TEST - e*13 TRSr: nascono per l'enduro, ma...

Simone Lanciotti
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Le specifiche tecniche di queste ruote (per conoscerle nel dettaglio leggetevi questo articolo) sono una premessa davvero invitante.
Sono state ridisegnate da zero rispetto al modello 2012 e presentato diverse migliorie.
In questo articolo, però, andremo direttamente al sodo, ossia ci focalizzeremo sulle prestazioni delle ruote e*13 TRSr, la versione più racing della gamma TRS, testate per circa 6 mesi.

Il mozzo posteriore di dimensioni decisamente oversize.

Il mozzo posteriore di dimensioni decisamente oversize.

Cerchio più leggero
Con la larghezza interna di 23,4 mm, il cerchio riesce a dare alla ruota una notevole precisione direzionale. Il profilo basso del cerchio (solo 20 mm) è un ottimo compromesso fra rigidità torsionale e capacità di assorbimento degli impatti.
Le TRSr, in verità, strizzano di più l’occhio alla rigidità torsionale, grazie anche alla costruzione del mozzo.
Il cerchio è in lega EXAr con larghezza esterna del canale di 28 mm che ha saputo resistere bene a un uso enduro ed endureggiante, ma ha riportato qualche ammaccatura sui percorsi più difficili.

Le ruote TRSr sono disponibili in 3 diametri differenti.

Le ruote TRSr sono disponibili in 3 diametri differenti.

Su quello stesso sentiero altri cerchi hanno reagito in modo leggermente migliore.
Molto importante, quindi, è la pressione della gomma, soprattutto in presenza di rocce appuntite e/o smosse e soprattutto la tipologia di gomma utilizzata.
La parte iniziale del test è stata effettuata con le Onza Ibex Frc montate su un’Ibis Mojo Hdr, sia in versione 26” che 27,5”, mentre nella parte finale abbiamo usato una Santa Cruz Bronson con gomme Schwalbe Hans Dampf dietro e Magic Mary davanti, entrambe Super Gravity.
Senza entrare nel dettaglio delle gomme, la confidenza maggiore l’abbiamo avuta proprio con l’abbinata Schwalbe per via di una struttura sia più robusta ma non meno flessibile. Quindi, la tipologia di gomma influenza le prestazioni di queste ruote in modo marcato.

Il test si è svolto su due bici differenti: una Ibis Mojo Hdr (sia 26 che 27,5 pollici)...

Il test si è svolto su due bici differenti: una Ibis Mojo Hdr (sia 26 che 27,5 pollici)...

...e su una Santa Cruz Bronson Carbon.

...e su una Santa Cruz Bronson Carbon.

Mozzo più grande
A dire il vero il mozzo ha le medesime caratteristiche del modello precedente, ossia flange oversize e corpo del mozzo anteriore in fibra di carbonio.
Questo dettaglio permette alle ruote di avere una campanatura più favorevole, ossia un’inclinazione dei raggi sul piano verticale che consente un miglior assorbimento degli impatti e allo stesso tempo una maggiore rigidità torsionale (i raggi, infatti, sono più corti).
I raggi in tutto sono 28 e rispecchiano lo schema del primo modello che provammo in anteprima lo scorso anno. Sono a quadruplo spessore e con nipples in ergal nero.

In questa foto si riesce a capire la dimensione maggiorata della flangia del mozzo.

In questa foto si riesce a capire la dimensione maggiorata della flangia del mozzo.

La costruzione a flangia oversize permette a e*13 di aumentare la dimensione dei cuscinetti sul mozzo anteriore e del sistema a cuscinetti a contatto angolare su quello posteriore. La scelta di questa soluzione è chiara: aumentare la scorrevolezza del mozzo (e la sua durata) anche in curva, cioè quando sul mozzo il peso non grava in direzione perpendicolare.
La sensazione di fluidità è notevole: la scorrevolezza è di alto livello e solo verso la fine del test il mozzo posteriore è diventato un po’ meno fluido.

Difficile chiacchierare…
Se si esce in due ed entrambi si monta queste ruote, il rumore della ruota libera richiede ai biker di alzare un po’ la voce. E’ una caratteristica di E*13 e anche sulle nuove TRSr rimane.
In discesa il fragore dei dentini di ingaggio della ruota libera è un vero piacere. Almeno per le orecchie del sottoscritto…

Dalla scritta sul mozzo si può identificare il modello di ruota e*13.

Dalla scritta sul mozzo si può identificare il modello di ruota e*13.

La guida in discesa
Il cerchio in alluminio è molto rigido e la struttura della ruota è tale da dare alle TRSr un feeling da ruota in carbonio.
Agili, reattive e piuttosto leggere.
A proposito di peso: la nostra bilancia ha rilevato (con flap tubeless e senza valvole) 780 gr per la ruota anteriore e 930 gr per la posteriore con la cassetta a 10v, quindi molto meno rispetto al dato dichiarato da e*13.
Se cercate delle ruote da enduro di alto livello e con cerchio in alluminio, queste sono assolutamente da considerare prima dell’acquisto, anche se il prezzo è più alto della concorrenza diretta (vedi Mavic ad esempio).
In uscita di curva si apprezza tantissimo la costruzione solida della ruota posteriore e dell’ingaggio rapido della ruota libera (solo 6°): la spinta sui pedali si tramuta subito in accelerazione.

Queste ruote non sono solo per l'enduro. Le abbiamo provate anche su una trail bike (molto spinta) come la Ibis Mojo Hdr 650b ed esaltano la precisione di guida.

Queste ruote non sono solo per l'enduro. Le abbiamo provate anche su una trail bike (molto spinta) come la Ibis Mojo Hdr 650b ed esaltano la precisione di guida.

Ma non c’è solo l’enduro
La vocazione è chiaramente quella, ma le TRSr sono anche per un uso meno racing, per il quale mettono in campo una solidità e una precisione davvero entusiasmanti. Quindi, non etichettatele come ruote da enduro e basta.

Che cosa non ci ha convinto?
La lega EXAr di e*13 ci è sembrata un po’ troppo soggetta ad ammaccature e di questo ne abbiamo parlato al produttore stesso il quale ci ha comunicato che, rispetto alla versione messaci a disposizione, la gamma attuale in commercio ha un cerchio con pareti leggermente più spesse che, quindi, secondo loro, tollererebbe meglio gli impatti.
Il flap montato di serie (di colore rosso) ci è sembrato decisamente non adeguato alla classe di queste ruote: è risultato facile da danneggiare se, istallando la gomma, si usa un levagomme di plastica. Da rivedere.
Infine il prezzo: la qualità è di alto livello, ma non manca qualche dettaglio meno curato. Il prezzo al pubblico di 1099€ per la coppia non è certo contenuto.

Per informazioni bythehyve.com oppure 4Guimp.it

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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