Più sei "vecchio" e più sei veloce nella guida: possibile?

Simone Lanciotti
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Per quanto io mi senta ancora giovane dentro e mi auto-convinca che gli anni siano importanti solo per il vino e il formaggio, la realtà dei fatti è un’altra.
Ho 46 anni, una famiglia, tante certezze, altrettante incertezze, un po’ di esperienza e cadute da raccontare e una gran voglia di guidare la Mtb.
Anzi, una sana voglia di spingermi oltre i miei (ristretti) limiti.
E qui viene il bello.

Dati Strava alla mano, riesco ancora a battere i miei tempi su segmenti in discesa anche molto impegnativi.

Più sei vecchio e più sei veloce

Sia chiaro: non sono da Enduro World Series, ma ad una Coppa del Nonno potrei piazzarmi 😂
Di sicuro vedere quelle coppette e qualche volta i KOM di Strava di fianco alle mie uscite off-road dà una grande soddisfazione.

E mi chiedo: ma come? più divento vecchio e più divento veloce?

In effetti, messa così non ha molto senso.
Ma se al posto di “vecchio” metto “esperto” allora qualcosa cambia.
Se poi aggiungo le capacità e il livello tecnico di Mtb ed e-Mtb di oggi, allora si intravede il senso.
Anzi, si intravedono molte cose da dire.

Riconosco il mio limite

Prima regola cruciale: so quanto riesco ad osare e dove si trova il mio limite a seconda del terreno e, soprattutto, del mio livello di stanchezza.
E’ un meccanismo di auto-protezione e allo stesso tempo un sistema mentale che mi infonde sicurezza.
Esso mi dice: entro questo limite puoi dire la tua e sei nella zona di comfort.
Se vado oltre (e capita), sono a rischio.
E capisco di essere a rischio quando non riesco a tenere lontano lo sguardo sul sentiero e/o quando mi capita di pensare alla mia famiglia.
E le vostre “spie” di guida oltre il limite quali sono?

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Perché questa foto? Perché mostra alcuni dei componenti che negli ultimi anni hanno avuto l'evoluzione più significativa in campo Mtb: le gomme (in questo caso Vittoria e-Martello), la forcella con steli da 38 mm (una RockShox Zeb), i freni (Formula Cura 4), i dischi (BCA) senza dimenticare la categoria delle e-Mtb e la ricognizione dei territori grazie alle mappe digitali e ai nuovi software di esplorazione. Vi invitiamo a leggere questa storia che entra proprio nel merito della questione

I limiti delle nuove Mtb

Negli ultimi 10 anni le Mtb prima e le e-Mtb poi hanno introdotto cambiamenti enormi e impensabili nella guida.
Con le bici di oggi viene più naturale osare e si va più veloci con meno fatica.
Questo è uno degli aspetti che più di tutti permette di conquistare KOM e migliorare i propri PR su Strava. Sempre ammesso che vi interessi…

Quindi, col senno di poi si può dire che la lunga sequenza di nuovi standard e di piccole migliorie viste ogni anno ha portato ad un risultato grandioso, riscontrabile su tutte le Mtb (o quasi).
Quando mi capita di fare in scioltezza passaggi che ho sempre ritenuto off-limit… beh, questa è goduria vera!

Più sei vecchio e più sei veloce

Il bagaglio di scenari (cioè l’esperienza)

Aver avuto e continuare ad avere la possibilità di misurarsi su terreni diversi è un enorme vantaggio. Perché arricchisce il proprio bagaglio di esperienza e migliora la sicurezza in se stessi.
Come a dire: più parole conosci di una lingua e meglio riesci ad esprimerti.
Più pratichi e più diventi esperto.
Impari a prevedere le reazioni della bici, a convivere con le cadute (alcune terribili) e arrivi addirittura a imparare a cadere.
Me lo disse una volta Ned Overend: sei esperto quando sai come cadere.

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Il sentiero stretto come quello in foto richiede precisione, capacità di anticipare la traiettoria e poco lavoro sui freni (se la pendenza lo permette): tanto più riesci a far scorrere la bici, tanto più stai guidando fluido. L'uno è conseguenza dell'altro.
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Quello davanti a te è capace a guidare? Bastano pochi metri e poche curve per capirlo. Se è bravo, restagli attaccato (o almeno provaci) e vedrai come le sue traiettorie ti stupiranno. Se non è abbastanza bravo, o lo passi, o gli stai a distanza.

E c’è anche l’esperienza indiretta 

Attenzione: questo suggerimento è da sperimentare a piccole dosi.
Quanti di noi hanno amici biker che guidano davvero forte?
Che in discesa riescono davvero a fare la differenza?
Che a ruota a loro resisti solo un paio di curve?
Secondo me, davvero pochi.

Tutti gli altri (me compreso), però, hanno a disposizione un archivio quasi sconfinato di video su YouTube e Instagram caricati dai tanti fenomeni mondiali della guida off-road.
Se siete un minimo interessati a migliorare la vostra guida non vi saranno passati inosservati.
Ed ecco la cosa figa: il cervello li cattura e li fa propri se li guardate con attenzione, ammirazione, curiosità e spirito critico.

Guardate come spostano il corpo, come mettono i piedi in curva e nei salti, come posizionano la testa rispetto alle ruote, come ruotano le spalle e quale posizione adottano in curva.

C’è un mondo da imparare!

La tecnica di guida sopraffina di questi rider può diventare, in sostanza, un bagaglio di esperienza indiretta a vostra disposizione quando siete sul sentiero.
Cioè, quando il cervello avverte la situazione di pericolo che la guida al limite comporta può attingere proprio allo stile e alla tecnica di quei fenomeni.
Calma, però: non pensiate che basti passare 3 ore al giorno davanti a YouTube per diventare come Cody Kelley o Brandon Semenuk (tanto per citarne alcuni)...

Proprio per niente!

Più sei vecchio e più sei veloce? Forse sì...

Quando siamo in curva e siamo al limite, se abbiamo “studiato” bene i big della guida e abbiamo un minimo di abilità tecniche, il cervello proverà a farci emulare-usare la loro tecnica in curva.
Quindi, mi ritrovo a pensare questo: sono io che divento un po’ più padrone della situazione oppure sono le bici che, anno dopo anno, riescono a darmi quell’extra confidenza di guida che mi fa migliorare di volta in volta?

Più sei vecchio e più sei veloce
Holger Meyer, uno degli ambassador di Scott, classe 1968, è biker da quando esiste la Mtb. E continua a divertirsi...

Di sicuro, rispetto a quando ero più giovane, adesso vado più forte in discesa e questo mi basta.
E, a ben guardare, credo che questa condizione sia condivisa da molti di voi.
O no?
Ad ogni modo, quel che conta è divertirsi in sella…

Se siete interessati ad approfondire la conoscenza della tecnica di guida in Mtb, date uno sguardo al nostro archivio e se vi fosse sfuggito vi invito a leggere questo articolo:

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Sull'autore
Simone Lanciotti

Sono il direttore e fondatore di MtbCult (nonché di eBikeCult.it e BiciDaStrada.it) e sono giornalista da oltre 20 anni nel settore delle ruote grasse e del ciclismo in generale. La mountain bike è uno strumento per conoscere la natura e se stessi ed è una fonte inesauribile di ispirazione e gioia. E di conseguenza MtbCult (oltre a video test, e-Mtb, approfondimenti e tutorial) parla anche di questo rapporto privilegiato uomo-Natura-macchina. Senza dimenticare il canale YouTube, che è un riferimento soprattutto per i test e gli approfondimenti.

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