrei dovuto scrivere questo articolo qualche mese fa, ma la prima volta che sono salito su questa bici le cose non sono andate proprio per il verso giusto.

trek remedy 9.9 rsl

Il sottoscritto a Squamish con la stessa bici di oggi, prima dell'incidente...

Oggi, diciamo, ho fatto pace con la Remedy 2017 e sono ben felice di potervi raccontare com’è questa bici 😀

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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