Parla Julien Absalon: il 2015, i Giochi di Rio e il suo futuro dopo le gare

Olivier Beart
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Julien Absalon è un raro esempio di longevità agonistica e di classe autentica. Da oltre 10 anni è sulla cresta dell'onda in campo Xc, vanta due titoli olimpici, svariati campionati del mondo e vittorie in Coppa del mondo.
La sua rivalità con Nino Schurter, che rappresenta la nuova generazione di biker, dal 2009 (cioè da quando lo svizzero è entrato fra gli elite) ci regala grandi emozioni. E il 2016, l'anno delle Olimpiadi di Rio, sarà un'altra stagione entusiasmante.
Olivier Beart di Vojo Magazine ha intervistato Julien Absalon, affrontando con lui tematiche molto interessanti.
Buona lettura.
SL

Julien Absalon, e tutti i suoi fans, hanno appena vissuto un anno ricco di emozioni. I suoi duelli con Nino Schurter, ogni volta animati dalla presenza di un terzo sfidante, hanno infiammato la stagione 2015 e impresso delle immagini che resteranno negli annali del nostro sport.

E di immagini ce ne sono state altre poi, nel nostro incontro con lui in occasione della presentazione della squadra Bmc ad Altea, in Spagna. Poco prima di una breve uscita su strada, abbiamo aperto con Julien Absalon una discussione mostrandogli una selezione di 10 immagini della stagione 2015, che abbiamo ritenuto emblematiche, e gli abbiamo chiesto di condividere con noi quello che gli suscitavano. Una bella opportunità anche per parlare del futuro, soprattutto del 2016, anno delle Olimpiadi.

Tutti i team Mtb di Xc, enduro e triathlon di Bmc. Foto Jeremie Reuiller-Vojo Mag.

Tutti i team Mtb di Xc, enduro e triathlon di Bmc.
Foto Jeremie Reuiller-Vojo Mag.

Inizio Dicembre 2015, BMC ci invita insieme a qualche altro media alla presentazione della squadra, in Spagna, in un hotel tra Valencia e Alicante. Una semplice riunione in un ambiente rilassato tra i biker dei team Mtb di Xc, enduro e anche di triathlon.

Foto Jeremie Reuiller-Vojo Mag.

Foto Jeremie Reuiller-BMC.

Appena rientrato dalle Isole Mauritius, dove ha partecipato al Southern Tropical Challenge e fatto una breve vacanza con la famiglia, Julien Absalon era disteso e sorridente… nonostante qualche costola dolorante a seguito di una caduta e i 1300 km in macchina per raggiungerci dopo aver perso di poco il suo volo da Nizza! La nostra intervista comincia proprio scherzando su questa piccola disavventura, prima di entrare nel vivo…

Foto Jeremie Reuiller-Vojo Mag.

Foto Jeremie Reuiller-BMC.

Prima di partire per la Spagna, abbiamo selezionato alcune delle immagini più significative della stagione 2015. Non era possibile prenderle tutte, perché sarebbero state davvero troppe. L’idea è quella di far tornare alla mente di Julien dei ricordi e raccogliere le sue confidenze.
Cominciamo.

Marsiglia, marzo 2015, un inizio di stagione complicato
Per cominciare, gli abbiamo mostrato questa foto dell’inizio di stagione, nella Coppa di Francia disputata a Marsiglia e in cui Julien aveva chiuso solo 7°.

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All’arrivo la scena è piuttosto impressionante (foto sopra), con tutti i media concentrati su Titouan Carod che ha appena vinto la sua prima Coppa di Francia, mentre il Campione del mondo in carica sfila in mezzo al pubblico in maniera quasi anonima.
Julien sorride.
«Ho avuto una primavera complicata, con fastidi dovuti a delle allergie che abbiamo dovuto investigare, perché non ne avevo mai avuti prima. Non è così raro tra coloro che praticano sport di resistenza, a forza di sollecitare i bronchi, e a maggior ragione nella Mtb, in cui si è esposti a vegetazione e polvere per tutto l’anno. Ma siccome non ne avevo mai sofferto, ci abbiamo messo del tempo a comprenderne la causa. Mi sono dovuto imbottire di antibiotici a vuoto prima che un allergologo riuscisse a fare la diagnosi giusta. Questo mi ha impedito di farmi una buona base di partenza e ha ritardato la mia preparazione».

"A Marsiglia e in altre corse preparatorie, mi sono preso delle sculacciate. Avere difficoltà a rientrare nei primi 5 è una cosa che rimette le cose in discussione!"

«Ma non sono andato nel panico, perché una volta trovata la ragione di tutti i miei fastidi, mi sono ripreso in fretta e ben presto ero pronto per le prime gare di Coppa del Mondo. Paradossalmente, è stato nella seconda parte della stagione che ho pagato veramente la mancanza di una buona base iniziale. Per via della mia allergia ad inizio stagione non sono riuscito ad avere il mio secondo picco di forma al Campionato del Mondo».

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Quando gli abbiamo chiesto come ha vissuto il fatto di essere tornato quasi anonimo terminata la prima gara, ci ha risposto in maniera molto serena: «Lo sport è così. Si può venire dimenticati molto rapidamente. Ne sono consapevole e ci convivo senza problemi. A parte questo aspetto, su una Coppa di Francia, fa piacere veder vincere la nuova generazione davanti agli elite. Abbiamo una generazione di giovani davvero promettenti. E davvero mi fa piacere sapere che c’è qualcuno che spinge per emergere».

Maggio 2015, Nove Mesto: intoccabile Kulhavy
Per l’apertura della Coppa del Mondo a Nove Mesto, Julien Absalon vuole correre ai ripari, cosa che fa stando nel gruppo dei migliori.

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Ma Kulhavy e Schurter sono più forti.
«Ero abbastanza soddisfatto del risultato, viste le allergie e performance negative nelle corse preparatorie. Non ho mai avuto l’ambizione di vincere a Nove Mesto, quindi il terzo posto va più che bene. E’ un posto che adoro per gli allenamenti, che sul quel percorso mi danno ottime sensazioni e grande piacere.
Ma in gara è un tracciato che non corrisponde esattamente alle mie caratteristiche. E’ troppo tirato e non ci sono salite molto lunghe. Penso che anche se è territorio di Jaroslav Kulhavy, dove ha vinto quest’anno, Nino sarà il grande favorito per il Campionato del Mondo Xc 2016 che si svolgerà proprio là. Anche se con i Giochi Olimpici, la stagione 2016 sarà molto particolare (qui il calendario completo)».

“I campionati del mondo 2016 saranno difficili da preparare perché si svolgono con un solo mese di anticipo rispetto alle Olimpiadi… e i tracciati sono completamente diversi!”

Ne approfittiamo per aprire il capitolo “Rio” con il vincitore di due Olimpiadi: «Abbiamo potuto constatarlo in occasione dell’evento di presentazione, il tragitto olimpico è divertente, ma non corrisponde al meglio alla Mtb attuale. Lo scenario è spettacolare, ma dal punto di vista atletico, non è rappresentativo di quello che un corridore fa durante l’anno. Prendiamo proprio Nove Mesto, ad esempio: ci si corre con una full, mentre a Rio si correrà con le front, a 24 di media. Non si darà un’immagine realistica della Mtb, nonostante si tratti della vetrina del nostro sport. Peccato, i biker non si riconosceranno troppo nemmeno nel tracciato, troppo diverso da quelli abituali per chi pratica la Mtb».

Foto Jeremie Reuiller-Vojo Mag.

Foto Jeremie Reuiller-BMC.

«Anche sul piano fisico sarà complicato. Abbiamo fatto delle analisi comparative sulla potenza richiesta a Nove Mesto e a Rio e sono completamente opposte: occorre una pedalata ad alta frequenza a Rio e velocità molto alte. Sarà molto difficile riuscire a essere al massimo della forma per tutti e due gli eventi. Il mese di luglio sarà il più difficile da gestire, con i campionati del mondo, la Coppa di Francia e le Olimpiadi. Da parte mia darò la priorità ai Giochi Olimpici, per sfruttare al massimo le mie chances.

Maggio 2015, Albstadt: 4 uomini in forma
In Germania, al secondo round di Coppa 2015, Julien dimostra di essere tornato in piena forma.

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«E’ la mia 30ª vittoria sulla mia tappa di Coppa del Mondo preferita che, a differenza di Nove Mesto, corrisponde pienamente alle mie caratteristiche. Per gli allenamenti mi piace Nove Mesto, ma per le corse la mia preferita è sicuramente Albstadt. Detto questo, Nino è migliorato moltissimo su questa tipologia, che prima non era esattamente la sua, è migliorato come arrampicatore. Quest’anno era praticamente impossibile staccarlo. Comunque sono riuscito a metterlo in difficoltà, a spingerlo all’errore, anche se riconosco che è stato un vero colpo di fortuna quando aveva ormai la corsa in tasca.

“Nino fa pochi errori, ma quando ne commette è perché è sotto pressione”.

Questa foto è anche l’occasione per parlare di altri grandi rivali. “Florian Vogel ha fatto un debutto di stagione impressionante, era al top durante le gare preparatorie ed è riuscito a rimanere stabile. Si direbbe che la nuova squadra gli ha fatto bene. Kulhavy ha fatto un gran numero in casa, dopodiché è stato inesistente. Succede spesso con lui, è capace di dare il meglio, ma anche il peggio. E’ difficile prevedere come sarà per lui l’anno prossimo e se riuscirà a difendere il suo titolo olimpico. IO spero di ritrovare il mio livello per il 2016. Nino è al massimo assoluto, ci sarà senza problemi. Vogel ha una seconda giovinezza e Kulhavy è l’incertezza, non si sa se sarà irraggiungibile o se arriverà 50°.

Ancora Albstadt. Nino Schurter, il genio della tecnica.
Nino Schurter ha un livello tecnico enorme. Per poter continuare a rivaleggiare Julien Absalon ha dovuto rimettersi in discussione.

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«Ho lavorato moltissimo sulla tecnica. Sui sentieri naturali non mi faccio più prendere, soprattutto su una full. Ma su alcuni sentieri artificiali e su tutto ciò che riguarda i salti, Nino è ancora in vantaggio su di me. Io appartengo a un’altra generazione. Quando ho cominciato con la Mtb, non si imparava a saltare per poter fare cross country. Ho imparato questo tipo di gesti troppo tardi. In previsione della stagione 2016, sul mio planning ho messo molto lavoro sulla tecnica, soprattutto sulle rocce e in pumptrack, ma anche in Bmx, per i salti. Anche a 35 anni occorre dare prova di umiltà e rimettersi in discussione».

“Quando vado in BMX sul percorso Sainte Maxime, faccio il coach per i ragazzi di 12 anni!”

«La tecnica è qualcosa su cui occorre lavorare da giovani. Tanto più che le nostre bici non sono fatte per questo. Quando salto con la bici da enduro, è diverso. In bici da Xc bisogna essere sicuri nella guida, perché è una bici che non perdona! Qualche volta i percorsi sono talmente tecnici che la bici da cross country è un po’ al limite.”
Per quanto riguarda le novità della sua bici per il 2016 e in previsione delle Olimpiadi… «Non ci saranno grandi evoluzioni. Stiamo lavorando su aspetti di dettaglio». Come ad esempio un reggisella telescopico? «No comment», ci risponde con un sorriso.

Luglio 2015, Lenzerheide: il colpo di fortuna
A Lenzerheide, in Svizzera, sia Nino Schurter che Julien Absalon forano, per la gioia di Jaroslav Kulhavy.

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Malgrado tutti i suoi sforzi per recuperare, il Campione del Mondo finisce 9°. «Ho avuto la foratura proprio là dove non bisognava bucare. E’ stato su un falsopiano, più o meno nel punto più lontano dall’assistenza. Mi sono dovuto arrangiare e pedalare fin là, per poi cambiare ruota e assicurarmi di rientrare tra i primi 10 per questione di punti. Occorre saper gestire anche questo tipo di situazioni».

Foto Jeremie Reuiller-Vojo Mag.

Foto Jeremie Reuiller-BMC

«In realtà non è cambiato molto per la classifica generale ma in quel momento non potevo saperlo. Nino è stato più regolare e ha vinto, meritatamente. E poi con i “se” e i “ma”non si va da nessuna parte. La meccanica fa parte del nostro sport e lo rende anche più bello».

Luglio 2015, Campionato di Francia: imbattuto e sempre motivato
Julien Absalon, solo in testa al Campionato di Francia. Una foto che ormai non fa più notizia.

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Quando gli chiediamo se è ancora motivato rispetto a questo obiettivo, la sua risposta è spontanea: «Si! Sento sempre una certa pressione quando devo rimettere in gioco la maglia Blu-bianco-rossa che ho da tanto tempo. E non voglio proprio perderla! Stéphane (Tempier, ndr) e Maxime (Marrotte, ndr) sono lì per prenderla ogni anno e abbiamo anche la nuova generazione che arriva. Abbiamo degli ottimi talenti che dobbiamo aiutare a concretizzare quando passeranno al livello superiore. Parliamo spesso degli under 23 ma anche tra gli juniores ci sono molti elementi promettenti. Bisogna seguirli e non perdere il treno, perché il passaggio alle categorie successive può essere complicato a volte. Mi sentirei motivato a guidarli e a dare loro la mia esperienza».
Restando in Bmc oppure lavorando direttamente per la Federazione?
«Penso siano possibili entrambe. E’ ancora un po’ presto per parlarne, ma le porte sono aperte».

Agosto 2015, Val di Sole: la trappola
La Coppa del Mondo di Val di Sole è una prova generale prima dei Campionati del Mondo di Vallnord.

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Ed è anche l’ultima competizione di Julien Absalon con la maglia iridata.
«Mi sono sentito in trappola, chiuso in una situazione piuttosto scomoda: avevo una piccola foratura sulla ruota anteriore con una perdita di pressione lenta e non riuscivo a smettere di chiedermi se dovevo fermarmi o no! E questo mi ha affaticato. Ogni volta arrivavo nella zona di assistenza in piena bagarre e mi dicevo che non potevo fermarmi, ma poi ne pagavo le conseguenze in discesa. Mi sono stressato. Continuavo ad arrovellarmi e inoltre è difficile e pericoloso stare dietro a Nino in discesa in condizioni simili. E poi vedevo che giocava con me. In salita guadagnavo un po’ e lui mi lasciava fare perché sapeva che avrebbe ripreso nei tratti più tecnici e soprattutto dove c’erano le whoops che lui saltava e dove io perdevo ogni volta qualche secondo prezioso. Prima parlavamo dei salti: eccone un buon esempio. E alla fine quel che doveva accadere è accaduto, mi ha staccato sull’ultima salita».

“Data la nostra rivalità, sia per Nino che per me, ognuna delle nostre vittorie ha ancora più gusto”

«Ci spingiamo l’un l’altro a essere i migliori, è fantastico avere un avversario così. Davvero apprezzo di più ogni vittoria, perché sono più rare. Deve essere davvero una buona giornata per poterci riuscire. Ma so che è ancora possibile batterlo, e quindi ne sono contento. Ho sei anni più di lui, lui ora è al top, ma riesco comunque a riacchiapparlo, è davvero entusiasmante».
Non sei dispiaciuto di non indossare più la maglia di Campione del Mondo? «No, ho fatto quel che dovevo fare, ma Nino era semplicemente più forte. Come dicevo, non ero al 100% e non sono riuscito ad avere il mio secondo picco di prestazione a causa dei disturbi accusati in primavera. Ma preferisco comunque questa annata al 2016…».

Naef va in pensione. E Julien Absalon?
Julien Absalon ha annunciato in maniera più o meno ufficiale che lascerà alla fine del 2016. Ma ne è davvero sicuro?

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Avviciniamo l’argomento mostrandogli una foto del suo compagno di squadra Ralph Naef, che è appena uscito dalle competizioni. «Sono contento di sapere che l’inizio della pensione per Ralph vada piuttosto bene. E’ rinato nella sua nuova veste di direttore sportivo, ha l’aria felice. Per noi della Bmc è un grande cambiamento perché era uno dei pilastri della squadra. Aveva un ruolo di prima fila e di legame tra gli Svizzeri-Tedeschi e me. Per esempio, era sempre attento a riportare la discussione in inglese per non lasciarmi da parte. Dovremo fare diversamente adesso. Abbiamo parlato molto insieme del suo dopo carriera. Mi aveva detto di aver sentito il tocco del giro finale ed è questo l’importante. Io per il momento non credo di averlo ancora sentito».

“Ho detto che mi sarei fermato senza dubbio a fine 2016, ma in effetti non ne sono così certo. Vedremo dopo le Olimpiadi”.

La mia famiglia, il mio equilibrio
Per le tappe di Coppa del Mondo che si svolgono in Europa, Julien Absalon viaggia con la famiglia, con la moglie Emilie e i loro due bambini, Tom e Louca.

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Il maggiore, Tom, è già diventata la mascotte nei paddock in cui si aggira instancabilmente in sella alla sua piccola bici.
«E’ chiaro che si tratta di un equilibrio di cui ho bisogno. Essere un corridore professionista significa partire molto spesso. Il fatto che la mia famiglia possa accompagnarmi con regolarità è molto importante. Prendiamo il camper e condividiamo insieme questi momenti. Tom adora essere alle gare con la sua bici. E’ capace di pedalare fino allo sfinimento! Ha appena cominciato la Bmx con Sabrina Jonnier come coach. Credo che abbia fatto grosse cadute (ride). Ma voglio che lo faccia per divertirsi, perché gli piace, e non per imitare il suo papà. Non lo costringerò mai.
Se vorrà fare delle competizioni le farà e io sarò con lui, ma non lo costringerò. Se sceglierà il cross country dovrà capire che non sarà facile con il cognome che porta. Ma vedremo, c’è ancora tempo per pensarci».

Foto Jeremie Reuiller-Vojo Mag.

Foto Jeremie Reuiller-BMC

Articolo originale tratto da Vojo-Magazine.

Qui tutti gli articoli su Julien Absalon pubblicati da MtbCult.

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