Tolleranza al caldo in Mtb: quanto è importante il peso corporeo?

Daniele Concordia
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Il livello di tolleranza al caldo in Mtb è un fattore cruciale, sia per gli agonisti, sia per chi pedala per semplice divertimento.
La stagione estiva, infatti, per molti è stimolante, per altri è una sofferenza.
Ma da cosa dipende?
È un fattore genetico o c'è dell'altro?
Ci si può lavorare oppure no?

Ovviamente, la situazione è molto soggettiva e ricca di variabili, ma la scienza offre alcune risposte precise: analizziamo la situazione.

caldo in Mtb



UNO STUDIO DEL 1999 DICE CHE...

Nel 1999, gli scienziati sudafricani Steven C. Dennis e Tim Noakes realizzarono uno studio sui runners, che analizzò la relazione tra caldo e prestazioni nella corsa a piedi.
Nello specifico, si parla di differenze tra gli atleti e mantenimento dell'equilibrio termico dell'organismo.
Tale studio evidenzia come gli atleti più pesanti producano più calore durante l'attività e, a parità di condizioni climatiche e livello atletico, abbiano una sudorazione maggiore rispetto agli atleti leggeri.

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Un grafico che spiega la differenza di sudorazione tra atleti di diverse categorie di peso (45, 55, 65 e 75 kg). Foto riprese dallo studio di Dennis e Noakes


Senza entrare troppo nei dettagli, i test effettuati diedero un risultato chiaro: ad una temperatura di 35 gradi centigradi con il 60% di umidità, un atleta di 45 kg potrebbe mantenere l'equilibrio termico correndo una maratona di 2h13' a 19,1 km/h, mentre un atleta di 75 kg sarebbe in grado di coprire la stessa distanza in 3h28', mantenendo una velocità di 12,2 km/h.

caldo in Mtb
Quest'altro grafico rappresenta un esempio sulla produzione e lo smaltimento del calore a diverse velocità di corsa in atleti con pesi diversi. Il punto di incontro tra le due curve rappresenta la massima velocità che l'atleta è in grado di sostenere nelle condizioni ambientali specifiche (in questo caso 35°C con 60% di umidità). Foto riprese dallo studio di Dennis e Noakes

Quando le condizioni ambientali diventano limitanti, infatti, l'atleta più pesante ha difficoltà a mantenere la temperatura corporea (anche per colpa dell'umidità che impedisce la perdita di calore attraverso la sudorazione) ed è costretto a rallentare per ristabilire l'equilibrio termico, mentre quello più leggero ha meno problemi per riportare l'organismo alla temperatura ottimale.

caldo in Mtb

Okay, questo studio si riferisce alla corsa a piedi, ma pensandoci bene è in parte applicabile anche al ciclismo: l'unica differenza potrebbe riguardare la velocità, che nel ciclismo è maggiore (soprattutto in discesa) e potrebbe favorire lo smaltimento di calore in determinate situazioni.
Invece, nelle gare o nelle uscite lunghe e/o con molta salita, svolte in condizioni di caldo estremo, il discorso potrebbe essere valido.
Quindi, se il vostro obiettivo sono le marathon o comunque le lunghe distanze, sappiate che la cosa potrebbe riguardarvi.

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E LA COMPOSIZIONE CORPOREA?

È risaputo che il livello di tolleranza al caldo in Mtb, ma nello sport di resistenza in generale, diminuisce con l'aumentare del grasso corporeo.
Le persone in sovrappeso sudano di più, ma allo stesso tempo fanno più fatica a mantenere la temperatura ottimale, per un preciso motivo: la sudorazione serve a raffreddare il corpo, ma il grasso funziona come un isolante contro il freddo e quindi rallenta il processo di raffreddamento.

caldo in Mtb
Foto di Epic Israel

Inoltre, chi è in sovrappeso ha una massa corporea più importante, che richiede più tempo per raffreddarla e uno sforzo maggiore per spostarla.
Al contrario, l'atleta in forma, o comunque con un buon rapporto tra massa magra e massa grassa, riesce a mantenere l'equilibrio termico in modo migliore e ad effettuare movimenti con meno dispendio energetico (meno fatica).
Questo fattore c'entra poco con lo studio di cui abbiamo parlato precedentemente, ma è ugualmente importante per capire le differenze sulle prestazioni tra soggetti più o meno in forma.

caldo in Mtb

IN CONCLUSIONE...

L'atleta leggero riesce a tollerare meglio il caldo in Mtb e l'umidità abbondante.
Non solo per via della minore percentuale di grasso (non è scontato che sia più magro), ma anche per la massa corporea minore e il relativo impatto sulla termoregolazione.
È genetica, ma anche dedizione: se non avete una corporatura minuta di natura, dimagrire qualche chilo prima dell'estate vi aiuterà di sicuro a faticare meno e divertirvi di più, anche nelle giornate afose.

Nel frattempo, se cercate qualche dritta per sopravvivere alla calura estiva, date uno sguardo agli articoli linkati qui sotto:

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Sull'autore
Daniele Concordia

Mi piacciono il cross country e le marathon, specialità per le quali ho un'esperienza decennale. Ho avuto un passato agonistico sin da giovanissimo, ho una laurea in scienze motorie e altri trascorsi professionali nell’ambito editoriale della bici.

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