TEST - Knog Blinder Arc 640: chi ha detto che la luce è solo per il buio?

Simone Lanciotti
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Dal mondo della moto c'è una cosa che certamente andrebbe mutuata, ovvero il concetto di visibilità.
Parlando di luci viene da pensare al buio e alle ore in cui ci si avvia verso il buio, ma in realtà il concetto dovrebbe essere esteso anche nelle ore in cui c’è il sole.
Pedalare su strada, anche solo per pochi km, significa esporsi ai rischi della strada ed essendo in bici, cioè sul mezzo più fragile e vulnerabile che possa circolare, dobbiamo accettare dei rischi.
Quindi, tutto ciò che permette di ridurre il rischio di incidenti e collisioni andrebbe utilizzato senza riserve e l’essere visibili è un concetto da approfondire.
Colori brillanti, inserti rifrangenti, rispetto del codice della strada e soprattutto utilizzare le luci, anche di giorno, permette a un ciclista, stradista o biker che sia, di essere visto e, con maggiore probabilità, di essere rispettato.

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La luce Knog è stata testata anche sulla Specialized Diverge Comp Carbon (qui le specifiche)

Vi faccio un esempio: da quando ho iniziato a usare la luce posteriore Knog (e Specialized, come vi diremo in un prossimo test) anche di giorno le auto, quando mi sorpassano, molto spesso aumentano la distanza di rispetto oppure le sento che rallentano e questo mi fa sentire un po’ più sicuro.
Allo stesso tempo mi viene da pensare a quante volte ho rischiato la vita senza accorgermene, perché di ciò che accade alle mie spalle in strada non posso averne sempre contezza.

Knog Blinder 4v

La luce posteriore Knog Blinder 4V

Da qualche tempo ci sono diverse soluzioni, fra cui, appunto, le luci a Led e, di recente, anche sistemi radar (vedi il Garmin Varia).
In questa occasione parliamo della luce Knog Blinder Arc 640, ovvero una luce anteriore di grande potenza in relazione alle dimensioni.
Quindi, anche per chi va in bici vale il consiglio di Nico Cereghini: “Casco in testa ben allacciato, luci accese anche di giorno e prudenza, sempre”.

1 - DETTAGLI TECNICI
- Caratteristiche tecniche: A stupire di questa luce è il rapporto fra le dimensioni (leggi voce seguente), il peso e la potenza in lumen, oltre alla costruzione in metallo e silicone. La struttura della Knog Blinder Arc 640 è solida e robusta, è waterproof, adotta una batteria integrata agli ioni di litio ricaricabile tramite Usb (con una comoda prolunga in dotazione) ed è pensata per un utilizzo sia su strada che offroad. Durante il test è stata utilizzata in entrambi gli ambiti, mostrandosi all’altezza della situazione.

La spia di colore azzurro richiama il cruscotto dell'automobile e indica infatti la massima potenza luminosa. Cliccando sul bottoncino si selezionano le potenze inferiori.

La spia di colore azzurro richiama il cruscotto dell'automobile e indica infatti la massima potenza luminosa. Cliccando sul bottoncino si selezionano le potenze inferiori.

E’ dotata di 4 modalità di illuminazione, ovvero 3 livelli di potenza più la modalità flash e di un interruttore con spia luminosa che fa intuire la potenza selezionata.
- Dimensioni: 32 x 32 x 100.5mm ovvero molto compatta e facile da posizionare su qualunque manubrio.

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- Potenza in lumen: 640 lumens è il valore massimo, ma si possono selezionare valori inferiori, per aumentare la durata della batteria.
- Durata batteria dichiarata: Knog dichiara questi valori: 1,7 ore per la modalità high beam (la più intensa); 3,3 ore per la media; 7,3 ore per la bassa e 15 ore per la modalità flash.

Si ricarica tramite presa Usb.

Si ricarica tramite presa Usb.

Quando la spia verde è accesa vuole dire che la ricarica della batteria è completata.

Quando la spia verde è accesa vuole dire che la ricarica della batteria è completata.

- Attacchi e compatibilità: nella confezione si trovano l’attacco per il casco con i relativi velcri e un adattatore per manubri più piccoli (diametro di 25-30 mm).

L'attacco per il casco incluso nella confezione.

L'attacco per il casco incluso nella confezione.

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- Peso: 150 gr, è una delle virtù della Blinder Arc 640.
- Prezzo: 119,90€
- Garanzia: 2 anni

Voto finale (da 1 a 10): 9

2 - PRESTAZIONI
- Ampiezza fascio luminoso: La Knog Blinder Arc 640 illumina una porzione di strada sufficientemente ampia, quanto basta per guidare in sicurezza.
E’ chiaro, se siete abituati a luci più potenti (cioè oltre i 1000-1500 lumen) guidare con questa non è il massimo, ma è anche vero che in relazione alle dimensioni e al peso è un risultato davvero valido.

Il fascio luminoso della Knog Blinder Arc 640 si è dimostrato valido per guidare in sicurezza. Su strada attenzione a non dirigere troppo in alto il fascio di luce perché abbaglia chi viene in senso opposto.

Il fascio luminoso della Knog Blinder Arc 640 si è dimostrato valido per guidare in sicurezza. Su strada attenzione a non dirigere troppo in alto il fascio di luce perché abbaglia chi viene in senso opposto.

I dati dichiarati parlano di 24° di ampiezza orizzontale e 16° in verticale.
- Portata fascio luminoso: Knog dichiara che il led è visibile da circa 1000 m di distanza e questo dà un’idea di quanto sia importante averla sulla bici per farsi vedere. In condizioni di buio il fascio di luce illumina bene fino a circa 30-40 metri, ma chiaramente questo valore è influenzato dalla velocità e da dove si monta la luce: se la si tiene sul manubrio, in curva si avverte la necessità di illuminare di più l’interno della curva, soprattutto in Mtb.

In questa posizione la Blinder Arc 640 risulta abbastanza ingombrante e poco stabile.

In questa posizione la Blinder Arc 640 risulta abbastanza ingombrante e poco stabile.

Molto meglio montarla in questo modo...

Molto meglio montarla in questo modo...

- Durata batteria: a tutta potenza dura 1,7 ore e il dato dichiarato non si discosta molto da quello verificato nella realtà. Va anche detto che la potenza massima è realmente necessaria ad alte velocità e/o nel fuoristrada. Se si ha l’accortezza di regolare la potenza luminosa in base alla propria velocità (in salita servirà meno potenza luminosa, ad esempio) la Knog Blinder Arc è capace di durare fino a 2 ore e mezza-3 ore.

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- Tempi di ricarica: la ricarica avviene solo tramite Usb e per una ricarica completa servono circa 2 ore.
- Altro e/o eventuali sensazioni: c’è una cosa che non mi ha convinto del tutto ed è la stabilità della luce una volta montata sul manubrio. Le sollecitazioni la fanno ruotare verso il basso, con il risultato che in Mtb occorre spesso correggere l’orientamento del fascio luminoso. Stesso discorso su strada, anche se in misura minore.
Ho trovato utile in tal senso posizionare la Blinder Arc 640 sotto il manubrio, in modo che con le sollecitazioni il fascio luminoso mantiene meglio la direzione corretta.

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Un consiglio che posso dare è quello di applicare sul manubrio un paio di giri di nastro telato o di un qualunque altro nastro che possa creare un attrito migliore rispetto all’alluminio o al carbonio del manubrio.
Montata sul casco la Blinder Arc 640 non dà alcun problema.

Voto finale (da 1 a 10): 8,8

VOTO COMPLESSIVO (da 1 a 10): 8,9

In conclusione…
Se si considerano le voci prezzo, prestazioni, ingombro e peso la Blinder Arc 640 è un oggetto di grande interesse e utilità, per qualunque tipo di biker.
Può essere un primo passo per chi vuole sperimentare il night riding ma anche un dispositivo di sicurezza per chi si trova a rincasare con il buio, sia in allenamento sia in città.
Io, personalmente, consiglio di utilizzare luci di questo tipo anche di giorno ed è ciò che ho iniziato a fare quando pedalo su strada, per avere più probabilità di essere visto dagli automobilisti, in abbinamento con la luce posteriore Knog Blinder 4V (39,90€) o Blinder Road R70 (49,90€).
Per quanto piccole e leggere, mi stupisce pensare che queste luci possono salvarci la vita e spesso senza nemmeno accorgersene.

Le luci Knog le potete trovare in questi negozi.
Per informazioni Euro.Knog.com.au oppure Dsb-Bonandrini.com

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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